[2.11]

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[AUTUMN]
ANCHE LA TARTARUGA DI KUNG FU PANDA ERA UN PACIFISTA?

«Cosa? La Epsilon ci ha lanciato una sfida?»

A quelle parole di Mark drizzai le orecchie e mi avvicinai per sentire meglio ciò che la signorina Schiller aveva da dirci. Gli attacchi da parte degli alieni si facevano sempre più frequenti e noi non avevamo un minimo di tranquillità.

«Proprio così, il prossimo obiettivo è la Cloister Divinity School a Kyoto. Dobbiamo metterci subito in marcia» ci spiegò, interrompendo uno dei nostri piccoli momenti di svago che eravamo riusciti a ritagliarci.

Corrugai la fronte, non avevo mai sentito nominare quella scuola né tantomeno ero a conoscenza dell'esistenza di una loro squadra di calcio. «Cloister Divinity School?» ripeté Nathan, confuso tanto quanto me «Che scuola é? Non mi pare che abbiamo partecipato al Football Frontier...»

«É una scuola composta da ragazzi che si allenano con impegno e costanza» rispose «Non giocano contro le altre squadre per non sprecare energie e se avessero partecipato al Football Frontier vi avrebbero sicuramente battuto a mani basse» continuò, sempre con il suo tono super-incoraggiante «La Epsilon non è come la Gemini, che sfidava qualsiasi squadra gli capitasse a tiro, loro si concentrano su squadre che hanno una forza nascosta»

L'allenatrice proseguì, informandoci del fatto che sarebbe stato meglio partire subito, perché l'attacco della Epsilon sarebbe stato tra soli due giorni. Presi posto sul sedile e, complice la tarda ora e la stanchezza accumulata, mi addormentai all'istante.

Quando mi svegliai, eravamo già arrivati. Kyoto era davvero una città magica. Camminare per le strade di quella città equivaleva fare un salto nel passato. Un'enorme torre svettava nel cielo, facendo da sfondo a quel paesaggio mozzafiato. Ed era proprio lì, su una collinetta, che si ergeva la Cloister Divinity School.

«Spiegatemi come fanno a essere così tranquilli dopo aver ricevuto una minaccia da parte degli alieni...» dissi non appena varcai la soglia dell'ingresso. L'atmosfera che regnava in quella scuola era a dir poco surreale. C'era letteralmente un cratere all'ingresso della loro scuola e loro si preoccupavano di raggrupparsi per meditare in compagnia. Ma in che razza di posto eravamo finiti?

«Hai ragione, sembra che la notizia non li abbia turbati per nulla» concordò Bobby, portandosi le mani dietro la testa.

Mark sembrò non curarsi della questione. «Non perdiamo tempo, cerchiamo il club di calcio» ci ricordò, cominciando ad incamminarsi verso non so dove.

«Quindi la squadra di calcio si trova sul retro del palazzo? Grazie dell'informazione, ragazze. Se avete bisogno di me sapete dove trovarmi» Shawn stava parlando con due studentesse della Cloister che lo guardavano con un sorriso civettuolo.

Mi sbattei una mano in fronte dopo aver visto quella scena. «Andiamo, Romeo, siamo già in ritardo. Scusate ragazze ve lo riporterò al più presto» dissi prendendo Shawn sottobraccio e trascinandolo verso la sede del club. Le due ragazze mi lanciarono uno sguardo d'odio, ma non ci diedi troppo peso, limitandomi ad un'alzata di spalle.

Seguendo le indicazioni arrivammo in un batter d'occhio a destinazione. «Ecco, la sede del club dovrebbe essere quella» picchiettai le mie dita sulla spalla di Mark in modo insistente.

«Perfetto andiamo!» esclamò, prima di incominciare a correre. L'intera squadra lo seguì, ma ad un tratto il primo della fila scivolò, facendo cadere tutti gli altri in una sorta di effetto domino.

«Ragazzi, state tutti bene?» mi avvicinai a quell'ammasso di corpi, seguita da Jude, il quale stava tranquillamente camminando con le mani nelle tasche.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora