LIDIA

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Entrai nella camera di Tisha e la vidi che fingeva di dormire, la chiamai dolcemente "buongiorno Tisha, è ora di alzarsi" la vidi fingere di stiracchiarsi e occhieggiai i vestiti sulla sedia "guarda che andare a correre non è vietato, non devi nasconderti per farlo" arrossì violentemente "come hai fatto a capirlo?" le sorrisi ammiccante "credi che io a quattordici anni non sia mai scappata di casa segretamente per fare qualcosa? Solo che io ero costretta a mentire" nei suoi occhi vidi un lampo che però fece sparire quasi subito "mi faccio una doccia, mi vesto e scendo per la colazione" annuii e scesi in salotto. 

Mio marito era già seduto al tavolo come Pietro e Margaret, mi sedetti sulle sue gambe e gli diedi un bacio "amore, credo che Tisha sia andata in cortile a correre per parecchio tempo questa mattina presto" lui annuì "si i bodyguard mi hanno detto di averla vista saltare giù dal suo terrazzo alle cinque di questa mattina e risalirvi alle sette passate scalando un albero, ha corso per tutto il tempo, mi hanno anche detto che sembrava parecchio agitata" poi mi strinse le braccia attorno alla vita "vorrei tanto sapere cosa l'ha agitata a tal punto" gli baciai la guancia "ce lo dirà quando si sentirà pronta, non agitarti, magari ha solo avuto un incubo" mentre lo accarezzavo vedevo che si rilassava e questa era una delle cose che mi piaceva di più del nostro matrimonio, ogni volta che gli ero vicina lui era più sereno. 

Proprio mentre sorridevo come un ebete entrarono i miei figli e nipoti, compresa Tisha, Kevin fece una faccia disgustata "mamma, papà che schifo, almeno aspettate di essere soli" Pietro e Margaret scoppiarono a ridere mentre io e Tommaso arrossivamo. 

Tisha gli tirò uno scappellotto sul coppino "ormai sei abbastanza grande da poter sopportare qualche effusione in pubblico, non interromperli dai" mentre si sedevano uno accanto all'altra lui la guardò male "immagina di aver visto i tuoi genitori farsi certe effusioni" aveva la stessa faccia che avevo io l'unica volta che ho fatto fuori qualcuno: disgustata. 

Tisha, intanto, si servì uova e bacon "guarda che io vedevo i miei genitori fare cose molto peggiori a tre anni, non mi scandalizzo mica" quelle parole fecero calare un silenzio di tomba e tutti la fissammo, con assoluta nonchalance lei rispose agli sguardi "perché mi guardate così? Dovreste sapere che se due adolescenti con gli ormoni a palla stanno da soli è comune che dimentichino la presenza di una persona e quindi scordino di chiudere la porta, immagino che sarà successo anche a voi qualche volta" ne parlava come se stesse parlando del tempo.

Mi schiarii la gola "allora, appena finiamo di mangiare noi ragazze usciamo per tutta la giornata, i cellulari saranno spenti tanto avremo due bodyguard con noi e non ci separeremo mai, a nessuno di voi ragazzi è permesso venire con noi, torneremo stasera verso le sette" li informai.

Mio marito annuì e tutte le ragazze sorrisero radiose ad eccezione di Tisha "vedrai sarà divertente ed è anche il caso che facciamo un salto da estetista e parrucchiere, sia per te che per me, sono mesi che non ci vado" lei mi sorrise nervosamente "non ce né bisogno, sto bene così" ma io scansai le sue preoccupazioni "questa giornata è per farti rilassare e non c'è nulla che faccia rilassare di più di un giro dall'estetista e dal parrucchiere" le sorrisi di nuovo, mi faceva tristezza pensare che quella povera ragazza non aveva mai avuto nulla. 

Due ore dopo eravamo al centro commerciale che apparteneva alla mafia italiana, avevamo già guardato qualche vetrina ma vedevo che nulla attirava davvero l'attenzione di Tisha, all'improvviso passammo davanti ad un negozio di abiti gotici e vidi il viso della mia nipote più giovane illuminarsi, la presi per mano e la portai davanti alla vetrina "ti piace questo negozio?" vedevo che era timida ma annuì comunque così io mi rivolsi alle altre mie due figlie, due nipoti e a Margaret "io l'accompagno qui, voi se volete potete andare a vedere altri negozi o venire con noi" le altre ci sorrisero nervose. 

Quello non era lo stile di nessuna così si affrettarono ad andare a vedere altri negozi "ci vediamo per l'una al fast food qui sotto, dopo pranzo andiamo alla Spa" loro annuirono e ci lasciarono sole. 

Trascinai Tisha dentro al negozio "comprati tutto quello che vuoi, tanto dobbiamo rifarti tutto il guardaroba" mi sembrava titubante "sei sicura? In fondo ho già dei vecchi vestiti della mamma"  la guardai di sottecchi "ti piacciono?" "per la verità non molto" "allora non hai motivo di usarli, siamo ricchi Tisha e tu hai davvero bisogno di un guardaroba che ti rispecchi come tutte noi, se questo stile ti piace non vedo il motivo per vestirti come tutte le altre a quattordici anni, avrai tutta la vita per vestirti da bambolina" "grazie zia" mi disse con un filo di voce.

Dopo aver comprato tutto quello che le sarebbe potuto servire ci dirigemmo al fast food, avevamo almeno dieci borse stracolme di vestiti, scarpe, trucchi e gioielli, tutti in stile gotico.

Aapevo che Tommaso non avrebbe approvato appieno ma Tisha aveva bisogno di essere lasciata libera, non di essere chiusa in una casa delle bambole, sapevo meglio di chiunque altro quanto fosse infernale avere un carattere ribelle ed essere costretta a nasconderlo sotto vestiti rosa e atteggiamento da principessina perfetta.

Verso le tre ci dirigemmo alla Spa dopo aver fatto rifornimento di energie al fast food, sette inservienti si dedicarono ad ognuna di noi, mi rivolsi a Tisha "come vuoi i capelli?" lei rifletté un attimo "vorrei fare il trucco permanente, i capelli li vorrei del colore 96 del catalogo, le unghie nere" le commesse annuirono e io sorrisi. 

Margaret mi guardò preoccupata "non credi che Tommaso si arrabbierà quando torneremo a casa?" io scoppiai a ridere "con tutte le stranezze che ha fatto lui a quattordici anni vorrei davvero vederlo ad arrabbiarsi, inoltre l'unica cosa che potrebbe farlo arrabbiare un po' sono i vestiti, è più probabile che domani stesso le faccia il tatuaggio della nostra mafia lui stesso". 

Alle sette avevamo finito tutte e Tisha era quella che esaltava di più, ora aveva un trucco permanente composto da una riga di eyeliner abbastanza spessa, ciglia laminate, sopracciglia dello stesso colore dei capelli e labbra leggermente più rosa ma abbastanza discrete, non era volgare; le avevano fatto un'iniezione ai capelli che li aveva fatti diventare viola acceso in maniera permanente; indossava anche i vestiti e gli accessori nuovi: calze a rete, una minigonna a quadri scozzese con una cintura fatta a catena e un'altra catenina che pendeva tra due dei passanti; un top corto nero con un teschio davanti e degli stivali alti con una marea di cinghie; come gioielli indossava una collana e degli orecchini con delle croci con al centro delle pietre rosse e un collare di cuoio nero al collo con un anello a forma di cuore al centro. 

Sorrisi nel guardarla, sembrava molto più a suo agio con quel nuovo look "sei bellissima Tisha" le altre concordarono con me, Nadia lanciò un gridolino entusiasta "questo look ti dona moltissimo, sembri davvero una super tosta" mia figlia Laura sorrise "a papà prenderà un colpo quando ti vedrà, con un fisico tonico come il tuo questo abbigliamento è perfetto" non potei che dirmi d'accordo con mia figlia, nessuna delle mie ragazze aveva un fisico muscoloso, erano tutte abbastanza magre, questo perché nessuna era mai stata particolarmente appassionata di sport e non si allenavano volentieri, invece Tisha era una ragazza molto atletica e per questo un abbigliamento delicato e normale non le sarebbe stato bene.

Presi sottobraccio la mia nipotina "dai ragazze è ora di tornare a casa oppure i ragazzi ci prenderanno per disperse" tutte annuimmo e ci ficcammo nelle due macchine guidate dai bodyguard assieme a tutti i nostri acquisti.

SPERDUTA NELLA NEVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora