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[AUTUMN]RAY DARK, TU SEI STRANO FORTE

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[AUTUMN]
RAY DARK, TU SEI STRANO FORTE

«Benvenuti allo stadio del Condor!» ci accolse il commentatore, durante gli ultimi istanti del nostro riscaldamento «Siamo qui per assistere alla partita tra l'Inazuma Japan e l'Orfeo, la nazionale italiana!» disse, fremendo dall'entusiasmo che, personalmente, condividevo anche io «Grazie al loro genio tattico, gli italiani hanno vinto contro l'Inghilterra nell'ultima partita. Le loro aspettative sono molto alte oggi»

«É una partita molto importante ai fini della qualificazione» spiegò Levin «Nessuna delle due squadre può permettersi di perdere, ne vedremo delle belle!»

Ray Dark passò accanto a noi, per dirigersi verso la sua panchina, ma non ci degnò manco di uno sguardo. «Dark» lo richiamò Hillman. Lui non rispose, ma si fermò sul posto, come ha invitarlo a continuare. «So che hai recentemente inviato del denaro ad un certo "L"» proseguì il nostro mister «E ho saputo che c'è qualcuno che ti dà ordini nell'ombra, qualcuno di un'organizzazione misteriosa... Un pezzo grosso...». Di nuovo nessuna risposta. Hillman sembrò arrabbiarsi, perché lo vidi stringere nervosamente i pugni. «Devi giocare in maniera pulita, Dark!» lo minacciò, puntando un dito verso di lui «Pensa a tutti i giovani che amano questo sport. Non li devi deludere, mi hai capito?»

L'allenatore avversario sembrava aver perso il dono della parola. Rimase ancora fermo qualche istante, per poi dirigersi nella metà opposta del campo. «Perché speri così tanto in una redenzione di Dark?» gli chiesi, non capendo il motivo della sua preoccupazione «Sai com'è fatto, lui non cambierà mai». Hillman divenne pensieroso all'improvviso. Non provò a darmi nessuna spiegazione, rimanendo con lo sguardo puntato sulla panchina dell'Italia.

«Adesso annuncerò la formazione titolare!» ci richiamò l'allenatore Travis, risvegliandomi dai miei pensieri «In attacco Blaze, Barlow e Dragonfly. A centrocampo, Swift, Sharp e Samford. Difensori: Froste, Kane, Wallside e Cecilia. Portiere e capitano: Evans. Mi raccomando» disse solamente, come a voler far intendere che si aspettava solo il meglio dalla nostra partita.

Quando il fischio dell'arbitro giunse alle mie orecchie, tentai di svuotare completamente la mia mente. Avanzai nella metà campo avversari, liberandomi alla svelta di alcuni centrocampisti. «Barricata Impenetrabile!» annunciò Paolo, facendomi inchiodare di colpo.

Mi domandai di quale tecnica si trattasse, dal momento che l'Orfeo non aveva mai usato una simile mossa. Mi guardai intorno, ma non accadde assolutamente nulla. Feci spallucce, per poi tornare a correre. Passai accanto a Paolo, lanciandogli uno sguardo provocatorio. «Peccato, il nome non era per nulla male» ridacchiai, consolandolo di quella tecnica fallita.

Quella non fu l'unica cosa a farmi storcere il naso. L'Orfeo sembrava muoversi in una maniera mai vista prima, quel gioco sembrava non appartenergli. Non ascoltavano mai le indicazioni del loro capitano, rifiutandosi categoricamente di passargli il pallone.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora