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[AUTUMN]NEL COVO DEL NEMICO

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[AUTUMN]
NEL COVO DEL NEMICO

«Voglio ritrattare la mia posizione...» sussurrai, mentre osservavo i bestioni a guardia della reggia di Zoolan nascosta da dietro un cespuglio «Cecilia aveva ragione, è un'idea folle!». Ci trovavamo di fronte a una vista maestosa: la dimora di Zoolan, una sorta di reggia moderna circondata da mura alte e massicce. La struttura risplendeva nella luce fioca della notte, le finestre illuminate gettavano riflessi dorati sulle mura di pietra scura. Le guardie, imponenti e minacciose, pattugliavano costantemente il perimetro, con occhi vigili che scrutavano l'oscurità circostante.

Era chiaro che entrare in quella specie di Reggia di Versailles sarebbe stato estremamente difficile. Le mura sembravano impenetrabili e le guardie erano più che sufficienti a dissuadere qualsiasi intruso. Il cuore mi batteva all'impazzata mentre realizzavo la portata della nostra impresa. «Dobbiamo trovare un modo per entrare lì dentro senza essere scoperti...» sussurrai ai miei compagni, la voce carica di tensione «ma non sarà facile, come facciamo?». Guardai i miei compagni, i loro occhi riflettevano la mia stessa miscela di paura e determinazione. Sapevamo che ci aspettava una sfida difficile, ma non potevamo arrenderci ora. Dovevamo trovare le prove per smascherare Zoolan e salvare i giocatori brasiliani dalla sua tirannia.

Jude indicò un albero che si ergeva vicino alle mura, era abbastanza alto da consentirci di scavalcarle e raggiungere il giardino senza dover passare dal cancello principale. «Che ne dite di quello?» propose e nessuno sembrò intenzionato ad obiettare. Con cautela, ci avvicinammo, cercando di non attirare l'attenzione delle guardie che pattugliavano l'area. Con movimenti silenziosi, Jude e Mark cominciarono ad arrampicarsi sull'albero, utilizzando i rami robusti per raggiungere il punto più alto.

Una volta raggiunta la cima, Jude e Mark si voltarono verso di noi, facendoci un cenno per invitarci a raggiungerli. Con il cuore in gola iniziai ad arrampicarmi sull'albero, cercando di non fare rumore mentre salivo. Cecilia seguiva dietro di me, mentre ci inerpicavamo con cautela, cercando di non guardare giù verso il vuoto sottostante.

Dopo una fatica disumana, finalmente raggiungemmo la sommità delle mura. Con un sospiro di sollievo, ci lasciammo scivolare giù dall'albero e atterrammo sul terreno dell'altro lato. Attraversando con cautela un campo da calcio vuoto, avvolti nell'oscurità, ci avvicinammo alla struttura, dove una finestra in particolare catturò la mia attenzione. Era chiusa e al momento sembrava inaccessibile. Ci guardammo intorno con ansia, consapevoli che il tempo stringeva e che dovevamo trovare un modo per entrare prima che le guardie si accorgessero della nostra presenza.

Cecilia si avvicinò con cautela alla finestra chiusa, i suoi movimenti erano fluidi e silenziosi mentre tentava di trovare un modo per aprirla. Con le mani tremanti, cercò di sollevare la serratura, ma la finestra sembrava essere bloccata saldamente. Con un'espressione di frustrazione sul volto, Cecilia riprovò più e più volte. «Non riesco ad aprirla» sussurrò, la voce piena di delusione.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora