'Niklaus...'
(capter five)
Nessuno si mosse quindi con gli ultimi sforzi, mi portai fuori da quella casa, e una volta varcata la soglia, mi bloccai, ma riuscii comunque a portarmi via dalla casa.
Klaus era arrabbiato, la strega ormai sfinita, non ce la faceva più, il che mi fece capire che se avessi perso il contatto con lor, riprendendo ancora per un'ultima volta il controllo, avrei avuto la meglio.
Tutti mi raggiunsero. Damon, Stephan, Jeremy e Bonnie, tutti preoccupati. Tutti tranne James, che invece che stare con sua sorella era andato in giro con la sua morosa.
'Bonnie' sbottai cadendo a terra.
Lei mi si avvicinò prendendomi le mani e iniziò a fare un contro incantesimo. Nessuno poteva vedere la lotta che vedevo io in prima persona, nessuno si rendeva conto di quanto stava lottando Bonnie.
'No, no Bonnie basta, staccatemela!' gridai verso di tutti, dopo aver visto che le usciva il sangue dal naso. Subito Jeremy e Stephan la staccarono da me e io mi allontanai.
Mi stavano distruggendo, mi stavano togliendo tutte le forze per averla vinta.
Provarono tutti ad avvicinarsi a me ma avevo una bolla di fuoco intorno che li bloccava.
Caddi sulle ginocchia e iniziai ad urlare massaggiandomi la testa. Stavo per mollare, d'altronde sarebbe stato meglio per me, non volevo quella vita, ormai non valevo più niente, sarebbe stato stupido continuare a prendermi in giro sul fatto che essere vampiri ha i suoi pregi. Ero un mostro e potevo anche morire, potevo smettere di lottare, avevo già lottato abbastanza durante la mia vita, potevo mollare..
Iniziai a piangere, cioè mi scesero le lacrime anche se io non volevo. Pensai a tutti, a tutta la mia vita.
Pensai a come stava andando, a tutti quei ragazzi che sarebbero diventati i miei nuovi amici. Loro ci tenevano a me, nonostante io fossi una sconosciuta, mi avevano detto che ora facevo parte della famiglia, e quella parola mi fece tornare in mente Simon, Usher, Bruce, i ragazzi, Justin..mi fece ricordare la mia famiglia e il significato di questa parola.
Mi rialzai con fatica.
'TU NON MI AVRAI KLAUS, NE ORA NE MAI' sbottai urlando poi dal dolore che stavo subendo dentro la testa.
Lui mollò, la strega smise di parlare, il fuoco intorno a me cessò.
Avevo vinto, ce l'avevo fatta.
Mi corsero incontro tutti, io cercai di sorridere, e dopo aver fatto un passo il mio corpo cedette e mi ritrovai fra l'erba morbida e fredda.
Aprii gli occhi e vidi la faccia di Jeremy. Mi trovavo fra le sue braccia.
Li riaprii di nuovo, stavolta c'erano tutti intorno a me.
Non riuscii ad aprirli un'altra volta, che caddi in un sonno profondo.
****
'Si sveglierà, sta bene, smettetela di preoccuparvi!' sbottò Damon.
'È mia sorella Damon, come faccio a stare calmo?' rispose a tono James.
'J-James?' chiesi aprendo gli occhi e cercando di alzarmi un pochettino 'Sei tu?' chiesi con un filo di voce.
Lui mi venne subito vicino a mi prese la mano.
'Sono qui piccolina, sono qui..' disse facendo scendere qualche lacrima.
Io alzai il braccio e con l'altra mano gliele tolsi tutte, per poi appoggiarmi a lui per riuscire a sedermi sul divano.
'Woah, tutti qui a quanto pare..' dissi poi guardando nella stanza.
'Eravamo in pensiero per te Charlotte..' disse subito Elena.
'Grazie Bonnie..il tuo aiuto è servito..grazie davvero..' dissi sorridendo verso Bonnie.
'Stai meglio ora?' chiese lei.
'Si..ce l'ho fatta, chi dopo una vittoria non sta bene?' dissi con sarcasmo.
Tutti si fecero uscire una piccola risata, tranne James e Alexia.
'Stai scherzando vero? Stavi per morire e ora ridi?' esclamò James lasciandomi la mano e alzandosi di scatto.
'James io- -'
'No Charlotte, stavi per morire per la terza volta cazzo..' si voltò e poi tornò sul mio sguardo 'io non voglio perderti, non voglio svegliarmi la mattina sapendo che non potrò mai più rivederti! Lo capisci questo?'
A me non interessava il fatto che lui era arrabbiato, non gliene fregava niente di me, si era fatto rivedere solo quando, secondo lui, avevo bisogno del suo aiuto. MA quando secondo me avevo bisogno di lui, lui non c'era mai stato, MAI.
'James non mi interessa okay..ho passato gli ultimi tre anni da sola. Senza nessuno. Ho dovuto imparare a difendermi da sola, vivere in una famiglia in cui non servivo, scoprire che poi non era la mia vera famiglia, lasciare la MIA vita per venire qui e stare con te perché secondo me era la cosa migliore da fare e tu..' dissi alzandomi e portandomi il pugno davanti alla bocca, portando dentro più aria possibile ' e tu non hai perso tempo a scoparti quella bionda ossigenata, senza preoccuparti di me. Dopo tre anni se veramente avessi avuto voglia di stare con me, oggi avrei lottato insieme a te..non da sola..e grazie al cielo che c'erano loro' dissi indicando tutti, nessuno escluso 'perché sennò a questo punto sarei morta..' conclusi cercando di non farmi uscire le lacrime.
'Ehi quella bionda ossigenata a chi tesoro?' disse Alexia facendo un passo avanti.
'Sta zitta Guttenberg!' risposi io a tono. Non avevo di certo paura di lei.
'Cos'hai detto?' chiese lei inarcando il sopracciglio.
Mi avvicinai di più a lei, così da poterla aveva faccia a faccia.
'Ho detto, stai zitta vampiro killer.'
James si mise fra noi due.
'Ehi, calma ragazze..' disse allontanando Alexia 'per quanto riguarda te, non ti permetto di trattarla così, e non ti permetto di trattarmi così, sono tuo fratello Charlotte!' urlò.
'Non sei mio fratello James, sei così stupido che neanche ti sei accorto di che razza di persona hai al tuo fianco. Non ho bisogno di un fratello, sei sparito, te ne sei andato..' feci un passo all'indietro 'puoi farlo anche ora..' dissi alzando le mani.
Lui non disse niente, prese per mano Alexia ed uscì da casa Salvatore.
Sbuffando mi voltai verso di tutti, e così mi avvicinai al tavolino degli alcolici e presi direttamente la bottiglia di Bourbon e buttai giù tutto il liquido, lungo la gola, in un sorso.
Dopo essermi ripresa dalla 'botta', mi incamminai verso la mie valigie. Nessuno mi aveva rivolto parola finchè Damon disse: 'Dove credi di andare?'
'A divertirmi. Sai mi è stato detto che essere vampiri è divertente, allora perché dovrei rimanere qui?' dissi cercando di non fare vedere che dentro ero distrutta e offesa.
'Vengo con te!' urlò Caroline 'non mi diverto da molto tempo..' aggiunse abbassando la voce accorgendosi che tutti la stavano guardando.
'Serata fra ragazze?' chiese Elena. 'Certo!' risposi io, insieme a Bonnie e Caroline.
'Sento puzza di guai' disse Damon con il suo solito sarcasmo.
'È meglio se veniamo con voi..' aggiunse Stephan dopo aver tirato un'occhiata al fratello.
'Non siamo delle bambine non abbiamo bisogno degli accompagnatori' disse Elena cercando di sorridere.
'Ma sai benissimo anche tu che è successo l'altra volta..'
'Stephan voglio stare con le mie amiche e divertirmi!' gli ringhiò addosso Elena.
'Oh, calm down guys!' si intromise Tyler 'Dai Stephan passeremo una giornata tra maschi noi, e loro da femmine, non c'è niente di male, ci serve una pausa anche a noi certe volte..'
'Chiamo Matt!' disse subito Jeremy.
'Bhe, io mi cambio e poi andiamo.' Dissi io bloccando le loro voci.
****
'Dai entriamo qui, al Grill, beviamo qualcosa e poi soggioghiamo qualcuno e ci facciamo prestare la casa, musica al massimo, alcool e amiche.' Sorrisi infine per la mia grande idea 'serata top!'
'Okay, andiamo!' disse Elena sicura.
'L'alcool più forte che avete. Due bicchieri per ognuna di noi!' esclamai davanti al bancone.
'Chi guida poi?' chiese Bonnie.
'Who cares..' risposi facendo finta di niente.
'Adoro questa ragazza!' urlò Caroline abbracciandomi.
Buttato giù l'alcool alla 'russa', aspettammo qualche minuto e poi lasciammo il pub. Con un po' di fatica entrammo tutte in macchina e io presi il volante. Guidare era toccato a me.
Alzai il volume della radio al massimo.*Hey, how ya doin'? Sorry you can't get through
Why don't you leave your name and your number
And we'll get back to you
Hey, how ya doin'? Sorry you can't get through
Why don't you leave your name and your number
And we'll get back to you
Ain't got no time for what you think can be described as love
How could you hold on me, you're missing me, I've had enough
It's been so long since you have treated me like I deserved
So long, baby I'm gone, you can leave a message for me after the tone*Bonnie era talmente ubriaca che mise fuori la testa dal finestrino insieme a metà busto ed Elena insieme a Caroline dovettero fermala, sennò sicuramente sarebbe caduta fuori, ma è come se a nessuno importasse.
Era la nostra serata, il nostro tempo e noi ragazze non sprechiamo mai il tempo, lo viviamo al meglio, lo sfruttiamo fino all'ultimo minuto, e nessuno ce lo può rovinare.
'Gotcha! Vi va bene quella?' chiesi mentre cercavo di mantenere tutta la concentrazione rimasta, sulla strada per non fare un'incidente.
'Perfetta, grande, lontana dalle altre, nascosta..si può fare, forza parcheggia!' sbottò Caroline.
Io con difficoltà riuscii a parcheggiare in modo 'adeguato'. Una volta uscite tutte dalla macchina tutte e tre guardarono il mio parcheggio 'perfetto' e poi guardarono me e si misero a ridere.
'Basta ragazze, io sono brava a parcheggiare è perfetto..' dissi io per difendermi, ma alla fine cedetti e risi anche io insieme a loro.
Una volta davanti alla casa, nessuno era dentro quindi, per non evitare di fare brutte sorprese, Bonnie fece un incantesimo. Credo che fosse una barriera intorno alla casa, nessuno poteva entrare e, evidentemente, nessuno poteva uscire.
Una volta essere fuori pericolo, notammo che la casa sembrava abbandonata, nessun mobile dentro, almeno nessuno senza polvere, ma comunque per nostra fortuna c'era rimasto un lettore dei CD, così Elena attaccò il proprio telefono e mise su le canzoni di quel tempo, le canzoni non troppo da discoteca, ma orecchiabili. Dopo di che ci mettemmo a cercare l'alcool.
'Bottiglie di vino, bottiglie di vino e, ancora bottiglie di vino, ne abbiamo di scelta!' dissi tornando in salotto da loro.
'Rum..' disse Caroline alzando due bottiglie di rum in alto.
'Ciliegina sulla torta: vodka!' urlò Bonnie.
La serata passò come previsto, divertimento, ballo, divertimento, vodka, divertimento, amiche, divertimento. Finchè poi non cademmo in un sonno profondo.
Sentii un rumore provenire dall'ingresso. Mi rialzai con fatica, la testa mi pulsava e mi guardai in giro per capire dove mi trovavo.
Una volta ricollegate le cose, guardai dietro di me e vidi tutte e tre le ragazze che dormivano come degli angioletti. Il telefono di Elena si illuminò, facendomi così chiudere gli occhi dal fastidio. Avvicinandomi vidi che era una chiamata di Stephan, ne aveva ben 57 perse, allora decisi di rispondere.
'Ehi..' dissi con una voce flebile.
'Dove siete? State bene?' chiese subito preoccupato.
'Siamo non lo so, e si credo che stiamo bene le altre stanno dormendo io mi sono svegliata, ho sentito un rumore provenire da fuori..' gli spiegai lentamente.
'Guarda se c'è qualcosa fuori e dimmi un qualsiasi cartello..' disse lui con la stessa voce.
'Va bene, calmati però che la mia testa sta andando in fiamme..' dissi io ancora un po' stordita.
Mi avviai all'entrata. Aprii la porta e cercai di superare la soglia della casa, quando qualcosa mi bloccò. Ah già l'incantesimo di Bonnie. Riportai il telefono all'orecchio.
'Non posso uscire..' dissi alzando un pochettino la voce, per farmi sentire.
'Come non puoi uscire?'
'Bonnie ha fatto un incantesimo, nessuno entra, nessuno esce.. posso solo dirti che è una casa lontano dalle altre, c'è molto buio, ed è perfetta per fare una festa..mooolto enorme..' dissi cercando di non dover più parlare per poi tornare a dormire.
'Arrivo.' Disse soltanto per poi buttarmi giù.
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
FanficStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"