'Tutto finito? O non ancora?'
(capter fourty-eight)
'È già passata una settimana, e io non ho ancora scoperto niente di niente.' Dissi, sul momento, essendo arrabbiata per tutto.
'Bonnie troverà qualcosa, prima che tu parta. È una promessa Lottie.' Mi disse Stephan, cercando di calmarmi.
'No! Non lo farà! Sarò destinata a tornare un vampiro e a star male di nuovo! Cristo santo!' continuai ad urlare, e la situazione mi stava sfuggendo di mano.
'Calmati ora, devi solo tranquillizzarti piccola, noi siamo qui per aiutarti, non vogliamo farti del male!' disse subito Damon, mettendo le sue mani sulle mie spalle.
'Basta!' urlai di botto, togliendomi le sue mani di dosso. Mi misi le mani in mezzo ai capelli, e cercai di tranquillizzarmi, ma non ce la feci, e quindi decisi che dovevo stare sola, allontanarmi da loro, e in men che non si dica, corsi fuori da quella casa, e corsi verso il bosco. Ora come ora non mi interessava il fatto che erano l'una di notte, e che non bosco potevano esserci tutte le creature del mondo possibili e immaginabili.
Non sentivo più le gambe, e il mio stomaco era pieno di fitte che io, fino a quel punto, non avevo nemmeno dato peso. Mi fermai, e mi sedetti di peso in uno spiazzo senza alberi. Presi una culata della madonna, ma non mi interessava niente. Cercai di stare ferma e di guardare davanti a me, mentre con le mani mi tenevo la testa. Certe volte chiusi gli occhi, e cercai di immaginarmi i ragazzi davanti a me, perché molto probabilmente mi sarei calmata, ma così non successe, e quindi mi ritrovai ad urlare ancora come una deficiente, sperando che, se urlavo, tutte la tensione, la rabbia e la forza dentro di me, se ne sarebbero andati.
La terra cominciò a tremare, e cinque rametti uscirono intorno a me, da sotto la terra, formando un pentagono. Spalancai gli occhi, e decisi di provare, provare a fare quello che Bonnie mi aveva spiegato in questi giorni. Io sono pur sempre Tilbury e ho i quattro poteri. Terra, acqua, fuoco e aria. Stupido a sentire, ma provare non me lo impediva nessuno. Puntai la mia mano sinistra su quei rametti e una volta chiusi gli occhi, ripetei la parola fuoco dentro di me, e quando li riaprii, sulla punta di quel rametto, c'era una fiamma. Sorrisi e feci lo stesso con tutti gli altri. Dopo di che iniziai a parlare in latino, però senza accorgermene.
'Alia externa prohibere possent. Alia externa prohibere possent. Alia externa prohibere possent.' Mi bastò ripetere quella formula tre volte, e un cerchio di fuoco intorno a me, si formò. Decisi di sedermi, e divertirmi un po'. In una mano avevo un po' d'acqua, nell'altra, il fuoco. Unii i due elementi e una forte luce uscì, ma poi si spense tutto.
Era tutto nuovo per me, e la cosa mi dava molta felicità. La rabbia che avevo prima era come sparita, mentre la potenza e la forza erano ancora lì, pronte ad uscire. Ma Bonnie mi aveva spiegato che c'erano due tipi di magia. Quella nera e quella bianca, e io, sfortunatamente, avevo accesso ad entrambe, soprattutto avevo accesso molto facilmente a quella nera. Lei era riuscita a combattere e non aveva più la tentazione di usare quella nera, perché comunque, più usi magia nera, e più vuoi continuare ad usarla, portandoti poi, alla morte.
'Aer, ignis, aquam et terram. Aer, ignis, aquam et terram. Aer, ignis, aquam et terram.' Iniziai a richiamare i miei quattro poteri. Non mi spiegavo ancora come io sapessi il latino, perchè comunque non lo avevo mai studiato a scuola, e non mi ero mai interessata a questa lingua, ma Bonnie mi aveva dato una risposta anche a questo. In pratica, quando hai degli attacchi, come quello che stavo avendo io in questo momento, ti viene spontaneo iniziare a parlare latino. Poi mi aveva anche detto che essendo Tilbury, avevo l'aiuto di dodici streghe, ma per mia sfortuna, sei nere e cinque bianche.
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
FanficStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"