TISHA

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Sentire il sostegno di Marco mi faceva piacere.

A parte Kevin era il ragazzo a cui ero più vicina nel gruppo.

Kevin mi aveva davvero stancata.

Era diventato iperprotettivo con la storia di Alessandro e litigavamo molto spesso a causa di questo.

Sapendo quanto gli dava fastidio spesso flirtavo con Andrea e Giacomo e loro stavano al gioco volentieri, un po' per fare un dispetto all'amico e un po' perché avrebbero voluto volentieri portarmi a letto.

Avevo chiarito da subito che questo non sarebbe mai successo e loro mi volevano bene; quindi, erano sempre rispettosi nei miei confronti e non esageravano mai.

Nonostante questo, più di una volta avevo dovuto impedire a Kevin di picchiarli.

Nella settimana seguente fervevano i preparativi per la mia partenza.

Per cambiare il mio aspetto avrei usato delle iniezioni in grado di cambiare il mio colore di capelli, pelle e occhi.

Decisi che i miei capelli sarebbero diventati rossi, la mia pelle si sarebbe riempita di lentiggini e i miei occhi sarebbero diventati grigio azzurri.

Decisi anche di infilarmi il microfono sotto la pelle, in questo modo nessuno l'avrebbe mai trovato e le probabilità di essere scoperta di sarebbero abbassate ancora.

La sera prima della mia partenza zio Tommaso ci dispensò dal servizio di ronda per permetterci di divertirci assieme.

Come sempre, quando avevamo del tempo libero di sera andammo al locale, io ordinai un analcolico, mentre i ragazzi presero dei drink alcolici.

Ci sedemmo tutti nel privé e non ci volle molto perché ci raggiungessero anche gli altri: Massimo, Teo e Nicolò.

Il mio cugino più grande mi abbraccio "questa sarà la tua prima missione, in bocca al lupo" mi augurò, Teo mi mise la mano sulla spalla "vedrai che andrai alla grande" la sua voce era calda e confortante, Nicolò mi gettò un braccio sulle spalle "non preoccuparti per il tuo angelo custode" disse, riferendosi senza ombra di dubbio al cuginetto "lo terremo così occupato che non avrà il tempo di romperti le scatole" aveva solo un paio d'anni più di noi ma si divertiva a trattare suo cugino e suo fratello come se fossero dei mocciosi.

Sorrisi ai tre ragazzi, non ero vicina a loro come ai miei amici ma si erano presi cura di me molto bene e alla fine avevo raccontato anche a loro tutto del mio passato.

Le mie cugine erano le uniche ad esserne ancora all'oscuro.

Dopo averlo scoperto mi furono di sostegno e non mi giudicarono mai, anzi, mi lasciarono ancora più spazio e non furono mai iperprotettivi nei miei confronti quanto lo erano con le altre cugine e sorelle.

Si sentivano liberi di parlare con me così non era raro che li prendessi in giro per le loro avventure o che li aiutassi a liberarsi di qualche amante troppo appiccicosa.

Non avrebbero mai picchiato una donna, così a volte subentravo io a spaventare a morte la ragazza di turno per togliergliela dai piedi.

Presto i miei cugini e amici erano tutti impegnati con delle ragazze sui divanetti o in altri posti.

Lanciai velocemente un'occhiata a Kevin che aveva una ragazza in grembo che lo stava cavalcando.

Approfittai della sua distrazione per allontanarmi dal privé e andare in pista a ballare.

Adoravo ballare, mi faceva sentire libera per un po' e in quel momento avevo bisogno di dimenticarmi della missione.

Mentre ballavo sentii una mano che mi sfiorava il braccio da dietro, mi voltai e vidi un ragazzo poco più grande di me, era molto carino, con un fisico muscoloso, capelli castani e occhi anche.

SPERDUTA NELLA NEVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora