TISHA

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Ero disgustata, quell'uomo era orribile e tra l'altro aveva cinquant'anni! Fino al ballo precedente era rimasto alle costole di Laura e Nadia, ma quella sera loro avevano i due ragazzi orientali appiccicati addosso e quindi aveva puntato me.

Guardai Marco chiedendogli aiuto con lo sguardo e si fece avanti "sono spiacente signor Colombo, ma la signorina mi ha già promesso alcuni balli" lo informò prendendomi per mano e tirandomi a ballare.

Ballammo assieme per parecchio, quando gli altri lo trascinarono in una conversazione.

Ne approfittai per dileguarmi in giardino a riposarmi un po'.

Mi sedetti su una panchina dietro ad un enorme vaso, cercando di nascondermi dagli sguardi degli invitati.

Mentre ero seduta li dietro sentii due voci, erano le signore Esposito e Guglielmini, mogli di due dei sottocapi che erano originari della famiglia di zia Lidia.

Non volevo incontrarle, mi guardavano sempre male quando succedeva.

Mentre rimanevo li seduta le sentii ridacchiare "ma hai visto dentro? Quella poveretta di Tisha Plotnikov ha il coraggio di attaccarsi al giovane e promettente Marco Andrisani!" esclamò la voce della signora Esposito, l'altra ridacchiò "già, è evidente che lui balla con lei solo perché è la cugina di Kevin Moretti, gli fa pena, così bruttina con tutte quelle cicatrici, sgraziata e talmente maschile, inoltre non è nemmeno vergine, una puttanella simile non potrà certo ambire ad un matrimonio con un tale bel partito come lui. La mia Carlotta sta ballando già da un po con lui e devo ammettere che formano una bellissima coppia, sono sicura che, se non fosse per il cognome della Plotnikov lui avrebbe già chiesto la sua mano" disse sbuffando la signora Guglielmini.

La signora Esposito sospirò "che ci vuoi fare? Visto che quella sciocca è davvero così tonta è ovvio che ne approfitterà, possiede un cognome importante, ma sono sicura che, se dovessero sposarsi la tradirebbe tutto il tempo e nessuno potrebbe biasimarlo. Come si potrebbe amare una ragazza che ha fatto la puttana! Clara non sa nemmeno come si facciano i bambini ed è giusto così, una giovane donna deve essere delicata, femminile, educata, obbediate e innocente, non andare in missione, allenarsi con i ragazzi e scoparsi ogni maschio che incontra. Scommetto che durante l'addestramento si è fatta tutti i suoi compagni di addestramento, senza nessuna eccezione" e le due scoppiarono ridere prima di rientrare nel salone.

Quelle parole mi avevano ferita, quindi era quello che si diceva di me? Era davvero così che mi vedevano gli altri? Marco lo stava facendo davvero perché mi amava?

Tutti i miei dubbi, le mie insicurezze e le mie paure che il giorno prima avevo nascosto dentro di me e messo da parte tornarono a galla di botto e, anche se il mio cuore non voleva crederci il mio cervello ci credette, eccome, era del tutto logico quel ragionamento.

Decisi che non potevo stare in quel posto nemmeno un secondo di più e corsi via.

Entrando dalle scale antincendio mi infilai nella mia camera velocemente e senza che nessuno se ne accorgesse.

Mi levai quello stupido vestito argentato, mi struccai e mi misi la camicia da notte.

Le lacrime iniziarono a colarmi sul viso.

Iniziai a maledirmi per aver davvero creduto di poter essere felice una volta nella mia misera vita.

Dopo non so quanto tempo che stavo li a piangere sentii bussare alla porta, la voce di Marco mi chiamò "Tisha, sei li dentro? Cosa succede? Perché te ne sei andata?" chiese, non risposi fino a quando non aprì la porta e mi vide distesa sul letto a piangere.

Sentii una delle sue mani sulle spalle "perché stai piangendo Tisha?" chiese dolcemente.

Ero stanca di quella commedia, scacciai le lacrime con stizza e mi alzai per fronteggiarlo "dimmi la verità!" gli ordinai.

SPERDUTA NELLA NEVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora