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[CANDACE]UN DRAGO IN CAMPO

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[CANDACE]
UN DRAGO IN CAMPO

«Quei tre sembrano essere più determinati che mai» dissi, porgendo una salvietta a Mark «dovete fare attenzione se volete vincere la partita»

Willy si schiarì la voce, interrompendomi. «A dire il vero quello di cui vi dovete preoccupare è Choi» puntualizzò, come se io avessi detto la più grande castroneria di sempre «Il suo controllo del campo di gioco è leggendario»

«É davvero così forte?» domandò Mark, mosso da una sana curiosità.

L'occhialuto incrociò le braccia al petto, stupendosi del nostro essere così impreparati sul nostro imminente avversario. «Sul serio non hai mai sentito parlare di lui?» domandò scocciato «Il più grande e acclamato regista di questo sport? Il maestro dei maestri? Uno dei più grandi giocatori mai vissuti, detto anche il Domadraghi? Il genio strategico più brillante dei nostri giorni?» continuò.

«Non pensi di star esagerando?» chiese Autumn, con un sopracciglio che scattava verso l'alto «Alla fine è solo un ragazzo come noi...»

«Rilassati, quattrocchi. Ce la caveremo» aggiunse Caleb, rimasto in disparte a scaldarsi «Anche noi abbiamo un regista geniale nella nostra squadra. Vero, Jude il genietto del Giappone?» ribatté con una buona dose di sarcasmo, lanciando uno sguardo al compagno.

Jude si avvicinò, puntandogli un dito al petto. «Ascoltami bene, Caleb» esordì, facendosi terribilmente serio «Se non prendiamo le cose sul serio, giocando uniti come una vera squadra, non ce la faremo mai»

«Bla bla bla... risparmia il fiato, Sharp» rispose lui, impedendogli di portare avanti il discorso «Io oggi non ho la minima intenzione di correre e stancarmi. Spetta a te farci vincere, fenomeno...»

Cecilia posò una mano sulla spalla di Jude. «Lascialo perdere» tentò di tranquillizzarlo «non ne vale la pena»

L'allenatore richiamò Mark alla panchina. Lui arrivò di corsa, inconsapevole di quello che sarebbe successo nei minuti successivi. Travis gli chiese se credeva che l'Inazuma Japan avesse qualche possibilità di vittoria. Mark non esitò nemmeno un secondo, rispondendo prontamente di sì. «Quindi non hai ascoltato nemmeno una parola di quello che ti ho detto?» domandò il mister, guardandolo con rimprovero «Si può sapere che razza di capitano sei?»

Quelle parole mossero qualcosa dentro il mio migliore amico, che si guardava intorno nervosamente come se stesse cercando di capire il punto in cui aveva sbagliato. «Te l'ho già detto... giocando così, non avete nessuna possibilità di vittoria» ripetè l'allenatore «E tu come reagisci? Ignorando le mie parole e sprecando tempo per imparare tecniche nuove. Tu non sei un vero capitano!»

Mark divenne una statua. Non si mosse di un millimetro, sembrava quasi che non stesse nemmeno respirando. «C-Cosa vuole dire, mister?» domandò tutto d'un fiato, con la voce tremante.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora