𝟏.𝟔

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[CANDACE]DRAGON CRASH OBSESSION

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[CANDACE]
DRAGON CRASH OBSESSION

Più i giorni passavano e più Kevin diventava intrattabile. L'inserimento di Axel nella rosa e il fatto che tutti lo idolatrassero come se fosse un Dio del calcio avevano contribuito a renderlo sempre più permaloso - non che già non lo fosse di suo eh, ma la situazione stava cominciando seriamente a sfuggire di mano -. «Torno a ripeterlo, secondo me come attaccante basto io» disse per l'ennesima volta in quella giornata.

Axel gli fece un'alzata di spalle. «E invece secondo me stai dicendo un'enorme stupidaggine» rispose con pacatezza. Kevin lo prese per il colletto della divisa, in modo da guardarlo meglio negli occhi. «Dici davvero?» gli chiese con fare minaccioso.

«Finiscila Kevin» lo richiamai all'ordine «stai decisamente esagerando. Axel non ti ha fatto nulla di male!». C'era solo una parola per definire il comportamento di Kevin: invidia. Finché non avesse capito che Axel non era un avversario, bensì un compagno, non sarebbe andato da nessuna parte. 

Rimasi a osservare Kevin, riflettendo sul perché fosse così ostile. La rivalità in una squadra può essere sana, ma quella che vedevo in Kevin era differente. Era come se ogni mossa di Axel gli ricordasse le sue insicurezze, i suoi fallimenti, e questo lo rendeva intollerante. Axel, d'altra parte, sembrava prendersi tutto con una calma disarmante. Era chiaro che aveva già affrontato situazioni peggiori e aveva imparato a non farsi scuotere facilmente. Mi chiesi se Kevin avrebbe mai imparato la stessa lezione.

«Ciao, ragazzi!» Silvia entrò nella sede club, solare come suo solito. Spalancò gli occhi alla vista di ciò che stava accadendo nella sede del club. Kevin mollò all'istante la presa su Axel e tornò a sedersi al suo posto. «Scusate il disturbo, ma io e Celia abbiamo una cosa da mostrarvi!» continuò la ragazza.

Ci mostrarono un video di una delle partite dell'Istituto Occult e rimanemmo tutti a bocca aperta quando notammo che nessun giocatore della squadra avversaria non era riuscito a compiere neanche un solo passo. «Secondo te è vera la storia del sortilegio?» mi chiese Mark, mentre ci dirigevamo a scuola il giorno della partita. Feci cenno di no con la testa. «Non credo al paranormale, Mark. Ci deve essere sicuramente un trucco...» provai a ragionare «ma suppongo che lo scopriremo solo giocando la partita di oggi, anzi è meglio se cominciamo ad avviarci verso il campo»

Anche quel giorno, il cortile della Raimon era gremito di tifosi. La vittoria a tavolino contro la Royal Academy ci aveva permesso di guadagnare una buona fetta di tifosi, ed ora sempre più gente si stava appassionando alle imprese del nostro piccolo club di calcio, che si stava rivelando sempre più determinato.

Quando la squadra avversaria arrivò, un uomo di staccò immediatamente dal gruppo, per raggiungere Mark. «Sono Hekyll Jyde, l'allenatore della Occult. Vi ringraziamo per aver accettato l'invito» gli porse la mano. C'era qualcosa di strano nel suo sguardo, un misto di superiorità e mistero. Sembrava divertirsi a metterci a disagio, come se avesse un piano ben preciso in mente. I suoi giocatori non erano da meno. Mi chiesi quale fosse il loro segreto, cosa li rendesse così sicuri di sé. Forse era solo una strategia psicologica, o forse c'era davvero qualcosa di più. «Siamo noi che dobbiamo ringraziarvi per essere venuti» rispose educatamente il nostro capitano, ricambiando il gesto.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora