Oh c'mon Joshua..
(capter forty-four)
Un’altra giornata mi aspettava, dato che ero libera, mi alzai più tardi possibile, cioè a mezzogiorno. Lo so sono una dormigliona, ma non posso farci niente!
Appena alzata andai in bagno e aprii la bocca per notare se i punti erano ancora lì.
Già, eccoli lì, bene. La guancia non mi faceva poi così male, e si era sgonfiata anche, quindi diciamo che non sembrava neanche che avessi avuto un’incidente. Decisi di farmi una doccia, una bella doccia fredda, per svegliarmi meglio e per dimenticare tuto quello che era successo.
Chiudendo la porta, e spogliandomi, entrai, chiudendo la doccia.
Mentre mi stavo insaponando i capelli, i miei pensieri finirono sul DM che avevo ricevuto. Chi poteva essere? Andiamo Scott era in prigione, Eric era a New York, chi diavolo poteva essere? Magari era tutto uno scherzo, andiamo sono così stupida, ogni cosa che mi succedeva la riportavo a loro. È una stupidata, ho preso una botta pazzesca ieri, e sono stata trollata.
Qualcuno aprì la porta.
Io chiusi l’acqua e coprendomi aprii la tenda.
‘Ah Harry, si può bussare prima no?’ dissi inarcando il sopracciglio.
‘Mmm, posso unirmi a te?’ disse lui sorridendo.
‘Ho finito, passami l’asciugamano deficiente!’ dissi togliendo la tenda.
‘O porca..’
‘Harry passami l’accappatoio!’ urlai.
Lui me lo passò e me lo mise addosso, dopo di che mi baciò il collo.
‘Harry…’ gemetti dal piacere che mi stava provocando ‘ti prego non ora..’
Lui si fermò, mi diede un bacio a stampo e poi mi informò che ora doveva fare la doccia lui.
Io uscii, mi vestii e mi avviai in salotto.
‘Wuo, ciao ragazzi già svegli?’ dissi
‘Sei tu quella che dorme fino a mezzogiorno, non noi!’ disse Zayn ridendo.
Io feci una smorfia e andai davanti al computer. Tornai su twitter, sul DM.
Ero così attenta, che non mi accorsi che Niall mi stava chiamando. Alzai lo sguardo e lo guardai.
‘Dicevi?’
‘Stavo dicendo se andiamo da Nando’s a prendere le pizze per tutti..vieni con me?’
‘Oh certo, ovviamente, sono già pronta!’ dissi senza pensarci su due volte, chiudendo il computer.
Salutando i ragazzi, ci avviammo alla macchina. Guidava Niall e il viaggio fu silenzioso e imbarazzante.
Scese lui e tornò dopo cinque minuti tornò in macchina e appoggiò le pizze sulla mie gambe.
‘AGH cazzo scotta!’ urlai ridendo. Lui rise ma senza dire niente.
Eravamo fermi al semaforo, e il mio sguardo finì su un tizio che doveva attraversare la strada, o almeno sembrava. Teneva lo sguardo fisso sulla macchina, fisso su di me.
‘Niall sono oscurati i vetri vero?’ chiesi senza guardarlo.
‘Si perché?’ mi disse guardandomi.
‘Niente, tieni le pizze, torno a casa a piedi..’ dissi poggiando le pizze su di lui, e scendendo dalla macchina.
Appena scesi, lo sconosciuto iniziò a camminare, sempre più forte. Io gli stavo dietro, dovevo vederlo in faccia, aveva un’aria famigliare, e in tutti i casi, volevo sapere chi era e perché mi guardava.
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
FanficStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"