They will find you.
No, they don't.
Tilbury's Fate.
'E dove credi di andare?' mi chiese Caroline, urlandomi chiaramente addosso. Sbuffai e mi voltai verso di lei, guardandola in cagnesco, cercando almeno di farle capire che doveva smetterla con le domande. Continuai a mettere dentro allo zainetto le ultime bombe alla verbena che erano rimaste dopo l'allenamento con Matt e poi lo chiusi.
'Hello! La verbena non va tanto d'accordo con noi! Cosa te la porti dietro a fare?' mi chiese ancora, con la solita voce stridula, quella che ti entra direttamente fino al timpano e ti da veramente tanto fastidio.
'La verbena non fa altro ce bruciarti la pelle. Nel caso mi cadesse addosso una goccia, non mi farei problemi a sopportare quel dolore, Carol.' Dissi a denti stretti, per poi lanciare lo zainetto sul letto e andare verso una stanza a me conosciuta molto bene. Più che stanza era uno stanzino e tutti praticamente lo conoscono bene.
'Elena almeno lo sa che le stai rubando cose dei suoi genitori?' mi chiese di nuovo, seguendomi.
'Prendere in prestito, si dice così. Non le sto praticamente rubando, le sto prendendo in prestito.' Dissi ancora, recuperando qualche freccia di legno e una balestra. Almeno mi sarebbero bastate per qualche giorno. Tornai vicino al letto e gli misi sopra la balestra e le dieci frecce. Guardai un attimo le frecce e tornai indietro per prenderne altre cinque.
'Ti vuoi fermare un attimo!' urlò Caroline, iniziando a gesticolare. 'Tutto questo andare avanti e indietro mi sta mettendo ansia!' aggiunse, bloccandomi per un braccio.
'Allora esci da questa stanza!' gli risposi con lo stesso tono. 'Devo andarmene prima del ritorno di Damon e prima del risveglio di tutti gli altri, quindi se smetti di urlare mi fai un favore!' dissi, guardandola dritta negli occhi. Dio, lei e la sua testardaggine!
'Dimmi almeno il perché te ne devi andare!' mi supplicò, abbassando la voce. Almeno mi aveva ascoltato. Andai a recuperare un coltellino che mi misi nel jeans, nella tasca posteriore. Ovviamente aveva la copertura, sennò sicuramente mi sarei tagliata il sedere. Mi legai meglio gli stivaletti e mi infilai una felpa qualunque. Mi misi lo zaino in spalla e cercai una sacca per infilarci dentro la frecce. Dopo averla trovata, me la misi sulla spalla e ci misi anche la balestra.
'Devo andare perché non posso più stare con voi.' Dissi soltanto, aprendo poi la porta della stanza e scendere la piccola scalinata che c'era per arrivare al piano inferiore. Caroline ovviamente mi seguì a scorta e fece anche un casino impressionante. Al posto di una ragazza avevo un bisonte dietro di me. Arrivai in cucina e recuperai una piccola borsa che mi avrebbe fatto da borsa frigo e ci misi dentro due sacche di sangue. Dopo di che misi dentro una tasca dello zainetto qualche barretta energetica che si era preso su Jeremy e Matt. Ovviamente non ero sicura che avrei retto il cibo umano, dopo tutto solo una volta l'ho provato, quindi era ancora tutto da vedere. Non mi feci vedere però da Caroline.
'In che senso non puoi più stare con noi?' mi chiese, sotto il portico del cottage. Scesi i tre scalini di legno che c'erano e mi rivoltai verso di lei. Non mi avrebbe lasciato andare via senza le risposte che voleva e io non dovevo farmi beccare da Damon. Non mi avrebbero mai lasciato partire.
'Devo. Proteggervi.' Dissi a denti stretti. 'Mi dispiace.' Dissi seria e poi in men che non si dica il corpo di Caroline si accasciò al suolo. Sì, le avevo appena spezzato il collo, ma non potevo permetterle di seguirmi o di continuare con le domande. Il tempo era prezioso per me e ne avevo sicuramente bisogno. Mi guardai in giro e corsi veloce verso il bosco. Mi rivoltai un'ultima volta verso il cottage e mentalmente li salutai tutti. decisi di andare sugli alberi e saltare da un ramo all'altro. Non dovevo lasciare nessuna traccia. Dovevo essere più veloce di tutti. dovevo pensare alle cose prima degli altri. Dovevo essere un'ombra. Nessuno mi vede, nessuno mi sente e nessuno si accorge di me. Iniziai il mio percorso e sapevo precisamente dove andare. Passai tutto il giorno in quel bosco, sperando di scorgere più avanti finalmente il famoso lago di cui Silas mi aveva parlato. Stava arrivando buio e io dovevo stare attenta almeno il doppio ai possibili attacchi dai personaggi a quattro zampe puzzoni.
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
FanficStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"