LIDIA

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Le settimane di lontananza di mio marito non furono facili per me, mi mancava Tommaso ed ero preoccupatissima per Tisha, per telefono lui non mi dava molte informazioni e io cercavo di non chiedergli nulla, cercavo invece di rallegrarlo e distrarlo dai pensieri negativi.

Vedere la mia nipotina ridotta in quello stato fu uno shock tremendo, ero abituata a vederla ferita, ma quelle condizioni erano davvero molto gravi.

Sapevo come la mafia e in generale le bande criminali torturassero i loro prigionieri ed era davvero un miracolo che fosse riuscita a resistere così a lungo.

Nei mesi di convalescenza vedevo che era spenta, ma ero sicura che se la sarebbe cavata, ero sicura che sarebbe tornata la solita Tisha.

In quel periodo fui molto occupata a fare compagnia a Caterina, distrutta per la situazione di sua figlia.

Dopo che Tommaso aveva raccontato loro del passato della ragazza decisero di fare ritorno in Russia "Tisha ormai è fuori pericolo, ormai siamo sicuri che se la caverà, ora che sappiamo la verità abbiamo bisogno di tempo per venire a patti con le nostre azioni e con le loro conseguenze, quando succederà saremo pronti ad affrontarla e poi lei deve potersi riprendere senza ulteriore stress, la nostra presenza qui non le farebbe bene" ci spiegò Caterina.

Anche se a malincuore capivo le loro ragioni, ma ero sicura che sarebbero potuti tornare molto presto.

Io e Tommaso decidemmo di trasferire Tisha nella casetta in maniera permanente, aveva bisogno di riprendersi anche psicologicamente senza nessuno attorno e in casa c'era sempre troppa confusione.

Nei mesi successivi mi accorsi del suo cambiamento, stava molto da sola e usciva in città più spesso di quanto avesse mai fatto, scansava persino Kevin e i suoi amici, ma non mi preoccupai più di tanto.

Doveva guarire e alcuni soldati preferivano farlo da soli, così convinsi Tommaso a lasciarla libera di fare come preferisse.

Ero così convinta che fosse una ragazza forte che non capivo fino a che punto tutte le esperienze della vita che aveva dovuto affrontare l'avessero logorata.

Non capivo fino a che punto fosse attaccata al suo ruolo di soldato e probabile futuro Enforcer.

Tommaso e Kevin non aiutavano per nulla, erano sempre preoccupati per lei e Tommaso le aveva interdetto l'accesso all'addestramento, dicendole di trovare una nuova strada e che non avrebbe più fatto il soldato.

Per tutta risposta Tisha si era ribellata per la prima volta, dicendogli che preferiva scontare la punizione per insubordinazione piuttosto che rinunciare al suo sogno.

Tuttavia, non entrò in nessuna delle palestre della città e nemmeno in quella di casa.

Dopo quattro mesi, sembrava essere tornata la solita ragazza di sempre, ma scoprimmo solo dopo che in realtà era una persona completamente diversa.

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