Seguii Tisha fuori dalla stanza dopo che ci aveva spiegato il piano.
Era rimasta sconvolta dalla reazione di Kevin e si vedeva che era furiosa.
La cercai un po' ovunque in quell'enorme casa e alla fine la beccai in giardino, seduta sull'erba.
Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lei "tutto bene?" le chiesi.
Non mi guardò "no, sono passati quattro anni; eppure, continua a non fidarsi di me, dice di essere il mio migliore amico ma poi non crede che io sappia giudicare con lucidità la situazione" il suo tono era colmo di astio.
Decisi di cercare di farle comprendere il punto di vista di Kevin che in realtà era anche il mio "lui si fida di te, ma non può non avere paura, hai passato l'inferno, ha solo paura che tu possa farti male di nuovo" cercai di mantenere la mia voce neutra.
Nei precedenti quattro anni tutti noi abbiamo conosciuto Tisha abbastanza bene, conoscevamo com'era come amica, come compagna di addestramento, come istruttrice.
Per Vittorio, Giacomo e Andrea lei era una di noi, come se fosse un ragazzo, non pensavano minimamente a lei come qualcosa di diverso da un membro del nostro gruppo.
Kevin la vedeva come sua cugina, forte ma anche disposta a troppo per sopravvivere, si sentiva in colpa per tutta la storia di Alessandro e così era diventato mortalmente ansioso con lei.
Io invece ero rimasto affascinato dalla complessità del suo carattere, avevo la sensazione che ci fosse un lato di lei, la vera lei nascosto sotto quegli strati, che nessuno conosceva, nemmeno lei.
Avrei voluto scoprirlo ma Tisha era impenetrabile, in quattro anni non aveva ceduto nemmeno una volta.
Anche in quell'occasione non fece eccezione.
Il suo cipiglio rimase duro e non vi era traccia di comprensione nei suoi occhi "se si comporta sempre così non potremo mai dare il nostro massimo nel nostro lavoro! Inoltre, io voglio diventare un'Enforcer! Come faccio se lui mi sta sempre appiccicato al culo!?" chiese con enfasi, quelle parole avrebbero fatto impallidire il mio amico, nemmeno io ero tanto tranquillo "ma dai, puoi puntare ad un posto più alto di quello, sei parte della famiglia del boss, potresti diventare sottocapo con i tuoi cugini" speravo di farle cambiare idea, la posizione di Enforcer era quella più pericolosa.
La ragazza cocciuta però scosse la testa "non voglio diventarlo, è troppo noioso e io amo il rischio del lavoro sul campo, altrimenti tanto valeva diventare come le mie cugine" quasi risi a quelle parole, non ce la vedevo proprio Tisha a prendere il tè con delle signore oppure a fare un matrimonio combinato.
La maggior parte degli uomini nella mafia sono possessivi e retrogradi, lo avrebbe ammazzato prima che finisse la prima notte di nozze.
Cercai di esserle di sostegno "sei la migliore tra di noi, se vuoi diventare Enforcer ci riuscirai senza problemi e se Kevin tenterà di fermarti gli darò una lezione io stesso" affermai facendola ridere.
Ero l'unico che poteva incoraggiarla, Vittorio per la maggior parte ignorava tutte le cugine e anche se con Tisha era molto amico era più interessato a fare il suo dovere di ronda e poi a scoparsi ogni ragazza che capitava sulla sua strada.
Come tutti noi anche Kevin si scopava le puttane ma era ferocemente protettivo nei confronti delle sorelle e delle cugine, a volte risultando oppressivo.
Andrea e Giacomo erano come Vittorio, ma più di una volta avevo sentito i loro discorsi su come avrebbero volentieri passato una notte con la nostra amica.
Non potevo certo biasimarli, Tisha era estremamente sexy.
Il perfetto connubio tra sensualità e forza, tutte le cicatrici che aveva sul corpo e il suo stile di abbigliamento la facevano apparire come una forza della natura ma con quella carica seduttrice in cui cascavano tutti.
L'avevo vista più di una volta sedurre maschi e femmine, per ottenere informazioni o altro e non sembrava una gatta in calore come la maggior parte delle puttane, anzi, faceva in modo che la persona davanti a lei strisciasse ai suoi piedi.
Andrea a Giacomo si fermavano al suo aspetto quando facevano quei commenti, sapevano perfettamente che non avrebbe preso in considerazione nemmeno per un secondo di andare a letto con loro nonostante rispondesse ai loro tentativi di flirtare senza esitazione e in maniera decisa.
Anche io mi divertivo ad andare a letto con le puttane, ma non andavo a letto con le altre ragazze, rischiavano di appiccicarmisi addosso ed era l'ultima cosa che volevo.
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SPERDUTA NELLA NEVE
AksiBuio. Vedo davanti a me solo oscurità macchiata da chiazze rosso cremisi e contornata da una sensazione di dolore e umiliazione. Tisha ha tre anni quando viene mandata in un orfanotrofio dai suoi genitori, fino a quel momento ha conosciuto solo dolo...