[3.2]

251 25 20
                                    

[CANDACE]
CONFUSIONE ALLA RAIMON JUNIOR HIGH

Quando arrivai alla Raimon, notai come essa fosse sovraffollata. «Ma che sta succedendo qui?» domandò Shawn al mio fianco, guardandosi intorno completamente spaesato.

La cosa strana era che la nostra scuola fosse popolata da studenti che provenivano da tutte le parti del Giappone. «Per la miseria...» sussurrai, riconoscendo di tanto in tanto alcuni giocatori con cui avevamo avuto a che fare in passato.

«Can!» mi raggiunse Mark di corsa «Hai visto quanta gente c'è?» domandò estasiato. «Oh, ci sei anche tu, Shawn!» saltellò felice, riabbracciando l'amico che non aveva più rivisto dopo la storia con l'Alius Academy.

Shawn ridacchiò, dandogli una pacca sulla spalla. «Sei pieno d'entusiasmo come al solito, Mark» gli sorrise.

«E lui chi è?» domandai, indicando un ragazzino che era in compagnia del portiere. Non l'avevo mai visto prima e sembrava avere qualche anno in meno rispetto a noi.

Lui si avvicinò di corsa, inciampando nei suoi stessi piedi e rivolgendoci un ampio inchino. «I-Il mio nome... il mio nome è Austin Hobbes... p-piacere di conoscervi» si presentò, incespicando più volte nelle parole.

«In che ruolo giochi, Austin?» gli chiese Shawn, ma il ragazzino non rispose.

Rimase fermo come una statua, con la bocca spalancata. I suoi occhi erano puntati dietro di noi, fissi sul campo da calcio. «Non è possibile...» sussurrò. Seguii il suo sguardo e mi accorsi che stava ammirando nientedimeno che Axel Blaze, il nostro attaccante di punta. «Quello è Axel Blaze...» disse con emozione. Sembrava un bambino che vedeva per la prima volta il suo idolo dal vivo.

«Ma guarda, è proprio Axel» constatò Mark «EHI, AXEL!» lo richiamò, cominciando a saltare da un piede all'altro.

L'attaccante ci raggiunse, salutandoci con un sorriso. «Certo che il mister ha chiamato davvero tanta gente...» commentò «Venite a vedere un po' chi altro c'è!» ci invitò a seguirlo con un cenno di capo.

Ci condusse all'interno della palestra, dove c'era altrettanta gente -se non di più-. «Blaze, finalmente sono riuscito a trovarti!» ci accolse in fretta uno dei tre fratelli Murdock. Non riuscii a ricordarmi quale dei tre fosse, ma di certo non era un tipo da passare inosservato. «Avanti, fatti sotto! Io, Marvin Murdock, capocannoniere della Kirkwood, ti farò pentire di essere nato!» puntò un dito contro il petto dell'attaccante, ma lui non sembrò scomporsi. Scossi la testa, cominciando a chiedermi per quanto ancora sarebbe andata avanti quella storia che durava ormai da diversi anni.

Axel lo ignorò bellamente, voltandosi verso Thor, che stava chiacchierando con Hurley. Anche lui doveva aver fatto parecchia strada per raggiungerci. «Che bello rivederti!» lo salutò Mark.

Il ragazzo gli lasciò una manata sulla spalla, talmente forte che il portiere vacillò. «Finalmente posso giocare a calcio come mi pare e piace!» ridacchiò, pestando il pavimento con violenza. Pensai che non lo avevamo mai visto giocare, ma, stando alla sua grossa stazza, doveva essere un difensore davvero in gamba.

«Sei sicuro che stare qui non ti creerà problemi, Thor?» domandò Axel con premura «Che ne sarà dei tuoi fratellini rimasti ad Okinawa?»

Lui scacciò la domanda con un rapido movimento della mano. «Non preoccuparti per i marmocchi, Axel. La vicina è sempre contenta di badare a loro» ridacchiò, portandosi le mani dietro la testa, più tranquillo che mai.

«Ehi! Hai intenzione di ignorarmi?!» domandò Marvin, offeso per essere stato tagliato fuori dal discorso.

Anche gli altri giocatori della Raimon ci raggiunsero in palestra e, in un attimo, ci ritrovammo insieme a tutti i ragazzi con cui avevamo condiviso il viaggio in giro per il Giappone. «Mark! Che piacere incontrarti di nuovo!» esclamò Darren, stringendo la mano al suo mentore.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora