Cambio di persona.
(capter ten)
Il problema non è a chi diamo ascolto, ma a chi non lo diamo.
-cit.
'Non sono mai stata a Londra!' esclamò Caroline.
'Voglio vedere tutto!' aggiunse Elena.
'In una settimana?' chiesi ridendo. 'A proposito quando c'è il concerto?'
'Domani alle sei di sera aprono i cancelli dell'Arena, noi ovviamente saremo lì prima..' disse seria Bonnie.
'Prima quanto?' chiesi preoccupata. 'Tipo alle due..' rispose Elena per poi essere annuita da tutte.
'State scherzando?' sbottai con gli occhi spalancati.
'NO.' Si limitarono a rispondere sempre insieme.
Loro non hanno idea di cosa le directioners sono in grado di fare prima di un concerto, e io non avevo intenzione di finire spiaccicata da migliaia di ragazze con gli ormoni al limite, che sicuramente mi avrebbero anche rotto i timpani per le urla. Quindi avrei aspettato che tutto entrassero prima, spingendosi e ammazzandosi per poi finire nello stesso posto, provare le stesse emozioni e vedere le stesse persone e cantare insieme a loro. Anyway..
'Sono le indici di mattina, che facciamo?' chiese Caroline aprendo una delle due sue valigie.
DUE VALIGIE PER UNA SETTIMANA.
'Io ho intenzione di riposare..' risposi buttandomi sul letto.
'No cara mia, non credo proprio, tu ci porterai in giro oggi.' Disse Elena puntandomi il dito contro.
'Non era mia un regalo per me? Tipo una vacanza?' chiesi sbuffando e rialzandomi.
'Ascolta, oggi voglio vedere dove abitavi, cioè dove vivevi e dove andavi con i ragazzi e cose del genere, voglio vivere per una settimana la vita che facevi tu.' Disse seria Bonnie.
A quell'esclamazione mi si aprì un portone in testa. Mille idee e mille cose che potevo fare.
'Tutto, tutto?' chiesi per essere sicura. 'Si' risposero insieme.
[..]
'Cos'è questo palazzo?' chiese Caroline come fanno di solito i turisti.
'Questo, PALAZZO, certe volte soprannominato HOTEL, era la mia casa per la maggior parte del tempo..dove vivevo con i ragazzi, il nostro nascondiglio, anche se alla fine tutti lo sapevano' dissi infine ridendo ' è dove facevo le cazzate insieme al mio migliore amico, facevamo degli scherzi epici.'
'Entriamo?' chiese Elena.
Dopo aver preso un lungo respiro, risposi: 'Certo perché no..'
Entrati, andammo verso la reception e io mi avvicinai.
'Le serve una camera?' chiese, gentile come sempre.
'A dire il vero..' dissi togliendomi gli occhiali e tirando giù il cappuccio, che poi tirai su subito ' sono venuta a salutare un vecchio amico' enfatizzai 'Ciao Rud!' sorrisi.
'Oh-mio-dio' esclamò subito portandosi una mano davanti alla bocca. 'sei davvero tu' disse iniziando a piangere, per poi uscire da dietro il bancone e venirmi ad abbracciare.
'Ehi, ehi Rud, non fare così, devo chiederti un favore..' dissi ricambiando la stretta e cercando di consolarlo.
'Si dimmi tutto!' disse lui rimettendosi in riga e asciugandosi le lacrime per poi prendere dei lunghi respiri.
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
FanfictionStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"