No, not again!
(capter eighteen)
La vita ci riserva sempre il meglio, e questo avviene quando meno te lo aspetti. Avevo dato una lezione a Scott, la settimana scorse, e dio se avevo ancora l’adrenalina in corpo. Volevo fargli il culo un’altra volta. Si, però solo nei miei pensieri. Non potevo scontrarmi con lui ancora.. quello era il patto, e io non avevo intenzione di creare altri problemi.
Simon appena mi vide, chiese subito spiegazioni, e dopo avergli spiegato tutto, vantandomi, lui scoppiò in una risata pazzesca, ricordandomi però che non sarebbe più dovuto succedere.
Ero sicura che Scott non si sarebbe fatto più vedere. Le promesse della boxe, vanno mantenute, e lui lo sa benissimo.
Io e Harry eravamo in perfetta sintonia. Quando lui rideva e quando lo sentivo, io stavo bene, mentre quando io ridevo e lui mi sentiva, lui stava bene. Diciamo che avevamo bisogno uno dell’altro. Era una cosa stupenda, erano sensazioni che io non avevo mai provato, era tutto nuovo per me, ed ero felice di sperimentarlo con lui.
Per quanto riguarda il canto, Simon si prendeva molto cura di me, o per lo meno della mia voce. Ogni giorno dovevo andare insieme ai ragazzi, e mentre loro registravano io dovevo fare esercizi per le corde vocali. Avevo abbandonato il mio dolce e caro lavoretto al supermercato, ma non avevo lasciato Mike. Io e lui uscivamo spesso, e certe volte lo invitavo anche a casa mia per cenare. Harry era d’accordo per tutto ciò, almeno lui così diceva. Mike era comunque una persona che è stata fondamentale quando sono arrivata e io gliene ero molto grata.
‘Oh per favore Claire, ora basta, sono stanchissima!’
‘Forza Charlotte, bisogna tenere in allenamento sempre la voce.’
‘Ma ci stiamo lavorando su da più di un’ora, sto solo facendo uscire dei suoni come se fossi un’oca! Voglio cantare io’
‘Dio, ma quanto sei stressante! Rifai la canzoncina e poi potrai andare a cantare’
Detto fatto, mi ero messa subito a fare la ‘canzoncina’ che ormai stavo ripetendo da più di un’ora e soddisfatta del risultato, e contenta per aver finito, presi la mia bottiglietta d’acqua e mi avviai presso la sala registrazione.
I ragazzi stavano cantando ‘One way or another’, canzone stupenda, e soprattutto con le loro tonalità era ancora più bella. Io non volevo interrompere niente quindi aspettai fuori. Dopo aver finito i ragazzi uscirono lasciando così a me, la famosa stanza che aspettavo ormai da tutto il pomeriggio.
‘Cosa devo cantare oggi?’ chiesi a Simon che si trovava nell’altra stanzetta
‘Prendi in mano la chitarra e canta ‘Little things’ voglio vedere come ti muovi quando canti e suoni’
Io guardai la chitarra e poi tornai sul suo sguardo.
‘Stai scherzando vero? Dovrei cantare una loro canzone, davanti a loro?’ chiesi ridendo
‘Smettila di ridere, prendi la chitarra e canta!’
Simon era nervoso e dato che non volevo farlo arrabbiare di più, presi la chitarra mi misi seduta e incominciai a cantare.
You can't go to bed
Without a cup of tea
And maybe that's the reason
that you talk in your sleep
And all those conversations
are the secretsthat I keep
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
Fiksi PenggemarStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"