[2.2]

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[AUTUMN]
PRONTI A GIROVAGARE PER IL GIAPPONE?

«E dai Autumn, passami quella cavolo di palla! Vorrei giocare anche io se possibile!» sentii il mio amico lamentarsi alle mie spalle mentre, come una saetta, mi dirigevo verso la porta.

«Autumn ha il possesso palla, scarta tutti gli avversari, tira e golll! Ma quanto sono forte ragazzi?» mi celebrai da sola, rivolgendo un enorme sorriso ai miei compagni «Suvvia Byron non te la prendere, anche tu non sei così male nonostante tu sia lontano da me anni luce» sbeffeggiai il ragazzo in questione scompigliandogli i capelli.

«Devo ricordarti che è proprio grazie a te che abbiamo perso la finale del Football Frontier quest'anno?» mi prese in giro, incrociando le braccia al petto, per poi scoppiare a ridere.

Anche se erano passati solo pochi giorni dalla finale, la mia Zeus sembra una squadra completamente nuova. In particolare, con Byron ero riuscita a ritrovare quella sintonia che da un po' di tempo era venuta a mancare. «A proposito hai sentito che la Raimon è stata distrutta da degli alieni che giocano a calcio?» mi chiese.

Ci fu un attimo di silenzio, che venne rotto dalle mie risa incontenibili. «Alieni che giocano a calcio? Byron se devi inventarti una sciocchezza almeno sii un po' più realistico! Alieni che giocano a calcio, che assurdità!» mi misi una mano sulla pancia nel tentativo di calmarmi.

«Autumn, guarda che io non sto scherzando» disse con una tale serietà che mi inchiodò sul posto «Sono giorni che non si parla d'altro, ma li vedi i telegiornali?»

«Sinceramente? No, mi annoiano» confessai con un'alzata di spalle «E sentiamo, che cosa vorrebbero questi alieni?» domandai.

«Controllare il mondo, da quello che ho capito» mi rispose il ragazzo.

Sospirai, recuperando la palla e cominciando a fare qualche palleggio con i piedi. «Una classica frase da alieni degna di uno dei migliori film di fantascienza» commentai.

«AUTUMN, C'È IL TUO TELEFONO NEL BORSONE CHE CONTINUA A SUONARE! FALLO SMETTERE!» Jonas mi richiamò, mostrandomi il mio telefono che teneva tra le mani. Me lo lanciò, ma il tiro fu talmente pessimo che dovetti fare una corsa per prenderlo al volo.

Gli lanciai un'occhiataccia. «NO, MA SEI IMPAZZITO PER CASO?» lo rimproverai «Ti rendi conto che si sarebbe potuto rompere, se solo fosse caduto?»

Il ragazzo rispose alla mia ramanzina con una linguaccia. Alzai gli occhi al cielo e mi portai il telefono all'orecchio «Pronto?»

«Autumn vieni subito, c'è della gente che chiede di te e sembrano abbastanza di fretta!» riconobbi subito la voce di Lucy.

«Lucy che sta succ-» guardai lo schermo del telefono: aveva attaccato. Ma che diavolo avevano tutti? Mi sembrava di essere finita in un manicomio. Recuperai le mie cose e mi avviai verso l'uscita dello stadio. «Ragazzi devo andare, Lucy mi vuole a casa per non so quale motivo. Ci vediamo domani!» salutai la squadra con un cenno della mano.

Quando arrivai a casa e mi ritrovai con l'ingresso sommerso da una valanga di scarpe, capii che gli ospiti non dovevano di certo essere pochi. «Lucy sono a casa! Si può sapere che ti è preso al telefono?» chiesi, varcando la soglia del salotto.

Mi ritrovai una ventina di occhi puntati addosso. «Ma guarda un po' che sorpresa!» sorrisi «I giocatori della Raimon! Che piacere trovarvi qui!». C'erano quasi tutti, e mi stavano fissando con delle facce da beoti totali.

«COSA? AUTUMN? SEI DAVVERO TU?» domandarono tutti insieme.

Cercai Lucy con lo sguardo, come per dirle "ma si sono completamente rincoglioniti?". «Beh, sì...» azzardai «sono io, d'altronde siete a casa mia» dissi come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora