Bevvi tutto il brodo quella sera e con mia sorpresa scoprii di avere una fame da lupi.
Finché non mangio nulla posso resistere per molto tempo ma appena ingoio un sorso o un boccone la fame esplode.
Quella notte dormii come un angioletto per la prima volta in vita mia, nel brodo c'erano sicuramente dei tranquillanti ma non me ne preoccupai, avevo deciso di mantenere un profilo basso.
La mattina dopo mi svegliai molto più riposata.
Subito entrò Kevin con un vassoio pieno di cibo "buongiorno Tisha, ho visto che ieri hai bevuto molto volentieri il brodo, oggi ti ho portato una colazione molto abbondante, devi mangiare molto per rimetterti in forze" sul piatto cerano uova, Bekon, pancake alla nutella, frutta, del succo e dell'acqua "è troppa roba, mi fa male mangiare tutta quella roba in una volta sola" il ragazzino arrossì violentemente e sorrise imbarazzato, in quel frangente sembrava quasi adorabile "scusa, scegli una cosa che vuoi mangiare, il resto lo riporto indietro" dovetti nascondere un sorrisino, presi i pancake e gli feci un leggero sorriso "questi andranno benissimo, grazie" presi anche il succo, il suo volto si aprì in un sorriso ancora più largo "buon appetito, mi raccomando mangia tutto" e uscì velocemente, mi sembrava quasi un bambino, alla scuola della mafia russa l'avrebbero distrutto di sicuro.
Avevo appena finito la colazione quando entrò un uomo "bene, vedo che hai fatto una colazione abbastanza abbondante, è un buon segno" "lei chi è?" l'uomo aveva un sorriso gentile sul volto ma questo mi rese solo più sospettosa "sono un medico, ti ho curata da quando ti hanno trovata in Siberia" rimasi titubante ma presto capii che facevo male.
Quel dottore fu professionale e non allungò le mani più del dovuto "bene, la tua denutrizione e disidratazione sono leggermente migliorati grazie all'alimentazione in vena, ma sei ancora ben lungi dall'essere in salute, le cicatrici stanno guarendo a meraviglia, ancora una settimana e potrò toglierti i punti" quella notizia mi rese abbastanza felice, voleva dire che non sarei stata costretta a rimanere in quel posto ancora per molto, al massimo un mese se avessi ripreso peso in fretta.
Il medico se ne andò e non molto tempo dopo entrarono Lidia e Tommaso.
Lidia mi sorrise "Tisha, il medico mi ha detto che hai mangiato, sono contenta" ignorò il sussulto del marito quando pronunciò il mio nome, era evidente che lui non ne fosse a conoscenza, lo sguardo che le lanciò non fu ostile, più come se guardasse una donna qualunque "sì, mi dispiace essere stata così testarda, grazie per le vostre cure" facevo uno sforzo per essere educata e non mostrare la mia mancanza di fiducia ma lei sembrò apprezzarlo perché mi mise una mano sulla spalla "non preoccuparti, non devi scusarti, mio marito deve farti alcune domande, poi ti lasceremo riposare" annuii e l'uomo si sedette accanto a me.
Poi iniziò con le domande "quindi il tuo nome è Tisha" "si signore" "cosa ci facevi in Siberia completamente nuda?" optai per offrire una mezza verità e usai una voce timida e imbarazzata "be, non ho i genitori e vivo per strada, quando mi avete trovata stavo scappando da un paese, nel tragitto i miei vestiti si sono stracciati e così sono dovuta andare nuda" Tommaso però non si accontentò "perché sei dovuta scappare?" non esitai neanche un secondo prima di rispondere.
Mi ero costruita una bugia convincente, arrossii anche un pochino "be per vivere ho sempre dovuto rubacchiare qua e là, non ho mai rubato moltissimo, solo lo stretto indispensabile per sopravvivere, purtroppo ho rubato il portafoglio alle persone sbagliate, dei delinquenti abbastanza pericolosi, così per evitare che mi catturassero e mi uccidessero ho dovuto scappare" Tommaso non sembrava molto convinto ma la moglie gli scioccò un'occhiataccia, mi sorrise prima di portarlo fuori "ora riposa, se ti fa piacere chiederò a Kevin di venire a farti compagnia più spesso" poi uscirono lasciandomi sola.
Il Boss non era uno stupido, non mi aveva creduta ed ero sicura che mi avrebbe torchiata di più se solo sua moglie non gli avesse lanciato quell'occhiataccia.
La settimana successiva passò tranquillamente anche perché il Boss non mi fece più domande e Kevin mi chiamava due volte al giorno dalla sua scuola, in realtà l'ingenuità di quel ragazzino mi incuriosiva, non avevo mai visto nessuno come lui, sembrava che le sue uniche preoccupazioni fossero avere buoni voti e divertirsi con gli amici.
A volte mi raccontava le cazzate che faceva con i suoi amici facendomi leggere anche i loro messaggi, altre volte mi raccontava dei suoi fratelli e cugini e di come fossero legati vivendo fianco a fianco in quella villa enorme.
Qualche volta mi ha anche raccontato del suo rapporto con i suoi genitori e i suoi zii.
Erano davvero una famiglia strana, non credevo più fosse possibile avere una famiglia così unita e amorevole.
Anche se Kevin poteva venire a trovarmi non conobbi nessuno dei suoi fratelli e cugini, ancora le visite dovevano essere limitate.
Nessuno degli adulti mi venne più a trovare, preferivano mandare Kevin e dovevo ammettere che la sua compagnia mi piaceva.
Finalmente dopo una settimana in medico tornò "molto bene Tisha, le ferite sono tutte guarite, posso togliere i punti, ti rimarranno le cicatrici però" sorrisi sinceramente "non mi importa dottore, sono solo contenta di non dover più rimanere bloccata a letto" per la prima volta da quando avevo scoperto di aver vinto la borsa di studio mi sentivo felice.
Dormivo abbastanza a lungo grazie ai tranquillanti e il cibo che mangiavo aveva cominciato a farmi prendere peso, con lo stomaco pieno e dieci ore di sonno per notte era difficile essere sospettosa e antipatica.
Anche il mio corpo si stava trasformando, fino a poco prima la mia massa era costituita solamente di muscoli, ossa e pelle, ma nell'ultima settimana mi ero accorta che stavo riacquistando lentamente le curve femminili che avevo prima di andare a scuola e questo mi spaventava un po' facendo tornare anche i miei sospetti.
Il medico mi sorrise "vedrai, ancora tre settimane a mangiare così e la tua denutrizione sarà solo un brutto ricordo" sorrisi nervosa "grazie dottore" poi se ne andò e io rimasi a letto a ripensare tra me e me alle sue parole.
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SPERDUTA NELLA NEVE
ActionBuio. Vedo davanti a me solo oscurità macchiata da chiazze rosso cremisi e contornata da una sensazione di dolore e umiliazione. Tisha ha tre anni quando viene mandata in un orfanotrofio dai suoi genitori, fino a quel momento ha conosciuto solo dolo...