MARCO

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Seguii il mio amico Kevin nella villa finché non entrò in una camera, era spoglia, semplice.

Si voltò verso di me "sono contento che sia stato tu a chiedermi di parlare, perché anche io devo parlare con te di qualcosa" mi incuriosii e un po' della mia ansia se ne andò "di che cosa vuoi parlare?" mi guardò seriamente "voglio sapere cosa provi per mia cugina e non provare a dirmi che non provi niente perché sono quattro anni che me ne sono accorto" il suo tono era freddo e serio, in quel momento mi sembrò di avere davanti suo padre Tommaso Moretti.

Feci un sospiro "non voglio mentirti, sento una certa affinità con Tisha, principalmente credo solo di essere curioso. Riesco a percepire che c'è un lato di se che non vuole mostrare e vorrei conoscerlo" spiegai.

Il mio amico sospirò "senti, capisco che sia difficile ammetterlo a te stesso e a me, ma la tua reazione con Alessandro parlava da se" mi mise le mani sulle spalle "sappi che se dovesse sopravvivere non l'affiderei a nessun altro se non a te, sei il mio migliore amico, per quello che vale credo che stareste benissimo assieme" concluse.

Incrociò le braccia "detto questo però mia cugina è cieca con i sentimenti più di una talpa e soprattutto non sa come gestirli, quando tornerà a casa dovrai essere molto paziente con lei" annuii "certo, per la cosa che ti volevo chiedere." .

Mi guardò curioso ma non riuscii a fare una richiesta tanto strana "lascia perdere, è una cosa stupida" cercai di andarmene ma mi fermò "Marco, sputa il rospo" mi ordinò.

Feci un respiro profondo e divenni rosso come un pomodoro.

Non mi ero mai imbarazzato prima, eppure avevo fatto cose ben più estreme "volevo chiederti se posso avere un vestito di Tisha" Kevin sorrise malizioso "si, sono belli, ma dubito che ti starebbero bene addosso amico" scossi la testa per la scemenza del mio amico "ovviamente non da indossare, ma solo da tenere con me finché non tornerà a casa" il suo sorriso si allargò ancora di più "come pegno d'amore per salvare la leggiadra donzella? Sei proprio un cortese cavaliere" mi prese in giro.

Scoppiai a ridere "Tisha è tutt'altro che una leggiadra donzella, scommetto che ti staccherebbe le palle solo al sentirsi nominare così" deglutì impaurito "hai ragione, meglio non raccontarle mai di questa discussione" poi si diresse verso l'armadio ed estrasse un vestito nero che avevo visto addosso alla mia amica molte volte.

Me lo porse "tieni, è il suo preferito, dovrebbe avere ancora un po' del suo profumo sopra" presi il vestito in pelle in mano "grazie Kevin, la riporterò a casa, te lo prometto" gli dissi solennemente.

Quando arrivai a casa mia i miei genitori non c'erano, corsi in camera mia e mi misi il pigiama, avevo un bel jet lag da recuperare.

Mi sdraiai a letto con il vestito di Tisha in mano e lo annusai, aveva ancora il suo profumo.

Per la prima volta da giorni riuscii a dormire decentemente.

SPERDUTA NELLA NEVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora