TOMMASO

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Appena vidi la ragazzina entrare rimasi basito, indossava i vestiti di Caterina ed era quasi la sua copia sputata, tranne per gli occhi azzurri anche se screziati di verde, anche Pietro mio fratello ebbe la stessa reazione.

Chiese "mi volevate vedere?" evidentemente si accorse della nostra espressione perché ci chiese ancora "tutto bene?" ci riprendemmo, poi le ordinai "siediti qui" si sedette e ci guardò negli occhi con rispetto ma senza nessuna paura.

La guardammo in maniera fredda per "prima cosa sappi che non ho creduto alla spiegazione che mi hai dato una settimana fa" annuì, l'aveva già capito, così io continuai "sappi anche che non mi fido di te" annuì di nuovo, aveva capito anche questo "detto questo noi non facciamo del male alle ragazzine ed è evidente che tu hai bisogno di un posto sicuro in cui stare almeno finché non ti sarai ripresa del tutto" feci una piccola pausa prima di continuare "mia moglie mi ha chiesto di farti rimanere qui e anche per il fatto che mio figlio Kevin prova molta simpatia per te ho deciso di acconsentire, non voglio obbligarti a raccontarci il tuo passato se non vuoi ma pretendo rispetto per tutti i membri di questa famiglia, spero di essere stato chiaro" annuì senza abbassare lo sguardo certamente non le sorrisi prima di farle cenno di andarsene.

Si alzò senza fare nulla e non feci più caso a lei, almeno finché non sentii la sua voce spezzata chiedermi "c-chi è questa? C-come fate ad avere questa foto?" io e mio fratello le guardammo il mio volto sconvolto straniti e impallidimmo quando vedemmo che foto aveva in mano e Kevin si avvicinò a lei da dietro "tutto bene Tisha?" lei scosse la testa "questa è mia madre, come fate ad avere una foto di mia madre?" chiese priva, per la prima volta dopo giorni della maschera di indifferenza che aveva avuto per tutto il tempo.

Le sue parole però mi accesero un campanello dall'arme "c-come? Quella è la nostra sorellina minore" ma lei scosse la tesa "n-no lei è mia madre, anche se non la vedo da quando ho tre anni ho un'immagine fissa in mente, è lei" quelle parole mi scioccarono.

Era davvero possibile che quella ragazzina fosse la figlia di nostra sorella? Vidi riflessi negli occhi di mio fratello Pietro gli stessi interrogativi "come si chiamava tua madre?" chiesi alla ragazzina che si era riseduta aiutata da Kevin.

Sembrava davvero sconvolta "credo Caterina ma mio padre usava pochissimo il suo nome, più spesso usava nomignoli come piccola, baby o cose così, a volte anche nomignoli ben più disgustosi, non ricordo bene" la guardai attentamente.

Capii che diceva la verità "come si chiamava tuo padre? Dove vivevate?" le chiesi ancora, Tisha fece un paio di respiri profondi prima di rispondermi "vivevamo in Russia, in un paese abbastanza piccolo, mio padre si chiamava Xavier" sentire quel nome mi fece accapponare la pelle.

Quello era il nome del fidanzato di mia sorella, il ragazzo che l'aveva messa in cinta e che era scappato con lei per prendersene cura.

Guardai la ragazzina in maniera diversa, sapere che era mia nipote mi impedì di continuare ad essere freddo con lei "sai dirmi cosè successo ai tuoi genitori?" la ragazzina scosse la testa "n-no, non ne so più nulla da quando ho tre anni, mi hanno abbandonata in una strada, so solo questo" rispose lei.

Aveva riacquistato un minimo di compostezza "quindi voi siete i fratelli di mia madre" io e Pietro annuimmo "si, tra poco ti racconteremo tutta la storia" poi dissi a mio figlio Kevin "per favore lasciaci soli" lui annuì e se ne andò.

Invece che rimanere attorno ad un tavolo mi diressi verso il divano "vieni a sederti qui, saremo più comodi" senza discutere lei fece come le venne detto e Pietro si sedette accanto a me.

Iniziai il racconto "lei era la più giovane di noi, nostro padre era molto all'antica, se noi accettiamo comunque che le ragazze decidano quale pretendente scegliere in una cerchia selezionata lui pretendeva oltre alla verginità delle ragazze anche di decidere lui il pretendente. Ogni matrimonio dei figli doveva portare alleanze. Per la nostra sorellina scelse il figlio maggiore del Boss russo, lui aveva dieci anni in più di lei e venne fatto l'annuncio al quindicesimo compleanno di lei. Quel giorno era presente anche il figlio minore diciassettenne e capimmo immediatamente che tra loro due ci fu subito un'attrazione, l'erede russo era contento per il fratellino, vedeva la nostra sorellina per quello che era, una bambina, apprezzabile ma sapeva che lei provava affetto per il suo fratellino. Anche noi non abbiamo detto nulla, era così felice quando era con Xavier, come non lo è mai stata per colpa di quel bastardo di nostro padre. Un giorno decisero di andare in vacanza da soli e noi la coprimmo, Pietro andò con lei e io dissi che erano andati per godersi una vacanza tra fratelli, io essendo l'erede non potevo andare. Stettero fuori una settimana, quando tornarono mia sorella era raggiante e i russi tornarono a casa senza problemi. Tutto si distrusse un mese dopo, nostro padre era in viaggio con nostra madre e io entrai nella sua camera, la trovai in lacrime con un test di gravidanza tra le mani, non mi arrabbiai perché non avrebbe risolto nulla. Ci mettemmo subito in contatto con i ragazzi russi, anche i loro genitori erano via così Axel, il fratello maggiore,

mandò immediatamente Xavier a prenderla, lei era contentissima che lui non si sarebbe lavato le mani da quella responsabilità, in realtà io le chiesi di abortire, non volevo perdere la mia sorellina, ma lei mi fece capire che non ne valeva la pena...

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mandò immediatamente Xavier a prenderla, lei era contentissima che lui non si sarebbe lavato le mani da quella responsabilità, in realtà io le chiesi di abortire, non volevo perdere la mia sorellina, ma lei mi fece capire che non ne valeva la pena, aveva perso la verginità e nostro padre l'avrebbe uccisa per questo. Axel mandò il ragazzino e scapparono insieme, in seguito ci informò che aveva nascosto i due ragazzi in una casa di montagna segreta. In seguito, scoprimmo che il viaggio era stato solo un diversivo e che i nostri genitori erano stati ammazzati. Axel sapeva che avere collegamenti con nostra sorella come con Xavier avrebbe portato solo molti problemi, avevamo sparso la voce che fossero stati uccisi per il loro tradimento in modo da apparire forti e gli era stata fornita una nuova identità. Se i nostri nemici li avessero trovati li avrebbero uccisi. Axel dava loro dei soldi ogni mese per permettergli di vivere e studiare, mascherandoli come soldi di beneficenza ma qualche anno fa anche lui ha perso i contatti, ovviamente non sapeva che abitassero in Russia" vidi che il racconto l'aveva lasciata alquanto provata.

"Te la senti di raccontarci cos'è successo in quei tre anni?" lei scosse la testa "vorrei davvero ma purtroppo ho pochissimi ricordi precedenti a quando mi sono ritrovata per strada" decisi di non insistere, quella rivelazione l'aveva già provata così.

Aveva una capacità di controllarsi davvero encomiabile, ma passai dalla sua parte e le misi le mani sulle spalle "Tisha credo che tu ora abbia bisogno di riposare per metabolizzare tutto, posso chiedere a Kevin di accompagnarti" la ragazza scosse la testa "no grazie, preferisco andare da sola" annuii e se ne andò.

Poi mi rivolsi a Pietro "raduna tutta la famiglia nel salone della mia ala, è la più lontana dalla stanza di Tisha, dobbiamo comunicargli questa novità" lui annuì e mezz'ora dopo eravamo tutti radunati li: io e Lidia, mio fratello e sua moglie, i nostri nove figli, cinque miei e quattro di mio fratello.

Feci sedere Lidia sulle mie gambe prima di iniziare a parlare "allora, sapete che abbiamo una ragazzina in casa da quando siamo tornati dalla Siberia. Solo oggi ho fatto una scoperta sorprendente: Tisha è la figlia di Caterina e Xavier, dice che l'hanno abbandonata per strada quando aveva tre anni e che da allora è stata costretta a rubacchiare in giro per sopravvivere, è stata costretta a fuggire in Siberia perché ha rubato alle persone sbagliate" tutti rimasero basiti dalle mie parole "tuttavia sono sicuro che questa parte non è vera ma ci vorrà un po' prima che lei si decida a confidarci la verità" Margaret abbracciò forte Pietro e i nostri figli maggiori che ormai avevano vent'anni e che avevano conosciuto Caterina avevano le lacrime agli occhi, nostra sorella era una zia quasi bambina che li faceva sempre ridere e giocare e questo li divertiva moltissimo.

Dopo qualche minuto, mi schiarii la voce "capisco che sia una grande notizia ma la ragazza è già sconvolta, è meglio se le diamo il tempo di riprendersi dalla notizia shock, nessuno deve parlargliene, non sarebbe giusto sopraffarla con i nostri sentimenti" tutti annuirono e se ne andarono a metabolizzare la notizia per conto loro.

Io, Lidia e Kevin alla fine rimanemmo soli li dentro, il mio figlio più giovane sembrava esser stato appena colpito da una rivelazione "ora capisco perché mi sento così protettivo con lei" commentò con lo sguardo perso nel vuoto.

Lidia si avvicinò a me e mi abbracciò "sono contenta che sia qui, deve esser stata davvero dura per lei" annuii "vorrei tanto sapere dove si trova Caterina e perché l'ha abbandonata, avvertiremo immediatamente Axel, magari li troverebbe e potremmo rivederli" proposi, la speranza di riabbracciare la mia sorellina si era riaccesa dopo molto tempo.

Kevin si alzò per dirigersi fuori ma io lo fermai afferrandolo per un braccio "dove stai andando?" "da lei, ovvio" "no, lasciala sola a metabolizzare la notizia, lasciala in pace per favore" vedevo che il mio ordine non gli faceva piacere ma annuì "d'accordo".

SPERDUTA NELLA NEVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora