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[AUTUMN]PICCOLI GIGANTI, NON VI TEMIAMO

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[AUTUMN]
PICCOLI GIGANTI, NON VI TEMIAMO

Seduta sulla panchina, osservavo il campo mentre il resto della squadra iniziava l'allenamento mattutino. L'aria era fresca, ma il sole cominciava a farsi sentire. Il solito trambusto della squadra, le urla di Mark che guidava la linea difensiva, Axel e Austin che si preparavano a qualche tiro. Mi sentivo un po' esclusa, con la mano fasciata e dolorante. Nelly, seduta accanto a me, stava stringendo un po' troppo la benda attorno alla mia mano ferita, e il dolore mi fece sussultare. «Ehi, piano! Mi stai stritolando la mano!» sbuffai, cercando di tirare via il braccio, ma lei mi bloccò con uno sguardo severo.

«Se non avessi deciso di dare un pugno contro un albero come una pazza, ora non saremmo qui» mi rispose, continuando a fasciarmi con una calma glaciale. Alzai gli occhi al cielo, trattenendo un sorrisetto. «Beh, se tu non avessi deciso di mollarci per unirti ai Piccoli Giganti, non avrei avuto bisogno di farlo» ribattei, con un'aria di superiorità.

Il tono della mia voce era più provocatorio che accusatorio, e lei lo capì. Nelly sollevò lo sguardo verso di me, sospirando leggermente, come se non avesse nemmeno la forza di discutere. «Sai bene che non è andata così...» replicò piano, ma senza rabbia. Le nostre schermaglie verbali erano quasi come vecchi tempi, quando le cose erano semplici e non c'erano strani allenatori misteriosi o folli progetti segreti che gettavano ombre sul torneo e sul nostro futuro.

Mi appoggiai un po' di più allo schienale della panchina, lasciandomi andare a un sospiro di sollievo. Alla fine dei conti, nonostante tutto, ero felice che fosse tornata. La squadra aveva bisogno di lei, e io... beh, non lo avrei mai ammesso ad alta voce, ma ne avevo bisogno anch'io. «Sai, comunque...» dissi, cercando di alleggerire la tensione «mi fa piacere che tu sia tornata. Anche se mi stai quasi amputando la mano, adesso»

Nelly alzò un sopracciglio, ma si lasciò andare un mezzo sorriso. «Dai, non esagerare» ridacchiò. Sorrisi anch'io e per un attimo ci fu solo silenzio tra noi, rotto dal rumore dei palloni che colpivano la rete sul campo e dalle voci dei ragazzi che si incoraggiavano a vicenda. Dalla porta, la voce di Mark si levò sopra il chiacchiericcio della squadra. «Ehi, Autumn! Vieni qui, voglio provare a parare la tua nuova tecnica micidiale!»

Mi voltai verso di lui, con un sorriso compiaciuto. Certo che voleva provare a parare la mia tecnica. Ogni volta che qualcuno riusciva a perfezionare un tiro nuovo, Mark voleva subito mettersi alla prova. Ed io non vedevo l'ora, dal momento che adoravo queste piccole sfide con il capitano. Prima che potessi rispondere, sentii lo sguardo fulminante di Nelly su di me. «Non provarci nemmeno ad alzarti, non ho finito!» sibilò a denti stretti, stringendo la fasciatura un po' più del necessario per farmi capire che non scherzava.

«Sì, sì... certo» risposi, fingendo di essere paziente. Ma tempo di finire la frase e me la ero già svignata, lasciando Nelly con le bende in mano e un'espressione di esasperazione dipinta sul volto. Non mi sarei fatta sfuggire l'occasione di provare la mia tecnica su Mark, e lei lo sapeva. «Autumn!» gridò Nelly mentre scattavo in piedi e correvo verso il campo, ma ormai ero troppo lontana per preoccuparmene. Il suo viso si lasciò andare ad un'espressione che era un misto tra frustrazione e rassegnazione.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora