I have to talk now.
(capter sixty-nine)
*Lo so che vi ho buttato fuori casa, ma, accetto le vostre scuse e vi prego, venite a passare del tempo con me, vi aspetto, sempre qui, dove mi avete lasciato*
*Inoltra* *Invio*
Se avevo tre giorni a disposizione per farmi odiare da Harry, per non farlo soffrire quando me ne sarei andata, così avrei dovuto fare anche con gli altri, con tutti, nessuno escluso.
Dopo di che spensi il telefono, e lo buttai sul letto, e tornai in salotto.
Accesi la televisione, mettendo su un canale a caso, a dire il vero non volevo guardarla, volevo solo la sua compagnia, non volevo perdermi di nuovo tra i miei pensieri, e sentirmi come schiacciata da quelle mura che ormai mi tenevano compagnia da quasi una settimana.
Tutto è successo troppo in fretta, e sinceramente non doveva succedere. Dovevo rimanere a New York, dovevo rimanere come la gente normale, non di certo diventare famosa.
Dovevo solo sedermi, rilassarmi e aspettare che tutti leggessero il messaggio per poi fiondare qui e stare insieme a me.
*toc toc*
Ci avevano messo meno tempo del previsto, mi precipitai alla porta, ma prima di aprirla, cercai di sembrare normale, seria ma felice e soprattutto pregavo che nessuno si accorgesse del mio disagio.
‘Ciao!’ esclamai aprendo la porta, per poi togliermi del tutto il sorriso di bocca.
‘Non ti aspettavo..’ dissi io quasi triste.
‘Ciao sorellina, sono tornato, ho fatto il mio pranzo, sai, non volevo andarmene senza salutare i miei nuovi amici..so che li hai invitati qui..’ disse James facendomi spostare ed entrando in casa.
Io chiusi la porta e feci un grande respiro.
‘Scusa, pensavi fossi uno di loro?’ chiese, anche se sapeva già la risposta.
‘Si’ sbottai io.
‘Vieni a sederti vicino a me’ disse ridendo, schiaffeggiando la mano sul divano.
Io mi avvicinai a lui, e come al solito, mi sedetti sul divano accavallando le gambe, e intrecciando le braccia sopra il petto.
‘Sembravi così felice..’ annunciò James, tirando via il suo braccio da dietro il mio collo ‘lo so che può sembrare tutto così brutto, ma non lo è Charlotte..’ fece una pausa ‘non lo è..ci sono i pregi e i difetti, e il difetto più grande è che mammano che passano gli anni, ti renderai conto che è meglio non affezionarsi a nessuno, perché ti farebbe troppo male..’ si alzò e andò vicino alla finestra. ‘si sta facendo buio, ormai dovrebbero essere qua..’ sospirò.
‘James, io non ce l’ho con te..non ce l’ho con nessuno, perché non è colpa di nessuno se noi siamo’ feci una pausa ‘siamo quello che siamo, tu eri qui per aiutarmi, e io non ti ho dato retta, quindi ora devo risolvere il problema..’ mi alzai sentendo un rumore di macchina che proveniva da fuori ‘per me i vampiri fino all’altro giorno erano solo delle leggende del cazzo, ora, bhe’ dissi avviandomi alla porta ‘oggi non lo sono più.’ Dissi sorridendo e voltandomi verso di lui, che ricambiò il sorriso, dopo di che, aprii la porta.
‘Ciao’ dissi io salutando con la mano guardando verso di tutti.
Erano venuti tutti insieme, tutti, persino Simon e Usher, ma Justin no. Probabilmente aveva paura di me..
‘entrate pure’ dissi dopo aver salutato come si deve, uno ad uno.
‘Ciao James!’ urlò Zayn dopo averlo visto.
Tutti si fiondarono su di lui, salutandolo con mille strette di mani e mille pacche sulla spalla.
Mi sarebbe mancato tutto, questa è la triste verità. Per quanto possa io sembrare dura, e forte, piangerò, lo so, piangerò per averli lasciati soli senza mia notizie.
Mentre mi assaporavo la scena, cercando di non piangere, chiusi la porta e dopo aver preso un bel respiro, mi avviai fino allo stipite, e mi asciugai le mani sudate sui pantaloni e molleggiandomi sui talloni, schiarendomi la voce chiesi.
‘Vi porto qualcosa?’
‘No, siamo stati ad un pranzo, e abbiamo finito poco fa, siamo tutti pieni’ rispose Simon sedendosi.
Tutti erano seduti, tranne io.
James mi fece segno di andare a sedermi sopra le sue ginocchia. Aveva notato il mio disagio per colpa del..bhe per colpa del sangue che pulsava nelle vene di tutta la gente in quella stanza, io non esitai e feci quello che lui mi aveva proposto.
Tutti ci guardarono male.
‘Allora avete fatto pace?’ chiese Liam.
‘Si, non potrei mai essere arrabbiata sotto sotto con il mio fratellone’ risposi tirando un pugno a James, in segno di affetto.
Risero tutti. Notai che Zayn continuava a fissarmi, lui sapeva, lui sapeva tutto.
‘Allora ragazzi’ dissi io per smorzare il silenzio che si era creato ‘a quando la prima tappa?’ continuai felice.
‘Fra un mese!’ esclamò Niall alzandosi, poi si sedette imbarazzato, e noi tutti tornammo a ridere.
‘Calm down baby!’ dissi io ridendo.
Lui diventò tutto rosso, ma poi si mise a ridere con noi.
‘Andremo a Dublin..’ disse Simon.
‘Già andremo..’ ripetei io mordendomi il labbro inferiore.
James strinse le sue braccia intorno al mio bacino, appoggiando la testa al mio braccio.
‘Scusate’ dissi con un filo di voce, alzandomi da James e avviandomi fuori da quella casa. Avevo bisogno di aria. Le lacrime iniziarono a scendere.
C’era freddo, parecchio freddo, ma non lo capii perché lo sentivo io, perché la gente aveva strati e strati di vestiti, le cuffie, i guanti, gli ugg..invece io ero in tuta, con una canottiera, e non avevo freddo.
Non sentivo più il freddo, non sentivo più niente, ormai stavo morendo dentro.
Continuai a piangere, cercando ogni volta di asciugarmi le lacrime, prima che iniziassero a scendere sulla mia guancia. Qualcuno uscii, prima di girarmi, mi asciugai le ultime lacrime, dopo di che mi voltai.
‘Zayn..’ dissi quasi come se non me lo aspettassi.
‘Io non ho paura di te, di me ti puoi fidare..’ disse lui avvicinandosi a me.
‘Sono io che non mi fido di me stessa Zayn..’ iniziai a piangere e lui avvolse le sue braccia intorno al mio corpicino che cercava di farsi sempre più piccolo in quel mondo.
Con lui era tutto diverso, non sentivo nessuna voglia di..mangiarlo.
‘Lo so che te ne devi andare..ho parlato con James..gli altri non la prenderanno bene Charlotte, non Harry, per non parlare di Niall..’ disse continuando ad abbracciarmi.
‘Lo so..’ riuscii a dire smettendo di piangere.
Mi staccai da lui e mi asciugai le lacrime, e dopo un bel respiro, continuai.
‘Lo so Zayn, ma non ho scelta..devo farlo..e poi devo lasciarmi tutto alle spalle..’
Lui distolse lo sguardo per un paio di secondi, dopo di che tornò a guardarmi, si scoprì il polso e me lo porse.
‘Avanti..’ disse con voce normale.
‘No, no Zayn, non con te..’ dissi io facendo un passo indietro.
‘Vedi..’ si ricoprì il polso ‘sei in grado di resistere..’ disse sorridendo.
Io non avevo capito niente di quello che mi aveva detto, cosa diavolo c’entrava il fatto di ‘saper resistere’ col fatto che fra tre giorni me ne sarei dovuta andare, anzi quasi due..?
‘Torniamo dentro’ disse prendendomi sotto braccio e trascinandomi di nuovo davanti a tutti.
‘Ve l’ho riportata sana e salva!’ esclamò Zayn ridendo. Io risi con lui.
‘Scusatemi, avevo bisogno di aria!’ dissi cercando di far dimenticare a tutti quello che era appena successo.
‘Rimanete a cena?’ chiesi guardando tutti.
‘Certo!’ rispose Usher al posto degli atri.
****
‘Era tutto buono, grazie per averci regalato un fine giornata stupendo!’ disse Simon, baciandomi sulla guancia per poi uscire, insieme ad Usher, il quale mi abbracciò prima di andarsene.
‘Voi non venite?’ chiese Simon davanti alla macchina.
‘No’ rispose Liam ‘noi rimaniamo..se non è un problema..’ continuò, quasi supplicandolo.
‘Certo, rimanete pure, ci sentiamo domani!’ dopo di che salì in macchina, la quale sfrecciò via in pochi secondi.
Io guardai verso James, cercando di fargli capire che doveva rimanere anche lui, sennò sarebbe potuto succedere qualche casino.
James e Zayn andarono in cucina, perché si erano offerti di pulire tutto, mentre io e il resto del gruppo andammo in salotto, come al solito.
Mi sedetti vicino a Liam. Harry mi guardò confuso, ma poi decise di lasciare stare.
‘Allora, come va con Danielle?’ chiesi.
‘Molto bene, fra poco sono un anno e sei mesi..’ rispose lui.
Aveva gli occhi lucidi, si vedeva lontano un miglio che Liam era innamorato perso di quella ragazza e che anche lei lo era.
Gli misi una mano sulla spalla e gli sorrisi.
‘E con El?’ chiesi rivolgendomi a Louis.
‘Oh, molto bene! Non vede l’ora di rivederti, sai..le manchi’ continuò sorridendo.
Perché me lo dici..
‘Oh, che tenera, mi manca tanto anche lei..ci vedremo..’ feci una pausa guardando il pavimento, poi tornai sul suo sguardo ‘presto’ feci uscire con un filo di voce.
‘E invece, come va fra noi?’ chiese Harry.
Il silenzio cadde nella stanza.
Liam si schiarì la voce. ‘Forse è meglio che noi’ disse guardando Louis ‘ce ne andiamo’ concluse poi alzandosi dal divano. Louis lo seguì.
‘Ho fatto qualcosa di sbagliato?’ mi chiese Harry, mettendosi davanti a me e prendendomi le mani, fra le sue.
Non potevo mentirgli, non potevo più mentirgli, il cuore mi si spezzò mentre continuavo a guardare i suoi occhi verde smeraldo, lucidi, che continuavano a fissare i miei.
Chiusi gli occhi, presi un respiro e poi tornai a guardarlo.
‘Vi devo parlare..devo parlare a tutti..’ riuscii a dire.
‘Ma ti ho fatto qualcosa?’ mi richiese tirandomi giù, facendomi così risedere.
Sciolsi il nostro contatto, e misi le mie mani sul suo viso. Spostai leggermente i capelli, e poi lo baciai.
‘Mi ami Harry?’ chiesi un volta fino il bacio.
‘Si, e tu mi ami Charlot?’ . ‘Si’.
Mi baciò di nuovo.
Dentro di me la voglia di..ucciderlo era alta..ma lo amavo, io amo Harry, non gli avrei mai fatto del male, a nessuno di loro lo avrei mai fatto, quindi decisi di fare la cosa giusta, una volta entrati tutti in stanza, una volta che tutti si erano messi comodi sui divano e le varie poltrone, iniziai a parlare.
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
Fiksi PenggemarStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"