I freni sono andati!

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I freni sono andati!

(capter forty-two)

‘Forza sveglia dormigliona, Simon ti aspetta!’

Io mugolai su  qualcosa cercando di far capire ad Harry che volevo rimanere nel letto.

‘Non mi interessa, hai cinque minuti, sennò Simon ti viene a prendere, se non scendi da quel letto al mio tre, ti faccio alzare io col solletico!’ fece una pausa ‘UNO..DUE..T..’ lo fermai alzandomi di scatto dal letto.

‘Non mi vedi? Sono in piedi, sono viva ora mi preparo..’ uscii dal letto dirigendomi verso il bagno. Niente doccia, mi lavai solo la faccia e i denti, senza nemmeno truccarmi e mi legai i capelli in una coda molle. Mi vestii di corsa con dei pantaloni della tuta, con una felpa, perché quella mattina c’era la neve. Non è che io amavo così tanto la  neve, amo solo la pioggia e il vento. Salutai tutti senza nemmeno fare la colazione e mi avviai alla macchina, dicendo a Bruce, che sarei andata da sola. Mentre stavo guidando, Simon mi chiamò.

‘Sto arrivando, dammi cinque minuti e sono lì!’ dopo di che buttai giù.

Fregandomene dei limiti di velocità, arrivai poco dopo.

‘Eccomi qui, in tempo!’ urlai correndo verso Simon, ansimando.

‘Ti ho preso il caffè e anche una brioches!’ disse lui ridendo.

Io sorrisi e cominciai a mangiare la brioches e a bere il caffè, senza parlare.

Entrammo in una saletta, la sala C. mai vista, ma non era un gran che, una lavagna bianca, un tavolo e otto sedie.

‘Ti ho chiamato per dirti i piani di questo mese..’ si interruppe, e io annuii, facendogli capire che doveva continuare.

‘Hai tre appuntamenti. Radio, qui a Londra. La Harrods vuole che tu sponsorizzi i suoi oggetti, quindi dovrei anche fare un set fotografico e così anche per la Nike. Happy?’ disse in fine ridendo.

‘Sono passata da una semplice ballerina, ad una cantante quasi famosa, ad una modella..dimmi ancora una volta perché non mi sono fatta viva prima?’ dissi ridendo come una scema.

‘Hai talento ragazza, non è colpa mia, in tutti i casi sono tutti nelle ultime due settimane, il che vuol dire che ne hai due libere, nel senso che avrai gli appuntamenti con noi..’ concluse.

‘Che palle, a furia di fare gli esercizi con Claire, mi si romperanno le corde vocali Simon…’ dissi incrociando le braccia e sbuffando.

‘Devi iniziare a scrivere delle canzoni, l’anno prossimo uscirà il tuo primo disco ragazza! Devi darti da fare!’ disse lui, alzandosi e dandomi una pacca alla spalla ‘e ora alzati, Justin oggi starà con te tutto il tempo per aiutarti con i toni alti!’.

Io aprii gli occhi, incredula di quello che aveva appena detto.

Bene, Justin oggi sarebbe stato il mio mentore, dovevo fare tutto alla perfezione, dovevo impegnarmi al massimo.

Raggiunsi la solita stanza della registrazione e notai che Justin era già lì, con in mano dei CD, che sicuramente avrebbe dato a David, il ragazzo che si occupava della musica.

‘Vai nella stanza, incominciamo subito!’

Mamma mia com’era serio, neanche un CIAO.  Porca puttana manco fossi sua sorella, come si era permesso di dirmi quelle cose, con tono di superiorità?

In tutti i casi, entrai senza dire niente, mi misi le cuffie e mi sedetti sulla sedia. ‘Cosa devo cantare?’

Lui mi sorrise. ‘As Long As You Love Me, quella acustica però, la sai?’

Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora