PIETRO

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Io e Tommaso entrammo nella stanza di Tisha e la vedemmo camminare nervosamente per la stanza, era sudata e tremava leggermente.

Il viso di mio fratello faceva paura, era furioso con lei.

Si mise immobile e stoico davanti a lei "perché hai iniziato a drogarti? Come hai iniziato? Dimmelo!" le chiese con la voce bassa.

Mia nipote non ebbe nemmeno una reazione "ancora a cercare di darmi ordini zio? Non sono tenuta ad obbedirti, come tu stesso hai detto io non posso più fare il soldato; quindi, non puoi darmi ordini" il suo tono era irreverente, non si era mai comportata così.

Mi faceva irritare come si rivolgeva a mio fratello.

Corsi da lei e la presi per il bavero del pigiama sollevandola e attaccandola al mio viso "senti un po' ragazzina, tu vivi con noi; quindi, sei tenuta ad obbedire alle nostre regole! Che cazzo ti è saltato in testa? Sai cos'hai rischiato?!" le gridai in faccia.

Ma la sua espressione rimase imperturbabile "è il mio corpo, sono libera di farci quello che più di pare ed è la mia vita, posso viverla come voglio, non devo rendere conto né a voi né a nessun altro" mi ringhiò contro.

Tommaso mi prese per la spalla e mi staccò da lei.

Quando la guardò non cambiò espressione "non puoi fare quello che vuoi Tisha, sei nostra nipote e sei sotto la nostra responsabilità" vidi che si stava trattenendo dal dire qualcosa, non voleva aprirsi con noi.

Mio fratello la guardò severo "non posso permetterti di perseverare in questo comportamento, non ti è concesso uscire da questa camera finché non avrai compreso la gravità di quello che hai fatto. Appena te ne sarai resa conto troveremo un modo per farti guarire" decretò.

Stavamo per andarcene quando parlò, era calma ma c'era un pizzico di provocazione dentro di lei "immagino che questo sia il tuo modo di gestire le cose, chiudermi in una stanza da sola. Hai fatto la stessa cosa un anno fa no? Era troppo doloroso vedermi distrutta in quel modo? Non potevi sopportarne la vista boss?" ci voltammo lentamente e lei si avvicinò a noi incrociando le braccia sotto al seno "il senso di colpa per aver accettato di lasciarmi libera ti avrà divorato e ora invece che pensare alla mia felicità permettendomi di fare la sola cosa in cui sono brava preferisci vedermi infelice ma viva per essere a posto con te stesso. Sei veramente un grande egoista" sussurrò con la stessa calma di mio fratello.

Poi ci sbatté la porta in faccia.

La chiudemmo velocemente con la chiave e andammo via.

Raggiungemmo gli altri in salotto e gli raccontammo della nostra discussione, poi cercammo di capire cosa fare.

La mia splendida moglie sospirò "abbiamo sbagliato con lei" la guardammo tutti straniti "in che senso?" chiesi.

Ci guardò uno ad uno "le abbiamo dato responsabilità troppo grandi per la sua giovane età, ci siamo dimenticati che anche se era più matura degli altri ragazzi era pur sempre una bambina, non abbiamo capito che il suo passato l'aveva ferita più di quanto ci avesse mostrato e non le abbiamo dato supporto sufficiente per superarlo" abbassammo tutti lo sguardo.

Era vero quello che diceva, avevo sbagliato a spingere Tommaso ad accettare di farla diventare un soldato e non l'avevo aiutata.

Xavier e Caterina ci guardarono tristi "dovremmo parlare con lei, spiegarle le cose, magari l'aiuterebbe" Lidia però scosse la testa "no, aggiungere più stress rischia solo di peggiorare le cose. Dovremmo far andare subito una psicologa da lei" Tommaso l'abbracciò stretta "non credo, prima dobbiamo vedere come evolve la situazione, potrebbe essere che qualche giorno d'astinenza la farà tornare normale".

Caterina ci guardò seriamente "non so se lo sapete ma dopo che ho finito il liceo ho studiato psicologia e mi sono laureata in quell'ambito, non credo che sia il caso di affidare un caso così delicato ad un'estranea, potrei occuparmene io, sono perfettamente in grado di essere professionale con lei" annuii "sì ma non adesso, Tommaso ha ragione, non possiamo fare mosse azzardate, la situazione è delicata. Il periodo di astinenza sarà duro e potrebbe diventare molto aggressiva nei confronti di chiunque si avvicini, è meglio che ad avvicinarla da ora in poi saremo solo io e Tommaso, per voi non è sicuro" tutti annuirono in accordo.

SPERDUTA NELLA NEVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora