TISHA

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Per qualche minuto nessuno di loro parlò, erano come congelati del tutto, allora io gli sorrisi dai "ragazzi, andiamo a sistemare le cose nelle nostre camere" tutti prendemmo i nostri zaini dirigendoci all'interno, ma Giacomo ci fermò "Tisha, prima di entrare dovresti dirci come mai avete deciso di organizzare questo periodo e come mai sai combattere così" Kevin guardò il suo amico con serietà "vi spiegheremo tutto appena ci saremo sistemati" il suo tono era definitivo e Giacomo annuì prendendo anche lui la sua valigia e andando dentro, ringraziai Kevin con uno sguardo e li seguimmo dentro.

La mia camera era nella mansarda, era semplice ma mi piaceva molto con le travi a vista e il legno che aveva un colore caldo, il letto era di legno semplice ed era presente un camino in pietra che ho amato da subito.

Aprii l'armadio e trovai una serie di abiti da montagna adatti al luogo, compresi scarponi, ramponi e attrezzature da scalata.

Sistemai le mie poche cose nell'armadio e nei cassetti.

Avevo appena finito quando sentii bussare "avanti" dissi, entrò Kevin "siamo tutti pronti in salotto, credo che sia ora Tisha" mi comunicò in modo solenne.

Feci un respiro profondo "sono pronta, andiamo" gli sorrisi e mentre scendevamo lui mi tenne la mano "vedrai che capiranno, abbi un pochino di fiducia in loro" gli sorrisi tesa "ne sono sicura, comunque in caso alcuni di loro non lo accettassero lo capirei, sono tutto il contrario di quello a cui sono abituati" lui mi tirò costringendomi a fermarmi "forse è così ma in ogni caso ti conoscono già da qualche mese, non credo che cambieranno idea su di te e fino ad ora gli piaci molto" io arrossii per quell'informazione ma tirai mio cugino "be tagliamo la testa al toro visto che dobbiamo, muoviamoci" lui mi sorrise e raggiungemmo finalmente gli altri.

Una volta in salotto tutti gli altri quattro ragazzi si accomodarono e io e Kevin rimanemmo in piedi.

Kevin parlò per primo "ho chiesto di organizzare questi mesi fuori con questo addestramento a seguito di molte cose che sono successe, adesso Tisha vi racconterà ma vi prego di non farvi prendere dai pregiudizi e di ascoltarla fino in fondo e soprattutto le domande dovranno attendere fino alla fine" gli altri annuirono e io feci l'ennesimo respiro profondo.

Iniziai con il raccontare della mia vita a casa che già conoscevano, poi passai alla mia vita in orfanotrofio, stranamente parlarne non mi faceva più male, era come parlare di eventi di cronaca, non rischiavo di scoppiare in lacrime.

Loro mantennero la parola e non fiatarono ma vedevo che erano scioccati mentre procedevo con il racconto fino alla mia partenza per l'accademia.

Kevin non mi trattava da debole, mi teneva solo la mano per farmi sentire la sua presenza e gli ero grata per questo, non mi stava trattando come una bambola di porcellana che poteva rompersi da un momento all'altro ma come una sua pari.

Dopo una piccola pausa raccontai invece la mia vita all'accademia, le lezioni uguali a quelle dei mafiosi e le notti e i giorni da incubo che ero stata costretta a passare.

Quella parte del racconto fu quella che più aspettarono, vidi la chiarezza e la comprensione nei loro occhi, finalmente avevano gli strumenti per leggere i miei comportamenti e comprenderli.

Una volta che finii il racconto dell'accademia raccontai anche di Alessandro, delle sue minacce, di tutto quello che mi aveva fatto e della decisione degli zii.

Decisi di essere completamente onesta con loro raccontandogli tutti i dettagli e per questo parlai per ore.

Quando finii avevo la voce roca e Kevin mi diede una bottiglietta dalla quale bevvi avidamente.

Mio cugino guardò seriamente gli altri ragazzi "tutti noi faremo 'laddestramento in contemporanea a Tisha, inoltre abbiamo la possibilità di conoscerla per bene, ho proposto questa vacanza per far si che il nostro legame come team si unisse di più, ormai abbiamo quasi quindici anni, non siamo più dei bambini e l'anno prossimo faremo l'addestramento, è ora per tutti noi di crescere e Tisha può aiutarci a prepararci per quando arriverà il momento adatto" concluse il suo discorso "vi lasciamo a rifletterci un po, ne parleremo meglio questa sera" sempre tenendomi la mano mi portò via di nuovo.

SPERDUTA NELLA NEVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora