'Non posso correre il rischio'
(capter thirty-seven)
'Amami per quello che sono,
non troverai più una che ti faccia ridere come me.'
CHARLOTTE'S POV
Eccomi qui. In una casa tutta sola, come ai vecchi tempi. Non me lo ricordavo così silenzioso, così vuoto. Portai la valigia su per le scale e la misi in fondo al letto, distesa, per poi aprirla, e tirare fuori il pigiama; cambiarmi, portare la roba del bagno nel bagno che era collegato alla camera, lavarmi la faccia e i denti, e poi andare giù, nella speranza di trovare un bicchiere e una un po' d'acqua, sennò quella del rubinetto andava anche bene.
Una volta fatto, andai un attimo in salotto e accesi la tv. Tutti i programmi di gossip parlavano ancora di me, Danielle, Perrie ed El. Era una cosa allucinante. Non ero ancora entrata in cose di questo tipo, e devo dire che è frustante. La gente ti sta addosso, ti giudica senza conoscerti e ti mette in cattiva luce quando in realtà non stavi facendo niente di male. Questo è il mondo dei famosi, e invece di essere bello, è un disastro.
Spensi la tv dal nervoso e, prima di recarmi in camera per usare un po' il computer, chiusi la porta principale, presi il computer e il telefono che erano nella borsa che era ancora all'entrata e poi andai in camera, infilandomi sotto le coperte calde, aspettando che il sonno mi cullasse per poi lasciarmi dormire per tanto tempo.
Mattina seguente
Una folata di vento gelido mi arrivò in faccia mentre ero ancora sommersa nei miei sogni. Mi alzai di scatto e notai che la finestra della camera era aperta, quando io alla sera prima non ne avevo aperta neanche una. Ci vollero più di cinque minuti prima che io mi alzassi bella sveglia, perché io la mattina sono troppo lenta nell'alzarmi, ma non perché voglio dormire ancora, molto semplicemente perché devo adattarmi ad un altro clima e ad un altro ambiente, che non sia buio, letto e coperte.
Dopo essermi alzata, andai a chiudere la finestra, dopo di che presi un cambio nella valigia e mi recai in bagno per poi entrare in doccia. Ero felice di essere sotto quel getto di acqua calda, come se non mi lavassi da una vita, cosa mai vera perché mi ero lavata il giorno prima, in tutti i casi era una cosa bellissima. Rilassarsi sotto l'acqua che ti tocca la pelle leggermente e poi scivola giù. Quando sei stressato, stanco o ti sento sporco o non sai cosa fare, entri in doccia. In doccia puoi piangere, puoi sfogarti, puoi pensare a quello che vuoi apertamente, puoi cantare, urlare o semplicemente stare lì, e sentire come il tocco dell'acqua riesce a cullarti. Una volta uscita e asciutta con addosso un paio di jeans stretti e una canottiera blu, mi diressi giù in salotto, insieme al computer e al telefono.
Notai i vari messaggi dei ragazzi e anche le loro chiamate, quindi scrissi a tutti loro insieme su twitter. Lo so era l'ultima cosa da fare, ma su twitter ci sono stata tutta ieri notte, ho risposto alle mie fans, a quelle dei ragazzi che mi tiravano degli insulti, quelle che mi dicevano che erano felici del mio ritorno con Harry, quelle che semplicemente mi dicevano di non ascoltare quello che la gente dice. Insomma sono tornata su twitter dopo tanto tempo e mi sono messa alla pari, ho anche seguito tantissime persone!
Li lasciai un semplice tweet con scritto "I'm Okay" con tutti loro menzionati.
Dopo di che la mia ora era giunta. Dovevo incontrarmi con la loro modest e parlare del fatto che secondo loro io metti i ragazzi in cattiva luce. Non sono tranquilla, loro hanno il potere su tutto, per via di queste cose, nel senso non hanno il potere sui ragazzi, su quello che vogliono fare, o con chi vogliono stare o cose così. Loro hanno il potere di fare pubblicità, e di guadagnare. Il che significa anche portare via la gente al fianco dei ragazzi, se quella gente li porta in cattiva luce. Stavolta ero nei guai, anche se non sapevo, di preciso, che cos'avevo fatto.
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
Fiksi PenggemarStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"