Il ritorno in patria.
(capter fourty-four)
'Dove vai?' mi chiese Louis.
'Non lo so, pensavo di andare a fare un giro, oggi è domenica e devo fare una cosa..' gli risposi senza nemmeno guardarlo in faccia. 'Devo mettere il gps sulla macchina? Così potete seguirmi e sapere ogni minuto dove mi trovo?' chiesi sarcasticamente.
'Look Charlotte, we don't have anything, we are not angry with you, we are just worried!' mi disse, guardandomi dritto negli occhi.
'Lo so Louis, ma non c'è niente da preoccuparsi, sono grande, sono capace di difendermi.. perché anche se vi dicessi di non preoccuparvi, lo fareste comunque, e sempre..' dissi poi andando verso la porta, per poi entrare in macchina.
NIALL'S POV
Non è normale che faccia così. Non è normale che non parli con me di quello che sta succedendo. Non è normale che lei, Charlotte Gesmin, la mia migliore amica, non sorrida più come lo faceva un tempo. Deve essere successo qualcosa, perché non può essere cambiata in questo modo così da un momento all'altro. Deve per forza essere successo qualcosa, e deve dirmelo. Deve dirmelo perché sono il suo migliore amico, e perché sa che di me si può fidare!
Corsi di sotto, nella speranza di trovarla ancora in casa perché non l'avrei fatta scappare di nuovo, l'avrei rinchiusa in una stanza con me, e le avrei tirato fuori le parole che la stava facendo preoccupare così tanto, da non sembrare la Charlotte che conosciamo tutti.
'Dov'è?' chiesi subito a Louis, che fu il primo che trovai.
'È uscita, ma non so dov'è andata, sarà in palestra..' mi rispose lui.
'No, non andrebbe mai in palestra, sapendo che sarebbe il primo luogo che ci verrebbe in mente..' disse Harry, con la faccia distrutta. Aveva pianto, si poteva vedere dagli occhi gonfi e rossi.
'Allora dove può essere andata?' chiesi di nuovo io.
'Forse è da Mike..' aggiunse Harry, con un tono schifato.
'Ascolta amico, togliti dalla testa Mike, perché ti fai delle paranoie per niente!' disse Liam, alzando un po' il tono di voce.
'Ho forse sbagliato ad aggredirla così quando è arrivata?' chiese Zayn, che spuntò fuori dal nulla.
'No Zayn, perché noi tutti eravamo arrabbiati, e preoccupati per lei, è stata una reazione normale!' gli rispose subito Louis.
'Sta impazzendo secondo voi?' chiesi io, sedendomi sulle scale.
'Mh-mm, non saprei, devo dire che con la vita che ha passato in questo ultimo anno, non è che sia stato facile, quindi magari è solo un po' stanca e ha bisogno di riposo.. ora è libera, cioè non ha davvero più niente per la testa di problemi, perché noi crediamo che magari lei pensi tutto il giorno a Scott e ai suoi amichetti, quando in realtà non è così.. lei pensa solo al fatto che non vuole perderci e che pagherebbe milioni pur di far tornare il rapporto come agli inizi..' disse Liam.
'Forse dovremmo lasciarli lo spazio di cui ha bisogno..' dissi io, per poi guardare tutti.
'Forse si, forse dobbiamo smetterla di preoccuparci per lei, e farle vivere la sua vita. Cioè, so che detto così è brutto, ma intendo nel senso che dobbiamo metterci in testa che ormai è un anno che sta con noi, non è più la ragazza che dovevamo tenere sotto controllo le prime volte, ormai è abituata con le fans, è abituata agli insulti, è abituata alla nostra vita, quindi possiamo anche lasciarla andare qualche volta, perché sono sicuro che tornerà.' Continuò Louis.
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
FanfictionStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"