KEVIN

12 0 0
                                    

Era incredibile come la nostra casa si stesse spopolando in fretta.

Dieci anni prima se ne erano andate di casa Giada ed Erika, si erano trasferite dai rispettivi mariti e avevano messo su famiglia.

Poi era toccato ai miei fratelli Massimo e Teo, erano passati solo quattro mesi da quando si erano sposati con le figlie dei boss del brasile e del Messico, sancendo due nuove alleanze, essendo i nuovi boss e consigliere avevano deciso di rimanere a vivere nella villa di famiglia con i nostri genitori, zia Margaret, me, Vittorio e Tisha.

La cerimonia era stata organizzata cercando di rispettare sia la tradizione italiana, alla quale appartenevamo noi, sia quella brasiliana della moglie di Massimo, che quella messicana della moglie di Teo, però ovviamente, essendo che sarebbero state loro a trasferirsi da noi, per la maggior parte vennero rispettate le tradizioni italiane. Come da tradizione brasiliana Yasmin indossò delle scarpe con il tacco d'oro, il suo vestito era un normale abito bianco da matrimonio, ma con i nomi dei suoi amici e parenti single ricamato sull'orlo, quando lo notai le chiesi "come mai li hai ricamati lì? E poi perché continuano a calpestarti l'orlo dell'abito?" ridacchiò comprensiva "be secondo la nostra tradizione porta fortuna a chi non è ancora sposato, tutto qui" mi spiegò. La loro torta nuziale era tradizionale brasiliana, la Bem-casado, a quello che mi è stato spiegato, un impasto ripieno di crema di latte. Iris, invece indossò un abito bianco riccamente decorato, con un velo celeste attaccato al retro della testa, la sua famiglia era cattolica; quindi, si sarebbero seguite quelle tradizioni e non quelle della popolazione Maya. A fare da testimoni per lei c'erano le sue due sorelle, sua madre e sua zia e sua nonna. Invece per Teo c'erano mio padre, io, Vittorio, Nicolò e Marco. Era stata una sorpresa per tutti quando gli aveva chiesto di esserlo. La cerimonia procedette molto bene, secondo i riti cattolici della nostra famiglia. L'unica tradizione che venne rispettata era quella dei tre mazzi di fiori per lei. uno per la cerimonia religiosa che poi conserverà a vita; un secondo bouquet per lanciarlo alle single invitate alle cerimonia; un terzo bouquet per offrirlo alla Madonna di Guadalape, in segno di gratitudine. Si chiede alla Vergine di essere una guida e il bouquet consacra il matrimonio con la speranza di amore, lealtà, allegria e fedeltà. Poi Teo le regalò tredici monete doro. La loro torta di nozze invece era imbevuta di rum e davvero deliziosa a mio parere. Secondo tradizione messicana il ricevimento durò fino a mezzanotte, poi Teo e Iris si ritirarono mentre dei mariachi suonavano la musica tradizionale, poi il padre della sposa offrì da bere per tutti quanti. Durante il ricevimento Massimo si presentò al centro della sala con un asino, come preparazione al matrimonio aveva dovuto addestrarlo, seguendo una tradizione brasiliana. Ovviamente scoppiammo tutti a ridere come matti. Vedevo che Tisha ballava appiccicata a Marco e si divertiva da impazzire, ero davvero contento per lei, si meritava tutta quella spensieratezza.

Le due felici spose erano già incinte dei miei cari fratelloni e tra otto mesi sarei diventato zio per l'ennesima volta.

Nadia e Laura si erano sposate solo da un mese e si erano trasferite entrambe dai mariti, i boss della Triade in Cina e della Yakuza in Giappone, il loro fu sicuramente il più bizzarro, a causa della forte distanza tra la nostra cultura e quella orientale dei loro rispettivi mariti, il matrimonio si era tenuto da noi a causa del desiderio delle ragazze di farlo assieme ma seguendo principalmente le tradizioni cinese e giapponese.

Nadia dovette indossare tre abiti diversi durante la cerimonia, tutti però fatti con modelli italiani, anche se rispettavano i colori tipici cinesi. Il primo era rosso, abbastanza semplice e si fermava appena sopra ai piedi, completo di velo dello stesso colore. Per la cerimonia vera e propria dovette cambiarsi in un abito bianco, sempre abbastanza semplice; invece, a sera dovette tornare al rosso, ma con un vestito simile a quelli dell800, completo di strascico. Dovettero fare tre inchini diversi, uno ai loro genitori, uno al cielo e uno tra di loro, durante una strana cerimonia del tè. Il matrimonio fu lo stesso giorno, ma visto che le tradizioni giapponesi richiedevano dei riti più complicati non accadde nello stesso preciso momento. Grazie alla famiglia dello sposo riuscimmo a creare una tenda con tutte le decorazioni tipiche del tempio della divinità, con tanto di sacerdote. La cerimonia iniziò con una processione da casa nostra fino a questa tenda. Poi il prete agitò sulle loro teste delle ghirlande di carta e dei fiori. Poi i due sposi si scambiarono tre tazze di un liquore tradizionale, Tisha mi sussurrò che era Sakè. Infine, si scambiarono gli anelli e un rametto di non so cosa. Come ultima cosa dovettero ballare un ballo tradizionale, il miko. Dopo, per rispettare almeno un po la nostra tradizione italiana ci fu un ricevimento con danze e cibo in quantità. Tutto questo ovviamente me laveva spiegato Tisha durante la cerimonia, visto che io non sapevo un bel niente né delle tradizioni né di moda o vestiti.

SPERDUTA NELLA NEVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora