TISHA

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Gli anni passarono e con gran sorpresa di tutti e soddisfazione della sottoscritta non presi mai un voto sotto al cinque. 

Fisicamente ero molto cambiata, non ero più la bambina con il corpo morbido e dolce, avevo un corpo da diciottenne nonostante io avessi solo quattordici anni, un corpo tonico e perfetto che facevo molta fatica a mantenere e non per l'allenamento, anzi amavo allenarmi, era tutta la mia valvola di sfogo ma perché dovevo saltare i pasti così spesso che era come se non mangiassi da anni, per questo il mio corpo si era sviluppato in modo da spremere nutrimento anche dalle cose più indigeste, nulla mi faceva schifo, arrivavo a mangiare foglie e corteccia degli alberi, a riempirmi lo stomaco di neve o ghiaccio, persino a mangiare insetti, non erano cose molto nutrienti ma quando un bambino si adatta a fare così da piccolo il suo corpo si sviluppa in quel senso e riesce a sopravvivere con lo stretto indispensabile.

Tanto che quando facevamo le prove di sopravvivenza nella natura ero quella che se la cavava meglio.

Anche gli altri non venivano viziati, non potevano mangiare a sbafo e ricevevano punizioni corporali come me ma i loro pasti erano salutari ed equilibrati, potevano dormire senza problemi e avevano il tempo per studiare.

Non venivano picchiati e abusati ogni singolo giorno e potevano andare dal medico quando si ferivano in maniera seria o erano malati.

Nonostante questo, ero sempre più determinata a non dare loro occasioni per espellermi e diplomarmi per avere un futuro, ancora non avevo capito quanto loro fossero determinati nell'impedirmelo.

Un giorno tornavo dall'ufficio del professore di biologia, era stata solo una semplice scopata, nulla di che.

Passai davanti all'ufficio del preside e lo sentii parlare con qualcuno "signor preside la puttanella non molla, non fa neanche un passo falso e non prende mai meno di cinque, se continua così rischia di diplomarsi per davvero, non possiamo espellerla senza una ragione" era la voce di Alex, avevo capito da tempo che il suo compito era soprattutto quello di sorvegliarmi costantemente.

Il preside sembrava nervoso "non possiamo permettere che accada, la scuola perderebbe di credibilità e tutto il nostro sistema rischierà di sfasciarsi, le donne potrebbero iniziare a credere di essere nostre pari e questo va evitato a tutti i costi!" sorrisi tra me e me, mi dava molta soddisfazione che tutti quegli uomini fossero nervosi a causa di una ragazzina.

Poi tornai a tendere l'orecchio facendo attenzione a non farmi beccare, Alex chiese "cosa ne pensa lo zar?" il preside sbuffò "sai che ha cambiato tutto da quando era suo padre il capo, non approverebbe di certo questo modo di pensare, non sa neanche che gli insegnamenti che impartiamo a maschi e femmine sono diversi, ho delle persone che combinano abbastanza pasticci da non dargli il tempo di fare ispezioni qui. Tuttavia, dobbiamo liberarci della mocciosa, non si diplomerà mai e poi mai" quasi potevo sentire le rotelle girare nella sua testa da misogino e sessista. 

Poi lo sentii esclamare "bene, facciamo così, tanto quella puttanella è nessuno, raduna tutti gli studenti in aula magna domenica prossima, devono esserci tutti, io porterò lei, fino ad allora fai sapere che è completamente off limits, ne studenti ne docenti possono più toccarla, neanche tu, per il momento è tutto quello che devi sapere" "si signore!" mi allontanai in fretta, avevo intuito cosa avrebbe fatto e sogghignai con la rabbia che cresceva dentro di me, aveva fatto un enorme errore.

Per i sette giorni successivi fui molto impegnata, approfittai del periodo senza punizioni e con del cibo uguale a quello di tutti gli altri per riprendermi fisicamente e preparare il mio contrattacco, nessuno poteva scherzare con Tisha Lukin.

Avevo sopportato tutte quelle torture senza una cazzo di ragione e ora la mia vendetta si sarebbe consumata.

SPERDUTA NELLA NEVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora