Raggiunsi la cucina con una fame da lupi alle nove e mezza, molto più tardi di quanto ci fosse concesso normalmente ma era il primo giorno di vacanza quindi i normali orari non valevano.
Appena mi sedetti al tavolo enorme in sala da pranzo mi accorsi che la più pestifera delle ragazzine non ci fosse "dov'è Tisha?" chiesi a mio padre, ma fu mio zio a rispondere "si è svegliata presto al contrario vostro e si è allenata per un'ora, si starà lavando, vedrai che scenderà a breve" annuii titubante e mi sedetti assieme a tutti gli altri.
Dopo una buona mezz'ora però ancora non si vedeva, mia zia prese qualche porzione di tutto "magari è ancora provata dagli avvenimenti di questi giorni, le porto la colazione in camera".
Tuttavia, dopo poco rientrò e lasciò lì il vassoio intatto "si è chiusa in camera sua e non mi risponde, magari si è addormentata di nuovo" non era così però, era sempre stata una persona molto mattiniera, non poteva aver cambiato abitudini all'improvviso.
Non riuscivo a liberarmi dell'idea che centrasse la sua confessione del giorno prima con la sua assenza e magari anche il nostro diverbio.
Mia madre che era seduta accanto a me mi strinse la mano quando si accorse della mia espressione preoccupata "Kevin stai tranquillo, è una ragazza forte, ma ieri è stata una giornata molto stancante e piena di emozioni, probabilmente non aveva fame, vedrai che a pranzo verrà senza problemi" mi sorrise rassicurante, le feci un piccolo sorriso in risposta anche se non ero del tutto convinto.
Quella mattina io e Vittorio giocammo ai videogiochi tutto il tempo ma io avevo la testa da un'altra parte "insomma Kevin, cerca di concentrarti, ti sto sconfiggendo troppo facilmente!" mi rimproverò mio cugino, scossi la testa "si lo so, ma non riesco a smettere di pensare a Tisha" mio cugino non sapeva la verità su di lei e così non capì quello che intendevo "come mai? Dopo come l'ha trattata quel bastardo di Alessandro è normale che sia un po' provata e che questa mattina non se la sia sentita di scendere" alzò le spalle con noncuranza.
Sapevo che non era così, in fondo quello che le era successo con quel cretino era solo un'infinitesima parte del suo passato, non sarebbe mai crollata del tutto per una cosa simile.
Stanco di pensarci mi alzai lasciando Vittorio a giocare con i nostri amici online, andai alla sua porta e bussai "Tisha, sono Kevin aprimi" dopo qualche secondo mia cugina aprì "ciao Kevin, come hai dormito?" a prima vista sembrava normale.
Il suo tono di voce era tranquillo e rilassato "tutto bene, posso entrare? Vorrei parlarti" lei si fece da parte ed entrai, la sua camera era simile a quando ci era andata a vivere, non era stata abbastanza a casa da personalizzarla "volevo chiederti come stavi visto che non sei venuta a colazione" senza perdere la calma mi rispose "tranquillo, sto bene, questa mattina non avevo molta fame quindi ho preferito andare a correre nel parco" cercai di percepire dei segni di bugia ma mi sembrava che fosse sincera.
Mi grattai la nuca nervoso "mi dispiace per la nostra piccola discussione di ieri, avrei dovuto capire che non eri il tipo da crollare in lacrime" lei mi sorrise per cercare di rassicurarmi "non ti preoccupare, non sei abituato a delle donne con un po' di carattere" mi fece un occhiolino e io scoppiai a ridere "è vero, devo ammettere che hai ragione, ma sai che se vuoi parlare io ci sono" lei annuì "lo so, grazie, ma non ne ho bisogno, comunque scenderò per pranzo, non preoccuparti" mi assicurò.
La situazione era sempre imbarazzante ma le chiesi "vuoi venire a giocare ai videogiochi con me e Vittorio?" speravo che accettasse, saremmo riusciti a essere più rilassati così, ma scosse la testa "preferisco finire di sistemare i bagagli, magari nel pomeriggio si" annuii "d'accordo, ci vediamo a pranzo allora" "si certo, a dopo" dopo di che me ne andai e tornai da mio cugino.
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SPERDUTA NELLA NEVE
AcciónBuio. Vedo davanti a me solo oscurità macchiata da chiazze rosso cremisi e contornata da una sensazione di dolore e umiliazione. Tisha ha tre anni quando viene mandata in un orfanotrofio dai suoi genitori, fino a quel momento ha conosciuto solo dolo...