I understand Jus..

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I understand Jus..
(capter fifty-one)







Mi trovavo nella mia stanza, nel letto, ormai era notte, e io non avevo rivolto parola a nessuno, dal momento in cui mi ero chiusa in stanza, per restare da sola.


Avevo bisogno di sfogarmi, di pensare e di farlo da sola, senza nessun intralcio.

Niall era venuto a chiedermi se stavo bene più di una volta e son convinta del fatto che quando era venuto Liam, Zayn e Louis, era stato proprio lui a chiederglielo per non sembrare troppo peso, ma di Harry, nessuna traccia, e forse era meglio così.


Era un continuo litigare, litigare per cavolate assurde, ma litigare, smettere di parlare, smettere di avere un contatto, smettere di guardarci, e sembra stupido dal momento che avevamo avuto un rapporto sessuale poco tempo prima.


Non avevo mangiato, avevo rifiutato ancora il cibo, per l’ennesima volta, pur avendo promesso a tutti che non avrei più smesso di mangiare e non avrei mai perso un pasto, ma ero troppo debole e troppo triste e arrabbiata e..chi più ne ha più ne metta.


Ormai mi trovavo su quel letto da ore, sempre nella solita posizione. Guardavo il soffitto e tenevo ben stretto il cuscino sopra di me, come se fosse un pupazzo.



Mi mancava la mia famiglia, mi mancava veramente tanto, anche se ero sicura che se sarei tornata a casa in quel momento, nessuno mi avrebbe accolto a braccia aperte. Li avevo delusi, e più di una volta, avevo perso la loro fiducia e non ci potevo fare niente.
Sapete come ci si sente quando si perde tutto? Quando si perde le uniche due persone che credevano veramente in te? Ci si sente in colpa per tutto. In colpa per la loro morte, in colpa di non aver  fatto niente quando avevano bisogno per l’ultima volta. Mio nonno e Jay,  si sto parlando di loro.
Forse ero davvero un mostro, ma non un mostro come intendeva Simon, un vero mostro.

Non valevo niente..

Il liquido salato cominciò a scendere dai miei occhi, ormai rossi, per colpa di esso. Avevo pianto abbastanza, come poteva un corpo umano produrre così tante lacrime?
Io la ragazza sempre forte, la ragazza che sorrideva sempre e che non dava peso a nessuna parola..ed eccomi qui, distesa su questo letto ormai da ore, solo a piangere e ad incolparmi per essere venuta al mondo.

*toc toc*


‘Niall, Zayn, Liam o Louis, chiunque tu sia, non ho fame e si sto bene!’ urlai ormai scocciata.

‘Posso entrare?’ mi chiese una voce roca. Sapevo benissimo di chi era.

Non risposi, e cominciai a piangere, sperando che lui non mi sentisse, e che se ne andasse il prima possibile.

‘Mi dispiace Charlot..appena vuoi, parliamo..’ dopo di che sentii i passi sul pavimento.


Se ne era andato, menomale.


Non ero molto felice di quello che avevo appena fatto, ma Perrie mi aveva chiamata e mi aveva detto quello che era successo quando io mi trovavo qua a piangere.
Taylor si è stata stronza, ma Harry il doppio.

Io non volevo dargliela vinta così, non volevo che lui pensasse ‘tanto è facile, basta chiedere scusa e quella lì ti perdona subito’. Non volevo sembrare debole.

Mi vibrò il telefono.

‘Pronto?’
‘Ciao piccola, cosa stai facendo?’
Capendo di chi era la voce, mi misi in piedi mi asciugai le lacrime e tirai su col naso.
‘Niente, sono in camera..come mai non sei venuto?’
‘Stavo venendo, solo che qualcosa mi ha interrotto..scusami..’
‘No, tranquillo!’ risposi subito.
‘Se vuoi vengo ora..’
Okay, mi fermai a riflettere, se Justin fosse venuto, Harry l’avrebbe presa male, se gli dicevo di no invece Justin, si sarebbe offeso. Merda.
‘Si, certo, ma ti informo di una cosa, stiamo in camera mia..non ho intenzione di parlare con i ragazzi, storia lunga, ti spiego quando vieni..’
‘Certo, allora vengo subito!’ rispose felice.
‘Ah e un’ultima cosa, non bussare, dimmi quando sei davanti alla porta che ti vengo ad aprire io!’



HARRY’S POV



Ero seduto sul divano, aspettavo di parlare con Charlotte. Avevo bisogno di parlarle, avevo bisogno di farle capire che io..bhe che io nonostante i miei errori, dopo tutto, l’amavo davvero.
I ragazzi stavano in silenzio, chi sul computer e chi sul cellulare.

Sentimmo la porta della stanza aprirsi, e subito dopo Charlot apparve davanti al salotto. Ci guardò.

Aveva gli occhi tutti rossi e i capelli tutti spettinati.

Aveva pianto, aveva pianto per colpa mia.

Si avviò verso la porta e dopo averla aperta, eccolo lì, Justin.

‘Ciao Jus, vieni andiamo in camera’ disse lei prendendogli il braccio.

Lui appena ci vide si salutò con un ‘ciao’ semplice, io non gli risposi, mentre gli altri lo accolsero calorosamente.


Dopo di che sparirono.



‘Che ci fa lui qui?’ chiese Liam curioso.

‘Penso che abbia bisogno di parlare con qualcuno, non l’hai vista in faccia?’ rispose Zayn serio.

‘In che senso ‘non l’hai vista in faccia’ scusa?’ chiese di nuovo Liam.

‘Svegliaaa, aveva gli occhi tutti rossi..ha pianto per tutto il tempo, e non mi ha dato il permesso di consolarla..’ disse Niall mettendosi la faccia fra le mani.

‘Perrie mi ha detto che era davvero distrutta quando l’ha vista..’ aggiunse Zayn.

‘Credo che queste volta Harry tu l’abbia davvero fatta grossa..’ disse Louis, ma non scherzando come sempre, era serio.



‘Lo so..’ sono  le uniche parole che mi uscirono dalla bocca.



Louis aveva ragione, stavolta potevo davvero perderla, e tutto per colpa mia.

‘Ma di una cosa sono certo, stai tranquillo, e non perdere la pazienza, se voleva fare qualcosa con Justin, ti avrebbe mollato..so com’è fatta’ disse Zayn ‘abbiamo avuto modo di parlare..’


‘Già, ha parlato con tutti..’ disse Liam.

‘Ha occhi solo per te..e tu nemmeno te ne accorgi..’ aggiunse Louis.

‘In questo momento dovrei ammazzarti, stai facendo soffrire la mia migliore amica Harry.’ Disse Niall.

‘Ragazzi, guardate che lo so, e non lo faccio apposta, lei mi fa perdere la pazienza e poi la mia bocca parla a conseguenza..non lo faccio apposta ‘ dissi innervosendomi, anche se loro mi stavano solo dicendo la verità, forse quella che io non volevo sentire.

Dovevo rimediare, e subito.

Stavo per alzarmi e andare a buttare giù quella cazzo di porta per poter parla con lei, quando Zayn si mise in mezzo alla stanza.

‘Non farlo Harry’

‘Spostati, non sono affari tuoi!’ risposi con i denti stretti.

‘Harry, ascoltami e guardami negli occhi, peggiori le cose se lo fai okay? Lei si sta confidando con un suo amico. Parlaci dopo’

‘Zayn, spostati!’ ripetei.

‘No Harry ha ragione, vuoi perderla? Allora vai pure!’ disse Louis, facendo spostare Zayn.

Io ci pensai su un secondo, e poi tornai a sedermi.

Ecco.’ Disse Louis.
 


CHARLOTTE’S POV




‘Ehi..’ dissi appena mi coricai di nuovo sul letto, nella stessa posizione.

Justin mi raggiunse. ‘Ehi.. che succede?’

‘Taylor era qui..e..io e Harry come al solito abbiamo discusso, anzi diciamo che io ho smesso di parlargli direttamente e sono chiusa in questa stanza da..molto ore..’

‘Hai pianto vero?’

‘Si..’ ammisi.

‘Non farlo mai più. Non rovinarti così..’ disse lui mentre girava la testa per guardarmi.

‘È  che mi sono messa a pensare a tutta la mia vita, fino ad ora e l’unica cosa che mi è venuta in mente è stata la morte di mio nonno, la morta di J- -Jay, il fatto di aver perso la fiducia della mia famiglia, e di aver portato solo guai a tutti voi..non sono servita a molto..’

Lui mi baciò la guancia.

‘Tu sei importante per me lo sai? E sono sicurissimo che lo sei anche per i ragazzi, specialmente Harry, che si..è stronzo.. io non farei mai una cosa del genere ad una ragazza…a te…’ si interruppe ‘Simon e Usher ti vedono come una figlia..sei speciale e importante per tutti’

Io sorrisi.

‘Justin..’

‘Dimmi?’

‘cosa intendevi oggi con ‘certe volte sono io che dovrei pensare al fatto che non sempre le cose sono come sembrano’, quando eravamo in macchina..?’ chiesi timidamente.

Non rispose subito ma dopo averci pensato, si girò verso di me e iniziò a parlare.

‘Vedi piccola..’ prese un respiro ‘voglio dire, Harry sarebbe davvero stupido se ti lasciasse andare percheè..’ lo interruppi, avendo paura di quello che poteva uscire dalla sua bocca.

‘Ho capito Jus..’ dissi solamente.

Lui rise, e io dopo un po’ risi insieme a lui.

Mi abbracciò, e io, dopo pochi minuti mi addormentai vicino al calore della sua pelle e con il tocco magico delle sue dita che mi stavano coccolando il braccio.

Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora