'G'night Popstar'
(capter nineteen)
Dove c'è rabbia, c'è sempre un dolore sotterraneo.
-Charlotte
'Dove sei stata per tutto questo tempo?' mi chiese Caroline, appena entrai.
'In palestra..con Justin..' buttai a terra il borsone 'Dove sono tutti?'
'In stanza dei ragazzi..io sono venuta a farmi una doccia..' mi rispose.
'Avevo capito Caroline!' dissi ridendo.
'Ah già' disse guardandosi 'sono con l'accappatoio..' rise anche lei.
Mi tolsi la felpa e misi le chiavi a posto.
'Riguardo a ieri sera, Char- -' .
'Non ti preoccupare Caroline, non sono arrabbiata con nessuno..ero stressata e ora sto meglio' la bloccai subito.
'Stai sorridendo..da quant'è che non lo facevi?' disse incredula.
'Prima che ti lanci addosso qualcosa, vatti a cambiare stupida!' le dissi io, mentre mi girai verso la porta, per raggiungere gli altri.
'Ehi ciao! Divertita?' chiese subito Elena.
'Si, ma forse non è stata una buona idea, ora..ho fame..' dissi abbassando la voce.
'Ci pensiamo più tardi, non ti preoccupare..' mi sorrise.
'E tu Bonnie, fatto qualche ricerca?' chiesi sedendomi vicino a Niall.
'No, abbiamo parlato con i ragazzi di quello che facevi, devo dire che stare tranquilla, MAI è?!' infine rise insieme ad Elena.
'Interessante devo dire..' risposi per poi abbracciare il mio migliore amico.
'È stato divertente..auguri comunque!' concluse poi Bonnie.
Dopo di che incominciò un coro di auguri e io mi nascosi dietro il cuscino.
'Dio, odio questa canzoncina' sbottai una volta finita la cantilena.
Mi suonò il telefono e mi spuntò sullo schermo una foto penosa di Simon.
'Pronto?' .
'Tanti auguri piccola mia!' urlò con tutta la voce che aveva.
Allontanai per un attimo il telefono e poi lo riavvicinai. 'Grazie daddy..' risposi.
'Riusciamo a vederci o no?' mi chiese, stavolta con voce normale.
'Se sei libero certo, sappi solo che parto dopo domani..'
'Merda. A che ora hai il volo?' .
'Alle quattro di pomeriggio- -'
'Ti vengo a salutare in aeroporto!'
'Okay..' risposi ridendo.
'Ti lascio tesoro, salutami i ragazzi!' dopo di che buttò giù.
'Vi saluta Simon..' dissi poggiando il telefono sul tavolino, dopo di che mi risedetti comoda.
Mi risquillò il telefono. 'Oh ma dio santo!'. Lo ripresi e risposi. 'Pronto?'.
'Tanti auguri bellissima!'.
'Grazie Ush!' risposi ridendo.
'Passo con Simon a salutarti in aeroporto! Ti lascio, devo provare. Ciao!' mi buttò giù. Dai almeno era stato sintetico, rimisi il telefono sul tavolino e mi rimisi comoda. Squillò di nuovo.
'Oh mio dio. Voglio morire.' Ripresi il telefono per l'ennesima volta e notai che non c'era nessuna foto sullo sfondo. *UNKNOW CALLER*.
'P-pronto?' chiesi facendo tacere tutti.
'Ho saputo che compi gli anni..non me l'hai detto..' disse una voce famigliare.
'Con chi sto parlando?' chiesi, mentre gli altri stavano ancora in silenzio.
'Il tuo ibrido preferito..' . Mi schiarii la voce e cercai di sembrare sollevata, e gli altri tornarono a parlare fra di loro.
'Non pensavo fosse importante..' risposi a mia volta.
'Ti ho fatto un regalino, dovrebbe arrivare ora..' *DIN DONG* 'forza, vai ad aprire..'
Mi alzai lentamente e mi avviai alla porta. Controllai per vedere se era lui, ma mi ritrovai davanti un fattorino. Aprii la porta e mi ritrovai davanti un mazzo di rose.
'La signora Gesmin?' . 'Si' . 'Questi sono per lei..' me li diede e io lo ringraziai, dopo di che presi in mano il mazzo di fiori e poi lo misi sul tavolino in mazzo ai divani, spostai il telefono da un orecchio all'altro e presi il biglietto.* La confessione è sempre un atto di debolezza. La persona forte mantiene i suoi segreti e accetta le proprie punizioni, in silenzio.
Ma con me puoi parlare, tanti auguri..
Cordiali saluti, Niklaus.*
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
FanfictionStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"