RUN!

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RUN!

(capter twenty-four)

‘Jaden così mi spaventi. Ti prego ferma questa macchina e fammi scendere!’ la mia era come una supplica. Mio cugino non mi faceva paura, ma ero terrorizzata dal fatto di incontrare Scott, che sicuramente non avrebbe fatto passare il fatto che io lo avevo quasi mandato in coma. ‘Ti prego’ . Incominciai a piangere. ‘non farlo’.

Jaden strinse le sue mani intorno al volante. Era arrabbiato, altroché che se lo era. Forse dovevo starmene zitta.

‘Lottie lo sai che non posso farlo. Mi ucciderà’

‘E allora dovrei morire io perché tu deficiente ti sei fatto mettere nel giro? Andiamo Jay, lo sai benissimo anche te che comunque ti ucciderà lo stesso e se non oggi, lo farà domani!’ dissi slacciandomi la cintura per guardarlo dritto negli occhi. ‘puoi tornare a casa a fare finta di niente’ conclusi.

‘Mi stai prendendo in giro? Mi stai chiedendo di scappare? da Scott?’ era nervoso.

‘Ti sto dicendo di metterti in salvo Jay. Ci tengo a te!’  cercai di non fargli togliere lo sguardo dalla strada, mentre disperatamente cercavo il cellulare. ‘Dannazione’ pensai ‘ è sul tavolino in salotto.’ In quel momento maledicevo il mio problema di memoria che mi faceva uscire di casa dimenticandomi ogni volta qualcosa. Dovevo pensare al cosiddetto ‘PIANO B’. le porte non erano sigillate e l’unica cosa che potevo fare era uscire da quella cazzo di macchina by myself.

Mi misi in posizione ‘Jay, ti credevo più furbo’ dissi avvicinando la mano  alla maniglia, ‘Oggi Scott non mi avrà’ aprii di colpo la porta, buttandomi sulla strada. Cazzo che male. Non riuscivo a muovermi e la macchina si era fermata, inserendo la retromarcia. Dovevo spostarmi, e al più presto. Con una mano cercai di tirarmi su, mentre con l’altra reggevo la spalla che probabilmente era slogata. Cominciai a correre  più veloce che potevo, e così la distanza tra me e Jaden si faceva sempre più grande.

La casa più vicino a me era quella di Zayn e speravo su Dio (mai fatto) che non fosse in giro.

‘Zayn apri la porta subito! Sono Charlotte’ mentre disperatamente mi guardavo in giro sperando di non vedere la faccia di Jaden, finalmente Zayn aprì.

‘Cosa ci fai qui?’ chiese.

Io mi buttai dentro casa sua, senza permesso, e senza più forze mi accasciai a terra e respirando pesantemente cercai di rispondergli ‘Scusami se mi sono buttata così in casa tua..ma..’ respirai di nuovo ‘un’amico di Scott mi stava seguendo’.

Ad un certo punto arrivò Perrie.

‘Oh mio dio tesoro che ti è successo?’ disse avvicinandosi a me.

Zayn tirò un pugno contro il muro, e rispose per me ‘Scott’.

Dio che tono di voce, mi faceva paura.

‘Cazzo no. Zayn rilassati e chiama tutti’ disse Perrie cercando di aiutarmi ad alzarmi ‘vieni che ti chiamo un dottore per la spalla…è uscita’

‘No, no nessun dottore. Devi farlo tu Perrie, non è difficile. Ti prego!’ la supplicai, e dopo un gran respiro, mi fece sedere sul tavolo.

Sentendo la porta aprirsi, capii subito che i ragazzi erano già arrivati.

‘Sei pronta?’ mi chiese Perrie, terrorizzata per quello che doveva fare. ‘Si’.

I ragazzi entrarono in cucina. Io continuavo ad urlare dal dolore e Perrie si scusava ogni volta.’ Colpi decisi amore, non ascoltare le mie urla, cerco soltanto di contrastare il dolore.’ Cercai di aiutarla.

Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora