Why he do that? I mean he loves me?
(capter fifty)
‘Simon, di cosa volevi parlare?’ chiesi entrando nella stanza C.
‘Siediti, spero tu non abbia appuntamenti, perché non so se finiremo presto..’ era serio.
Io mi sedetti subito, sulla prima sedia che trovai, e tirai fuori il telefono dalle tasche, per poggiarlo poi a sua volta sul tavolo.
‘Di cosa dobbiamo parlare?’ chiesi perplessa.
‘La tua carriera sta andando bene, anzi direi molto bene..’ si interruppe.
‘E?’
‘Tesoro sono preoccupata per la storia di Scott..voglio dire non di lui, dei suoi amichetti. Ci tengo molto a te, e tengo molto anche ai ragazzi e..’ prese un respiro ‘sta diventando un problema con i media e la stampa e anche con la reputazione sia tua che dei ragazzi..’ finì con voce sottile.
‘Lo so..’ dissi subito ‘lo so benissimo, ed è questo il perché io, le prime volte continuavo a dirti che non era una buona idea, ma tu non mi hai dato ascolto, non sto dando la colpa a te, nemmeno ad Usher, che mi ha aiutato ad andare avanti. So che i ragazzi hanno una reputazione da mantenere, e so che io ho distrutto tutta la vostra routine..mi dispiace Simon, non era questa la mia intenzione, anche perché detto sinceramente, la mia intenzione era scappare da New York, e venire a vivere a Londra..’ dissi tutto d’un fiato.
‘Non è colpa tua tesoro..dobbiamo solo trovare una soluzione, io non ti voglio perdere, e son sincero quando dico che nemmeno i ragazzi ti vogliono perdere, nemmeno Usher e Christina..ho già parlato a loro di questa storia e il motivo per cui non sono qua oggi è perché si sono arrabbiati quando ho detto che eri diventata un problema..’ si interruppe vedendo la mia faccia arrabbiata ‘ non un problema in quel senso, bhe..ti ho già spiegato tutto..hai bisogno di protezione..Eric non si è ancora fatto vivo?’
Si, Simon sapeva tutto, un giorno sono andata a casa sua e gli ho detto tutta la mia storia affinchè lui possa capire il perché delle mie ‘mosse’, e quindi sapeva del patto ancora ‘aperto’ con Eric.
‘No, non si è ancora fatto vivo, ormai è passato molto tempo..sto anche pensando che si sia fatto indietro’ risi alla fine.
‘Ha paura di te ragazza!’ esclamò Simon ‘d'altronde chi non l’avrebbe, sei un mostro!’ rise.
Io inarcai il sopracciglio.
‘Sono un cosa? Un mostro? Non credo proprio..non faccio del male alla gente per divertimento, lo faccio perché a loro volta lo hanno fatto a me..’ dissi arrabbiata.
‘Dai tesoro, non ti arrabbiare stavo scherzando..’ disse lui avvicinandosi a me.
‘Lo so Simon, è che ..’ non sapevo come continuare la frase, e lui accorgendosene, mi abbracciò.
‘Sei come un padre Simon, non te ne andare..’ gli dissi mentre lo stringevo forte.
Ad un certo punto la porta si aprì.
‘Ehi che sta succedendo qui?’
Io mi voltai per vedere chi era.
‘Dai più affetto a lui che a me?’ continuò Usher.
Io e Simon ci mettemmo a ridere.
‘Che ci fai qui?’ chiese Simon.
‘Ho capito che non volevo intendere quello che hai detto, quindi sono venuto qui per scusarmi per la reazione che ho avuto..’
Si strinsero la mano e poi qualcun altro si aggiunse a noi.
‘Ciao Jus, che si fai qui?’ chiesi io andando ad abbracciarlo.
‘Sono..diventato la tua guardia del corpo!’ disse ridendo dopo avermi dato un bacio sulla guancia.
‘C-cosa?’ chiesi io stupita.
‘Ah già Simon, ragazza, abbiamo deciso una cosa, per far capire che Charlotte non sta con Justin, d’ora in poi andranno sempre in giro insieme e pian piano daranno il nome a Justin ‘La guardia del corpo’, ovviamente Charlotte dovrà uscire anche con Harry per far capire che loro stanno ancora insieme..’
‘Ottimo’ rispose Simon ‘ottima idea ragazzi!’
‘Un attimo..’ mi intromisi ‘non penso che ad Harry vada bene..’ anzi convintissima che Harry l’avrebbe presa malissimo.
‘Capirà piccola’ mi rispose Justin.
Decisi di non continuare la conversazione, e prendendo il telefono che avevo appoggiato sul tavolo, uscimmo tutti dalla stanza.
‘Ora che si fa?’ chiesi.
‘Io vado a casa, sto un po’ al calduccio..’ disse Simon.
‘Io ho un incontro con Scooter..quindi sono impegnato..’ disse Usher mettendosi gli occhiali.
Con la neve fuori, lui doveva indossare gli occhiali?
‘Oh capito, quindi io torno dai ragazzi, e magari boh stiamo in casa e facciamo qualcosa, mi sa che oggi Ed, passa da noi..Jus vuoi venire?’ chiesi per non essere scortese.
‘Certo piccola, d'altronde ora sono la tua guardia del corpo!’ mi rispose mettendomi un braccio intorno al collo.
Prima di uscire dall’edificio, mossi un po’ la spalla per far capire a Justin di togliere il braccio e lui lo fece, schiarendosi poi la voce e infilando le mani in tasca.
‘Justin, devi capirmi..’ dissi per scusarmi.
Lui non rispose e così salimmo in macchina, senza dare peso alle domande dei giornalisti e alle foto dei paparazzi.
‘Alfred, portaci all’hotel, dobbiamo lasciare giù Charlotte..’ disse Justin appena entrato in macchina.
‘Ma tu non vieni?’ chiesi.
‘Io vi raggiungo dopo, prima ho da fare..’ rispose senza guardarmi in faccia.
‘Justin, è tutto okay?’ chiesi mettendo la mia mano destra sulla sua guancia destra per fargli mettere lo sguardo sul mio. ‘Ho fatto qualcosa?’
‘No, piccola non hai fatto niente..certe volte sono io che dovrei pensare al fatto che non sempre le cose sono come sembrano..’ poi mise la sua mano sulla mia e me la tolse dalla sua guancia per farla appoggiare sulle mie gambe, e mi sorrise, per poi rimettere lo sguardo fuori dal finestrino.
Che cosa voleva insinuare scusa?
‘La gente non sa nemmeno che noi siamo in questa macchina, e continuano la loro vita alla normalità..’ dissi sotto voce.
‘Lo so, ma è meglio così, perché se lo sapessero, noi saremmo morti..’ disse Justin ridendo.
Eravamo arrivati.
‘Ah quindi sai ancora ridere, e hai ancora una voce..’ dissi prima di scendere per poi sbattere la portiera ed entrare nella hole dell’hotel per poi avviarmi all’ascensore e salire.
Arrivata davanti alla stanza, salutai Bruce che si trovava fuori ed entrai.
‘Ragazzi?’ chiesi mentre appoggiavo la felpa all’attacca panni.
Senza ricevere risposta, mi avviai verso il salotto.
‘Woah, ho interrotto qualcosa?’ dissi subito notando che nel salotto c’erano tutti.
Perrie, El, Danielle, Liam, Niall, Louis, Zayn, Harry, Ed e.. COSA?! Cosa cazzo ci faceva lì Taylor?
‘Ciao Charlotte’ disse subito Ed.
‘Ciao Ed, è un piacere rivederti!’ risposi subito, dandogli un sorrisetto forzato.
Perrie mi venne subito vicino e mi abbracciò.
‘Non perdere la calma, non so perché lei si trova qui, ma ti prego non fare niente’ mi sussurò nell’orecchio.
Io annuii, anche se in realtà se mi avesse solo rivolto la parola, la calma non l’avrei mantenuta, per niente.
Non mi sedetti, non avevo intenzione di rimanere in quella stanza insieme a lei per molto.
‘Taylor ha iniziato il suo tour, e io vado in giro con lei, quindi oggi ho pensato di portarla qua..’ mi spiegò Ed.
‘Si, si, non c’è problema, solo che io ora devo andare..’ dissi uscendo dalla stanza.
‘Ma come, sei appena arrivata!’ disse subito Niall.
‘Voglio sapere cosa ti ha detto Simon, quindi porta il tuo bel culetto qui!’ disse Louis. El, gli tirò uno schiaffo.
‘grazie’ gli mimai con la bocca.
‘Allora?’ mi chiese Zayn.
‘Abbiamo parlato della storia di Scott..e di Eric, niente di che..mi serve più protezione..’ dopo di che cercai di riuscire da quella stanza.
‘E?’ mi chiese Harry.
‘Devo passare del tempo con Justin, per poi far capire alla gente che lui è diventato la mia guardia del corpo, e non la mia nuova cotta’ enfatizzai sulla parola ‘cotta’.
‘Ah quindi, prima rubi il mio ragazzo e poi vai da Justin che si è lasciato con Selena..’ aggiunse Taylor ridendo.
‘Non è affatto vero.’ Risposi subito con i denti stretti.
Il silenzio entrò nella stanza, quindi io decisi di lasciare tutti alla spalle e di andarmene in camera.
Presi in mano un pezzo di carta e iniziai a scrivere.
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
FanficStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"