Capitolo 2

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Bye guys!

'E ora che siamo fuori, cosa succede? Ognuno per la propria strada?' chiesi io, dopo aver richiuso la cripta con il grande masso che c'era di fianco.

'Ora che siamo fuori, e che tu hai potuto constatare che io mantengo la parola data, mi farò vivo io quando ho bisogno di te, Tilbury.' Mi spiegò lui.

'Ma tu non dovresti essere fuori, quindi dove credi di andare? E poi scusa chi ti dice che io ti aiuterò?' chiesi io, inarcando il sopracciglio.

'Ho vecchie amicizie che mi devono delle cose, non ti preoccupare dove andrò io. Basta che tu stai zitta e vivrai più a lungo.' Disse diventando serio tutto d'un tratto. Indietreggiai un po', essendomi spaventata. 'Fidati, mi aiuterai se non vuoi rimanere da sola.' Queste furono le sue ultime parole, perché poi sparì. Mi guardai in giro, ma di lui nessuna traccia. Rimasi quindi shockata da questa sua uscita teatrale ma subito dopo iniziai a preoccuparmi. Che intendeva con se non vuoi rimanere sola? Charlotte svegliati! Hai appena incontrato il mago più potente del mondo, ti sembra questo il momento di farti delle domande? Comincia a tornare a casa che gli altri si staranno chiedendo dove diavolo sei sparita e trova anche una risposta giustificabile! Okay, dopo tutto il mio subconscio aveva ragione, ora l'unica cosa che dovevo fare era tornare a casa con una scusa plausibile.

Me la presi comoda e uscii del tutto dalla cripta, respirando di nuovo l'aria pulita. Presi due lunghi respiri prima di usufruire della mia velocità vampiresca e in pochi minuti mi ritrovai a qualche centinaia di metri dalla pensione e tutte le luci della casa erano accese. Iniziai a camminare il più lentamente possibile, ma la casa si avvicinava sempre più alla svelta e quindi decisi che era il momento di entrare e che prima affrontavo le cose e prima avrei tolto questo peso dal petto. Arrivai davanti alla porta e dato che non riuscii ad aprirla, bussai svariate volte.

'Eccoti finalmente! Dove diavolo sei stata? Credi di poter sparire così dal nulla senza dire niente?' mi urlò in faccia Damon, ovviamente turbato. Ma che dico turbato, arrabbiato.

'Se mi fai entrare, spiego tutto a tutti, Damon.' Dissi io, sorridendogli. Lo vidi sbuffare e allontanarsi, spalancando la porta e teatralmente farmi cenno di passare. Sorrisi e feci un passo in avanti ma appena sfiorai l'entrata venni lanciata all'indietro, superando tutto il portico e ricadendo sulla ghiaia davanti alla casa.

'Ma che diavolo ti salta in testa?' mi chiese Damon, iniziando a ridere, attirando l'attenzione del resto delle persone in casa, che non persero tempo ad arrivare sotto il portico. Nel frattempo mi rialzai e mi guardai attorno "Vedi di non spifferare in giro che io sono tornato." . La vuoi smettere di entrare nella mia mente? Non ho intenzione di rimanere da sola, ora lasciami in pace. Ti ho dato la mia parola e se non l'ho fatto, te la sto dando ora. Fidati di me. "Vedremo."

Mi rialzai arrabbiata con Silas e cercai di tornare sotto il portico, per poter entrare in casa e poter parlare con tutti, ma appena feci il primo scalino, un'altra forza mi rispinse all'indietro, facendomi cadere più lontano di prima. "Ti avverto Tilbury, non prenderti gioco di me." Feci un lungo respiro e mi rialzai. Dopo essermi pulita i jeans, a testa alta mi avviai per l'ennesima volta verso il portico, sotto lo sguardo di tutti.

'Vogliamo entrare?' chiesi cercando di essere gentile con tutti loro. Fui la prima ad entrare e quando lo feci, mi sentii la mente libera, più leggera. Il che mi portava solo a pensare che Silas aveva trovato qualcun altro a cui rompere le palle. Feci accomodare tutti e poi aprii bocca.

'Prima che mi riempiate di domande, sono andata alla cripta sotto le rovine di Fell's Church. È da li che proveniva la voce della bambina che mi stava chiamando.' Dissi, rassicurandoli subito.

Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora