Il mondo stava andando a rovescio, questo pensai quando a cena vidi Tisha andare a sedersi accanto ad Alessandro e sorridergli radiosa.
Vittorio mi guardò altrettanto scioccato "ma quando sono diventati amici quei due?" furono Nadia e Laura a risponderci mentre si sedevano al nostro tavolo "sono usciti assieme questo pomeriggio e Tisha è rimasta molto contenta, ci ha detto che voleva conoscerlo meglio" quelle parole mi suonarono strane "ma siete sicure? Ieri diceva che la faceva sentire a disagio" loro annuirono "si, ce lo ha detto lei stessa, magari passare del tempo con lui le ha fatto cambiare idea, che ti devo dire?" a me suonava comunque strano.
Qualche settimana dopo Tisha venne a comunicarci che si era messa con Alessandro, da quel momento non passò quasi tempo con noi, ogni singolo secondo della giornata che non passava a studiare lo passava con lui.
Quelle poche volte che stava con noi aveva sempre uno sguardo sognante in volto e anche con le altre ragazze parlava sempre di lui, sembrava davvero innamorata cotta.
Eppure, c'era qualcosa che non mi tornava, era forse una sensazione di pancia ma mi sembrava alquanto strana tutta quella situazione, quando stava con noi sembrava quasi tornare a respirare liberamente.
Marco sbuffò "mi manca Tisha, giocare ai videogiochi con lei era più divertente e anche pranzare con lei, ora invece sta sempre attaccata al culo viziato di Alessandro" scossi la testa "sei stato in sua compagnia solo per una settimana" feci notare al mio amico "forse, ma si nota la sua assenza, chissà che razza di incantesimo le ha fatto quel bastardo per mettersi con lei" vedevo che il mio amico era un po troppo infuriato per l'assenza di mia cugina e per la sua storia con il suddetto idiota.
Sembrava come malinconico.
Dopo pranzo lo portai nella mia camera "Marco mi sono accorto che sei strano da quando Tisha sta con Alessandro, dimmi la verità: provi qualcosa per lei?" lo vidi arrossire ma sospirò "forse, non ho avuto modo di conoscerla bene ma mi sembra di sì, insomma lei è diversa da tutte le altre, o almeno lo è quando non è con lui, ma il suo comportamento con lui mi manda in crisi" il mio silenzio lo fece preoccupare "so che non ho speranza con lei e che è off limits, non ho intenzione di provarci, sono solo preoccupato per lei" non potei fare a meno di essere d'accordo con lui.
Quella sera accadde una cosa che mi fece infuriare e che fice infuriare anche tutti i miei amici e noi Moretti.
Eravamo tutti assieme a un tavolo della biblioteca che facevamo i compiti, Tisha era piegata sulla terza versione che le avevano dato per compito quando arrivò Alessandro.
Si piegò accanto a lei e le girò il viso "piccola, mi hanno appena dato la conferma che sono il caposquadra per la gara interscolastica di fine anno" era una competizione che si teneva ogni anno a giugno, una squadra composta dai migliori studenti di ogni indirizzo della scuola si sfidavano in una serie di gare scolastiche che prevedevano ogni materia presente in tutti gli indirizzi.
Il classico e lo scientifico si contendevano sempre la vittoria e vincevano a turni.
Tisha gli sorrise "sono molto contenta per te amore, vedrai che farai faville, scusa ma ho ancora una marea di compiti per domani" quella risposta non sembrò piacergli molto perché l'afferrò per un braccio e se la strinse al petto, tutti sentimmo quello che le disse poi e ci fece ribollire il sangue "stai forse insinuando che il tuo successo accademico viene prima del mio? Sono già abbastanza buono a permetterti di rimanere al classico, sono io che ho bisogno di avere ottimi voti, non tu" ringhiò.
La sua mano si abbassò verso al coscia di mia cugina e l'accarezzò verso l'alto "ho bisogno del tuo sostegno e premio se voglio andare al massimo, è il tuo dovere come mia ragazza" le baciò il collo e io la vidi irrigidirsi, poi lei si voltò "hai ragione amore, perdonami, ora andiamo in camera mia così posso darti la gratifica per il tuo successo" le afferrò la nuca e la baciò stringendole il sedere con entrambe le mani.
La fece sedere sul tavolo e una sua mano scattò sulla sua gola "stai forse dicendo che ho bisogno del tuo permesso per prendermi quello che è mio?" Tisha deglutì "no, certo che no, non volevo dirti cosa fare, scusami" la sua voce pigolava, questa non era la cugina a cui ero abituato.
Senza pensarci corsi da loro e misi una mano sulla spalla dello stronzo "non ti azzardare a parlare così a mia cugina e toglile le mani di dosso!" in quel momento mi sentivo pronto a spaccargli la faccia, i miei amici e Vittorio mi raggiunsero "lasciala andare bastardo!" ordinò Marco infuriato.
Alessandro si rivolse a Tisha "è questo che vuoi piccola? Vuoi che ti lasci in pace?" sollevò un sopracciglio mentre lei si congelava "certo che no amore, fammi parlare un minuto con i miei cugini, se vuoi puoi venire anche tu" si alzò e afferrò me e Vittorio per un polso.
Ci portò fuori con Alessandro alle calcagna, ma si fermò a qualche metro da noi "ok, adesso voi due siete davvero ridicoli!" se uno sguardo avesse potuto incenerire saremmo morti sul colpo "come vi permettete di mettervi in mezzo?" ci chiese.
La guardammo male "non ha il diritto di toccarti in quel modo! Ti sei forse dimenticata di che società fai parte?" Vittorio e io avevamo una faccia da funerale "certo che no, idioti! So benissimo che non devo perdere la verginità, voi fate queste cose con metà delle ragazze della scuola e io non ci metto becco quindi voi tenete il naso fuori dalle mie cose! Se voglio fare un cazzo di pompino ad Alessandro ho tutto il diritto di farlo, inoltre io e lui abbiamo intenzione di sposarci una volta finita la scuola quindi se lui vuole scoparmi davanti a tutta la scuola ha tutto il diritto di farlo, ci siamo capiti bene? Fatevi i cazzi vostri, non ho bisogno di babysitter!" poi ci voltò le spalle e tornò dal suo ragazzo che la portò via.
Le sue parole mi avevano lasciato basito, non era possibile che Tisha parlasse così, che lei volesse quell'idiota, avevo bisogno di parlare con i miei genitori.
Corsi immediatamente in camera mia e chiamai i miei in video chiamata "ciao tesoro" mi salutò mia mamma "ciao mamma, ho bisogno di parlare con te e papà, è un'emergenza" subito dopo mi ritrovai a raccontare ai miei genitori tutto quanto "e oggi ci ha gridato contro perché stavamo cercando di allontanarlo da lei" spiegai indignato.
Sentivo che mio padre non era così sorpreso "Kevin è presto per preoccuparsene, inoltre non sono sicuro che Tisha sia vergine, ricordati che ha vissuto lontano dal nostro mondo per quattordici anni, potrebbe aver già perso la verginità per quanto ne sappiamo, se davvero le piace Alessandro potremmo usare questa cosa a nostro vantaggio per allearci con lui e suo padre. Per ora non fare niente, intervieni solo se strettamente necessario, ora scusa ma devo andare, ho parecchie cose in sospeso" annuii "d'accordo papà, buon lavoro" lo salutai.
Il viso di mia madre apparve nello schermo "tesoro dimmi quello che non sei riuscito a dire a tuo padre" feci un sospiro "l'ho vista diversa, non era la solita Tisha spavalda e combattiva, era come se avesse paura di qualcosa, era tesa come una corda di violino, non la vedevo così dai primi giorni a casa nostra" mia madre sembrava pensierosa quanto me "com'è quando siete da soli? Quando lui non è in giro?" mi grattai la testa "è come se magicamente torni ad essere se stessa, scherza tranquillamente e ci prende in giro come sempre, fa persino battute sulle ragazze con cui abbiamo delle avventure" cercai di descrivere al meglio.
Mia madre annuì "d'accordo, tesoro, magari ha solo paura della reazione tua e dei suoi cugini, sa quanto la mafia possa essere possessiva, cerca di rispettare i suoi spazi e non starle addosso, è una ragazza libera e indipendente e tu non puoi darle ordini, finché non fa nulla che oltrepassi i limiti nessuno può dirle nulla" annuii "come stai tu mamma?" la vedevo un po sciupata "tuo padre è in ansia per questo cosa di Tisha, lui e Axel stanno cercando Xavier e Caterina in tutta la Russia ma non è così semplice purtroppo, vogliamo trovarli sperando che tornino qui a vivere e che Tisha possa ritrovare un legame con i suoi genitori. Purtroppo, non sono dove ci ha detto lei ed è complicato capire dove si trovino, l'unica scelta è che Tisha non ci abbia detto la verità su dove vivevano" spiegò abbattuta
Cercai di rassicurarla "stai tranquilla mamma, vedrai che li troverete, non possono essere spariti dalla faccia della terra" lei mi annuì "si, mi raccomando tesoro fai del tuo meglio con la scuola ok?" annuii "si, buonanotte mamma" poi chiusi la chiamata.
Mi sdraiai sul letto, Marco entrò all'improvviso "allora? Coshanno detto i tuoi genitori?" io scossi la testa "dicono di non fare nulla, che se lei davvero è interessata ad Alessandro si può usare questa cosa per un'alleanza, mia madre mi ha detto di tenere gli occhi aperti, nient'altro".
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SPERDUTA NELLA NEVE
ActionBuio. Vedo davanti a me solo oscurità macchiata da chiazze rosso cremisi e contornata da una sensazione di dolore e umiliazione. Tisha ha tre anni quando viene mandata in un orfanotrofio dai suoi genitori, fino a quel momento ha conosciuto solo dolo...