[1.29]

232 25 31
                                    

[AUTUMN]
PERCHÉ C'É SEMPRE QUALCUNO CHE MI DEVE ROVINARE I PIANI?

«È la fine. Questa è davvero la fine» ripeté Mark per la milionesima volta «Proprio ora, che siamo ad un passo dalla vittoria! Noi non abbiamo la minima possibilità di battere la Zeus»

«Avete intenzione di dirmi che diavolo gli sta succedendo?» sbottai ad un tratto arrabbiata, rivolgendomi al resto della squadra della Raimon. L'unica cosa che avevo capito è che Mark era entrato in una specie di fase di depressione e rassegnazione, cosa non normale per un tipo come lui, sempre determinato a superare nuove sfide.

«È convinto che la Mano di Luce non basti per fermare i potenti tiri della Zeus» mi spiegò Bobby «É così da dopo la partita contro la Kirkwood»

Candace incrociò le braccia al petto, senza distogliere neanche per un secondo lo sguardo dal capitano, che era completamente spiaggiato sul tavolo della sede del club. «In tutti questi anni non avevo mai visto Mark in queste condizioni...» sussurrò «è distratto, non fa altro che ripetere che quelli della Zeus ci distruggeranno...»

«Jude, tu sei l'unico tra di noi che ha visto all'opera i giocatori della Zeus» disse Axel «credi che la Mano di Luce sia sufficiente per fermare le loro conclusioni a rete?»

Il ragazzo, seduto al contrario su una sedia, cominciò a massaggiarsi il mento. «Io... non lo so...» scosse la testa «L'unica cosa che posso dirvi è che non ho mai visto dei tiri così potenti in tutta la mia vita. Se dovessi fare un confronto vi direi che il Triangolo Z della Kirkwood non è nulla di che paragonato alla potenza della Zeus»

Mark cominciò a sbattere la testa contro il tavolo e io lanciai uno sguardo preoccupato alle altre ragazze. «Cavolo, al tuo posto io sarei terrorizzato da un tiro simile» commentò Erik «Non ti invidio... e poi non possiamo mica giocare con tre portieri come contro la Kirkwood»

«ERIK!» lo rimproverò Silvia e lui balzò dallo spavento. Ricordare a Mark quanto fosse distruttiva la Zeus non avrebbe fatto che aggravare la situazione.

«Mark le cose stanno davvero così?» mi accovacciai davanti alla sedia su cui era seduto per guardarlo negli occhi. Lui annuì debolmente. «Questo comportamento non è da te! Prima di tutto non hai mai visto un tiro della Zeus in vita tua. Secondo, se stai qui seduto a non fare niente è ovvio che non migliorerai. E terzo, sui quaderni degli appunti di tuo nonno non si parla mai di una tecnica più forte della Mano di Luce

A quel punto Mark si illuminò. «A dire il vero, una tecnica ci sarebbe...» iniziò a sfogliare il quaderno in modo rapido. Ad un tratto picchiò la mano sul tavolino facendoci sussultare «Eccola è lei: la Mano del Colosso»

Scrutai quelle pagine con attenzione. «Mano del Colosso? Suona bene!» pronunciai allegramente «E dimmi, come si dovrebbe eseguire di preciso?»

Mark iniziò a leggere gli appunti disordinati. «Non ne ho idea, non c'è scritto» si grattò la nuca imbarazzato.

Noi lo guardammo a bocca aperta. «Come sarebbe a dire che non c'è scritto?» domandai.

«Il quaderno dice solo che si basa su questo punto» disse girando il foglio nella nostra direzione. Alcuni disegni stilizzati raffiguravano quello che doveva essere un uomo. Un punto sul suo petto era stato cerchiato con una penna rossa.

«Il torace?» chiese Erik.

Riguardai meglio il disegno. «Forse più che al torace si inferisce al cuore» feci una supposizione, ma avevo come l'impressione che la conclusione alla quale ero giunta fosse troppo semplice.

«CAPITANOO!» il resto la squadra varcò la soglia della sede del club. A differenza del capitano, loro sembravano essere piuttosto allegri. Doveva trattarsi dell'adrenalina della finale, che li spingeva ad allenarsi sempre di più, guidati dalla speranza di una vittoria. Persino Jack aveva mostrato una tale determinazione che non pensavo neanche gli appartenesse. «Non venite ad allenarvi con noi?» chiese Timmy speranzoso.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora