[3.50]

105 17 21
                                    

[CANDACE]BRUTTA TRADITRICE

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

[CANDACE]
BRUTTA TRADITRICE

Il silenzio pesante dell'autobus veniva rotto solo dai borbottii dei miei compagni di squadra, ancora stropicciati dal sonno. Mentre il signor Veteran faceva del suo meglio per avanzare veloce sulla strada, sentivo la tensione montare: sapevamo tutti di essere in ritardo —e di molto— eppure nessuno aveva il coraggio di ammetterlo. La seconda semifinale tra l'Orfeo e i Piccoli Giganti era iniziata da un bel pezzo e, di quel passo, non saremmo riusciti a vedere nemmeno il secondo tempo.

«Non posso crederci, come abbiamo fatto a non svegliarci in tempo? Si può sapere perché non ci avete chiamato?!» sbottò Mark, la voce tagliente come una lama. Il suo sguardo si spostò rapidamente su noi manager, e i suoi castani scintillarono di frustrazione. Sentii il sangue ribollirmi nelle vene, ma cercai di mantenere la calma. «Ci abbiamo provato per ben tre volte!» dissi, cercando di non alzare troppo la voce «Abbiamo bussato alle porte, aperto le finestre, persino urlato i vostri nomi. Ma nulla, eravate tutti in un sonno profondo!»

Mark mi guardò con gli occhi spalancati. «Ma davvero?» mi chiese, come se non credesse alle mie parole «Tre volte? Ne sei sicura?!». «Esatto» risposi, mantenendo lo sguardo fermo, irritata dal fatto che non volessero ammettere le loro colpe «Autumn è stata l'unica a svegliarsi. Non solo si è alzata subito, ma è anche riuscita a prepararsi e ad arrivare allo stadio prima dell'inizio della partita. A differenza vostra» sibilai, indicando tutto quel gruppo di dormiglioni scansafatiche.

Ci fu un momento di silenzio imbarazzante mentre i ragazzi digerivano le mie parole. Potevo vedere la collera e la vergogna nei loro occhi, ma allo stesso tempo sapevo che dovevano capire quanto fosse importante assumersi le proprie responsabilità. Axel sbuffò, scuro in volto. «Autumn? Puntuale? Lei non è mai stata puntuale un giorno della sua vita!» borbottò, scettico «Non capisco come ci sia riuscita oggi»

Jude, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, alzò un sopracciglio. «Beh, detto da te...» rispose con tono calmo, ma con un'inclinazione provocatoria. Axel si girò di scatto, lanciando a Jude uno sguardo incredulo. «Che cosa vorresti dire?»

«Jude ha ragione, non è tu sia proprio l'esempio vivente della puntualità...» confermò Mark, beccandosi anche lui un'occhiataccia dall'attaccante. «Ricordi l'ultima volta che sei arrivato in ritardo?» gli chiese a quel punto Cecilia, evidentemente divertita dalla coalizione che si stava creando «Ah, giusto, era solo ieri... tu e Autumn fate proprio una bella coppia...»

Gli altri ragazzi trattennero a stento le risate, mentre Axel incrociava le braccia, cercando di mantenere la sua aria di superiorità. «Ehi, non è stata colpa mia! È stata quella stupida sveglia che non ha suonato!» si giustificò. Jude ridacchiò. «Certo, certo. La famosa sveglia difettosa. La usi ogni volta, no?»

Axel sbuffò, ma anche lui non riuscì a trattenere un sorrisetto. «Almeno non faccio tardi a tutte le riunioni di squadra come qualcun altro» ribatté, puntando il dito verso Mark. «Touchè» ammise il capitano, alzando le mani in segno di resa, mentre il resto della squadra scoppiava a ridere «Ma almeno non ho mai dato la colpa alla sveglia»

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora