𝟏.𝟏𝟐

300 26 0
                                    

[CANDACE]TORNADO DI FUOCO 2

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

[CANDACE]
TORNADO DI FUOCO 2.0

Bussai più volte alla porta dello studio di Nelly, le nocche che tamburellavano con insistenza contro la superficie di legno scuro. Dopo qualche attimo, udii il suono dei passi avvicinarsi e la porta si aprì, rivelando Nelly con il suo solito aspetto curato e impeccabile. I suoi occhi nocciola, solitamente calmi, si animarono di sorpresa al vedermi. «Candace?» chiese, un sorriso perplesso accennando alle sue labbra. «Che ci fai qui?»

«Devo parlarti di una cosa... è importante» risposi, cercando di mantenere un tono serio. «Ti disturbo?» le chiesi, dando una rapida sbirciata all'interno dell'ufficio. Era piuttosto ordinato, con i fogli sparsi sulla scrivania e i libri accatastati in modo meticoloso.

Nelly, facendo un gesto elegante con la mano, si fece da parte. «No, per niente, entra pure» disse, mentre si spostava per liberare il passaggio «Stavo solo aiutando mio padre con alcune faccende di ristrutturazione dell'istituto, nulla di particolarmente impegnativo» spiegò, mentre si occupava di sistemare la pila di documenti. «Che cosa succede?» domandò poi, alzando un sopracciglio e facendomi cenno di sedermi.

«É Wintersea...» iniziai, la mia voce vibrava di preoccupazione. «Si comporta in modo strano» confessai, mentre Nelly si accomodava sulla poltrona di fronte a me. La ragazza esplose in una risata cristallina che riempì la stanza. «"Strano" è un eufemismo, Candace. Diciamo pure che è un idiota, ma al momento è l'unico allenatore che possiamo permetterci» replicò, alzando le spalle con indifferenza.

«Non è questo quello che intendevo» dissi seria. Nelly tolse lo sguardo dai fogli sparsi e fissò i suoi occhi su di me con più attenzione, come ad invitarmi ad andare avanti con il discorso. «Dopo la partita contro la Occult, l'ho visto allontanarsi dal campo, intento a parlare al telefono. Mi sembrava... preoccupato, come se non fosse contento della vittoria della squadra. All'inizio non ho dato troppo peso alla questione, ma ieri la cosa si è ripetuta. L'ho sentito aggiornare qualcuno sull'esito della partita...» sospirai, l'aria sembrava farsi più densa «Insomma, pare che stia eseguendo gli ordini di non so chi»

Nelly corrucciò la fronte, riflettendo. «Mi stai dicendo che Wintersea è una specie di spia?» chiese. Annuii con fermezza. «Chiamalo come vuoi, ma credo che stia giocando sporco» confermai, la mia voce era decisa. Lei si passò una mano sotto il mento, il suo volto pensieroso. «Effettivamente, da quello che mi hai raccontato, i suoi comportamenti sembrano essere abbastanza sospetti» disse infine. Si alzò dalla poltrona con grazia, raccolse la sua borsa in pelle e si avvicinò alla porta. «Indagherò sulla questione. Grazie per avermi informata»

Camminammo fianco a fianco verso l'uscita, il taccuino e le penne di Nelly si muovevano dentro la borsa con un tintinnio delicato. Mi accompagnò fino al parcheggio, e mentre ci avvicinavamo al suo veicolo, un'elegante limousine nera, la luce del sole illuminava le sue linee lucide. «Ti do un passaggio al campo al fiume, la squadra si sta allenando» mi disse, aprendo la portiera per farmi entrare. La macchina era fresca e ben tenuta, e il suo interno emanava un profumo leggero di pelle e lavanda.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora