Sarà mai questa la fine?
(Epilogo)
'Allora zia Charlotte, questa è la tua storia?' mi chiese la piccola.
'Si amore mio, questa è la storia mia e di tutti i tuoi zietti.' Risposi io, sorridendole.
'Quindi voi sarete sempre qui per proteggermi?' continuò.
'A proteggerti ci pensa già tua mamma e tuo papà. Loro sono speciali, e ti amano più che mai!' mi bloccai e poi continuai 'Ma noi siamo tutti qui per proteggerti. Se succede qualcosa, basta che tu ci chiami e noi saremo lì per te!' la abbracciai e dopo la feci sedere sulle mie gambe. 'Fra poco tornano tutti..'
'Torna anche mamma?' mi chiese lei con un sorriso pazzesco. Proprio uguale a quello di sua mamma.
'Si, torna anche mamma..' continuai, pensando poi al fatto che io una mamma ce l'avevo avuta, ma avevo perso tutti i contatti. Mi mancavano i miei genitori, anche se non erano i miei veri. Mi mancavano davvero tanto e ormai erano ben quattro anni che non li vedevo, e non ci potevo più fare niente, ormai avevano deciso di non avermi più nella loro vita, e io avrei accettato quella situazione.
'A cosa stai pensando?' mi chiese, vedendomi bloccata, mentre guardavo un punto fisso nella stanza.
'Sto pensando a tutto quello che ti ho appena raccontato. Alle persone che ho perso e a quelle che ho trovato..' risposi io, voltandomi verso di lei.
'Ne è valsa la pena ascoltarti.' Mi disse lei, per poi darmi un bacione sulla guancia.
'Annabelle, sei fortunata ad avere la vita che hai, vivila sempre al meglio!' mi lasciai scappare una lacrima.
'Non piangere zia, la tua vita è stata pazzesca! Tutte le volte che hai lottato contro Scott, tutte le cose che hai fatto per Harry, Louis, Zayn, Liam e Niall sono state meravigliose! Il bene che vuoi agli zietti è più di quello che io voglio per mamma e papà. Sei stata bravissima!' disse, cercando di consolarmi.
'Sei speciale Annabelle..' dissi, dandogli un bacino sulla fronte, per poi farla scendere dalle mie gambe, alzarmi e avviarmi alla porta, perché grazie al mio udito, avevo sentito le macchina arrivare. Una volta aperta, lasciai che mi lasciasse la mano, per correre incontro ai suoi genitori.
'Ciao Charlotte, come si è comportata oggi?' mi chiese Bonnie.
'Una meraviglia! Avete una figlia bellissima e bravissima!' dissi rivolgendomi a lei e a Jeremy.
'Ciao tesoro.' Mi disse James, baciandomi la tempia, per poi entrare in casa. Salutai il resto dei ragazzi, compresi Damon, Stephan, Elena, Caroline, Tyler, Matt e Jeremy, dopo di che decisi di rimanere fuori, per prendere una boccata d'aria. Avevo chiesto di rimanere sola, e mi era stato concesso solo perché avevano notato il mio sguardo perso nel vuoto. Vedere Harry preoccupato per me, non era sempre il massimo, ma io avevo bisogno di ripensare a tutto quello che avevo raccontato ad Annabelle. Raccontarle tutta la mia vita, mi aveva fatto venire un verso allo stomaco, non so spiegarlo, non so perché mi sentivo così.
'Charlotte!' sentii qualcuno urlare il mio nome, e subito mi precipitai in casa, dove trovai alcuni con in mano un sacchetto di sangue. Mi avvicinai a loro.
'Mi avete chiamato?' chiesi io turbata.
'No, perché?' mi chiese Liam. Okay, sto diventando pazza.
'Charlotte aiutami!' mi voltai verso la porta, verso le scale, verso ogni punto che potevo vedere dal salotto, nella pensione, ma non notai nessuno.
'Avete sentito vero?' chiesi rivoltandomi verso di loro.
'Charlotte, mi stai facendo preoccupare..' mi disse Bonnie, spostando Annabelle sulle gambe di Jeremy.
'Sto morendo, ho bisogno di te.' Continuò la vocina.
'Dove ti trovi?' chiesi urlando più che potevo, per far si che quella persona mi sentisse.
'Non lo so, è buio.. ho paura..' cominciò a singhiozzare.
'C'è qualcuno con te?' chiesi di nuovo.
'Un uomo che mi sta inseguendo.. vuole farmi del male..' continuò la ragazzina. Aveva una voce da femmina, quindi mi ero già fatta l'idea che fosse una ragazza.
Guardai tutti i presenti nella stanza, con una faccia perplessa e preoccupata, mentre loro cercavano ancora di capire il perché io stessi urlando e per lo più parlando da sola.
'Amore che ti succede?' mi chiese Harry, avvicinandosi.
'Non lo so, mi sta implorando. Ha bisogno di me.' Dissi soltanto, pensando a dove potessi cercare per trovare quella ragazza.
Bonnie mi prese la mano e poi mise l'altra sulla mia testa e chiuse gli occhi.
'Charlotte!' mi chiamò ancora quella ragazzina, tra i vari singhiozzi.
Bonnie si scostò e mi guardò dritta negli occhi. Forse aveva sentito anche lei questa volta, forse aveva capito che non ero pazza e che non stavo scherzando quando dicevo che sentivo una ragazza chiamarmi.
'Hai sentito?' chiesi rivolgendomi a lei.
'S-si.' Mi rispose per poi girarsi verso gli altri.
'Hai riconosciuto chi è?' chiesi ancora perplessa, facendo ritornare i suoi occhi su di me. Scosse la testa.
'Dove si trova?' chiesi ancora, sperando in una risposta.
'È in un posto brutto Charlotte, c'è buio e lei è terrorizzata..' mi rispose lei, cercando di individuare un posto. Io capii tutto.
Corsi subito fuori dalla pensione e con la mia velocità, potei raggiungere il posto in neanche mezz'ora. Arrivai davanti alle scale e pensai se quello che stavo facendo era una cosa giusta o sbagliata, ma risentendo lei che mi supplicava di andare, scesi le scale, e seguendo il percorso mi ritrovai davanti ad un masso che copriva la cripta sotto le rovine di Fell's Church. Non potevo essere sicura che il sigillo che impedisse ai vampiri di uscire era ancora lì, ma avevo bisogno di aiutare quella ragazzina, quindi senza pensarci due volte, spostai il masso che mi impediva il passaggio ed entrai di corsa, seguendo le urla della ragazzina. Quello che mi trovai davanti non era proprio quello che mi aspettavo. Spalancai gli occhi e cercai di trovare una via d'uscita al più presto, per poter scappare. Avevo paura lo ammetto, ma non tanta, finchè non provai ad uscire dalla cripta, ma il sigillo me lo impediva.
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
FanficStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"