[AUTUMN]
FINALMENTE A CASAL'ora dei saluti era finalmente giunta, ma nonostante la stanchezza e l'euforia che ancora vibrava nell'aria, non potevo fare a meno di avvertire una sottile malinconia. L'aeroporto era un viavai frenetico di persone che si affrettavano verso i propri voli, ed anche noi dell'Inazuma eravamo in attesa di fare ritorno a casa. Eravamo reduci da una battaglia indimenticabile, eppure ora, con la coppa finalmente conquistata, tutto sembrava avvolto da una quiete insolita.
Mark ed io ci avvicinammo a Paolo, che ci stava aspettando con il suo solito sorriso tranquillo. La sua calma era contagiosa, eppure quella mattina c'era qualcosa nei suoi occhi che mi sembrava diverso, quasi... nostalgico. Quando ci vide, spalancò le braccia con un'espressione sincera. «Complimenti, ragazzi» disse, stringendo la mano a Mark e poi abbracciandomi con calore «Avete davvero dimostrato di essere i migliori!»
«Grazie, Paolo» risposi, cercando di mascherare l'amaro in bocca che sentivo per il fatto che presto ci saremmo dovuti salutare «Non avremmo mai potuto farcela senza di voi. È stato davvero incredibile... quasi irreale, se ci penso»
Mark annuì accanto a me, ma sembrava pensieroso, quasi come se stesse rielaborando mentalmente ogni momento della nostra partita. «Sei stato un ottimo avversario, Paolo. La vostra squadra è stata fantastica!» disse con un entusiasmo sincero. «Salutami tutti gli altri, mi raccomando!» aggiunse poi, con un sorriso che era metà gratitudine e metà dispiacere.
Paolo annuì, ma il suo sorriso, pur gentile, non riusciva a nascondere del tutto una strana ombra nei suoi occhi. Era come se stesse pensando a qualcosa che non voleva o non poteva dire. «Autumn, tu... hai un futuro davvero brillante nel calcio» disse all'improvviso, fissandomi negli occhi per un lungo istante «Vedrai, ti aspettano grandi cose»
Rimasi per un attimo interdetta. Non era da lui essere così criptico. Il tono della sua voce, quell'aria da profezia non richiesta, aveva acceso subito la mia curiosità. Inclinai la testa, osservandolo con sospetto. «Aspetta un attimo...» dissi, cercando di cogliere qualcosa nel suo sguardo «Paolo, c'è qualcosa che non mi stai dicendo?»
Lui distolse rapidamente gli occhi dai miei, quasi come se si fosse tradito da solo. Si grattò la nuca, imbarazzato, il suo sorriso divenne forzato. «Nooo, ma cosa vai a pensare!» disse con una risata che suonava un po' troppo leggera «Ti direi tutto, lo sai! Non c'è nessun segreto, promesso»
Non ne ero affatto convinta. Il mio istinto mi diceva che c'era qualcosa sotto, qualcosa che lui non voleva rivelarmi in quel momento. Mi avvicinai leggermente a lui, incrociando le braccia sul petto e stringendo gli occhi in un'espressione sospettosa. «Sei sicuro? Perché ho come l'impressione che tu mi stia nascondendo qualcosa...» insistetti, cercando di decifrare ogni minimo segno sul suo volto.
Paolo scosse la testa con una leggerezza un po' troppo studiata. «Davvero, Autumn. Non è niente, solo una piccola riflessione» rispose, il suo tono tornando pacato. «Tu sei una calciatrice straordinaria, e lo sai. Hai ancora tanta strada davanti a te e ne vedrai delle belle. Non c'è nulla di cui preoccuparti, fidati»
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𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1
Hayran Kurgu✧ primo volume di ʟᴇɢᴇɴᴅ ᴇʟᴇᴠᴇɴ ✧ Quando un gruppo di giovani calciatori inesperti e sognatori si riunisce sotto il nome di squadra di calcio della Raimon Jr. High, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che sarebbero diventati i protagonisti di una...