Il risveglio

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'Il risveglio'
(second capter)

Mi risvegliai in un letto morbidissimo, con addosso una gli stessi vestiti della sera prima e sopra di me erano appoggiare due coperte, colorate, una verde e una rossa. Mi stiracchiai un attimo, facendomi così perdere l'equilibrio, anche se ero distesa, così mi strofinai gli occhi per poterli aprire tutti, dopo di che mi sedetti sul bordo del letto. Era mattina, guardai l'orologio e segnava le dieci del mattino, non mi ricordavo a che ora ero andata a letto, ma credo tardi, per questo mi son svegliata a quest'ora.




C'era un piccolo comodino dall'altra parte della stanza e così decisi di andarci davanti, dal momento in cui aveva uno specchio. Mi specchiai la faccia, ero davvero pallida, ed ero come dimagrita, anche se forse era impossibile, in tutti i casi avevo decisamente bisogno di una doccia.


Mi alzai dalla seggiola e iniziai a fare su il letto per fare la persona gentile, dopo di che decisi di aprire la finestra e dal momento in cui la tenda era chiusa, mi avvicinai e la tirai con forza, finchè non si aprì del tutto.


Caddi a terra, il sole o la luce mi stava bruciando la pelle, iniziai ad urlare come una pazza dal dolore. Non riuscivo a spostarmi velocemente e quindi iniziai a strisciare fino all'ombra, dopo di che mi girai a pancia in su e mi guardai le braccia a la pancia e tutto il corpo. La pelle era tutta bruciata, dopo pochi minuti arrivò Bonnie in stanza.



'Oh no, no, no, mi dispiace, non sapevo che non avessi l'anello!' disse correndo a chiudere la tenda, per poi venire vicino a me. 'Chiamo Stephan, io non so cosa fare, posso darti una camomilla alle erbe magari può aiutarti almeno spero, vieni..' disse aiutandomi ad alzarmi per poi con calma e con attenzione portarmi sul divano in salotto.


Mi aveva preceduto e aveva chiuso tutte le tende della casa, che non rimase al buio, qualche luce c'era e si poteva benissimo vedere gli oggetti.


Bonnie sparì in cucina e dopo cinque minuti qualcuno bussò alla porta.


'Dov'è?' chiese una voce maschile. 'Sul divano'


'Ehi Charlotte, sei ridotta male' disse cercando di farmi ridere.


'ciao Stephan, grazie' risposi io sorridendo.


'Tuo fratello non ti ha detto niente riguardo alla luce?' chiese poi sedendosi sul divano con me.


'No, cioè si, voglio dire lo sapevo ma..sai non sono ancora..abituata, non ci pensavo..' risposi quasi in imbarazzo.


'Non ti preoccupare, poi le ferite si cicatrizzano da sole..forse ci vuole un po' ma è questione di minuti..' disse sorridendomi.



Dio che bel sorriso.



'Stephan..tu volevi diventare un vampiro?' chiesi curiosa.


'No..nessuno vorrebbe diventare un vampiro..ma..questo non significa che io non amo la mia vita..' concluse per poi alzarsi.


'Capito..vai da Elena?'


'Abbiamo scuola noi..e tu dovresti venirci..' disse per poi alzarsi dal divano.


'Ho diciottanni..e poi sono un vampiro..e sono famosa..e in teoria dovrei rimaere nascosta, sai la scuola non è una cosa 'nascosta'..' dissi io alzandomi insieme a lui.


'Va bene, allora se vuoi puoi rimanere qua a casa mia..' disse Bonnie.


'No, non penso, cioè non mi sento a mio agio a stare a casa di qualcuno che alla fine non conosco, ma non per me, sai non vorrei fare danni..magari posso stare nel bosco vicino a casa vostra..' dissi indicando Stephan.


'Puoi stare anche in casa Charlotte..so che ti piace leggere, noi abbiamo una libreria mai toccata, se ti interessano i vecchi libri di storie, allora ti divertirai e se hai fame..bhe ci sono le sacche e sai già dove si trovano' fece una pausa 'che altro..ah sicuramente se sappiamo dove sei, sarebbe meglio..e se hai bisogno' segnò qualcosa su un pezzo di carta e poi me lo diede 'questo è il mio numero, chiama quando vuoi!' dopo di che sorrise.


Io ci pensai su un attimo, neanche a casa Salvatore mi sentito a mio agio, però l'idea di leggere quei libri dall'aria antica, tutti pieni di polvere con le pagine freagili, mi fece cambiare idea.


'Se a voi fa piacere sapere dove sono allora okay' sorrisi 'ma solo per i libri!' dissi poi indicandolo.


'Va bene ora vado a prendere Elena..Bonnie riusciresti a farle un anello?' chiese prima di uscire dalla porta.


'Già fatto' sorrise lei fiera, dopo di che Stephan se ne andò.



'Quindi non verrai a scuola?' mi chiese Bonnie mentre prendeva la borsa.


'No..non è il momento giusto..troppo presto..' dissi io mettendo a posto il divano e prendendo poi la tazza di tea che mi aveva fatto.


'Oh no, lascia pure!' esclamò subito. 'Sicura?'.'Si'.

Ormai le ferite erano sparite, la mia pelle era tornata normale.

'Tieni, ti proteggerà dal sole.. è magico..spero ti piaccia..era mio, ma son sicura che su di te starà benissimo' disse sorridendo, infilandomelo al dito.


'Tipo ci stiamo sposando?' dissi io facendola ridere.


'No scema!' sbottò lei ridendo. 'Ora andiamo che ti porto dai Salvatore!'


'Se vuoi posso andare a piedi..non è un problema' esclamai.


'No' fu la risposta che ricevetti subito.





****




Bonnie era andata a scuola, lasciandomi da sola in quella casa a me sconosciuta.

Rimasi seduta sul divano per un'ora, fissando il vuoto davanti a me.


Mi sentivo debole, forse per colpa del fatto che poco tempo prima stavo andando a fuoco, probabilmente avevo perso energie, le quali avrei recuperato subito se avessi bevuto un po' di sangue, ma avrei potuto aspettare e recuperarle col tempo, d'altronde quella mattina non dovevo fare niente e i ragazzi sarebbero usciti nel primo pomeriggio, quindi avevo tempo a sufficienza.


Decisi di alzarmi e di andare a scegliere un libro da quello scaffale che sembrava infinito.

C'era una vasta scelta e io ero indecisa, quindi chiudendo gli occhi ne scelsi uno a caso.

'Annata 1700, interessante' esclamai guardando la prima pagina.

Mi sedetti sul divano e con calma e delicatezza iniziai a leggere.





'No way!' sbottai rimanendo sconvolta da quello che avevo appena letto. Presi con cura il libro e lo appoggiai sul tavolino davanti a me e mi alzai per sgranchirmi un po'.

Dal momento in cui tutte le mie cose le avevo lasciate qui, mi avvicinai alle valigie, specialmente alla borsa, dalla quale tirai fuori il cellulare.

Non guardai nessuna notifica, non volevo stare male, non volevo leggere il dolore e la tristezza che stavano provando i ragazzi, non volevo..


Tirai fuori dalla tasca dei pantaloni il foglietto che mi aveva dato Stephan e salvai il numero per poi inviargli un messaggio.

*Posso fare la doccia? Carlotta x*

*Certo, vai nel mio bagno, spero sia pulito. x*

*Non guardo se è pulito o no, non mi interessa..ehm, dove si trova?*

*Sali le scale, seconda porta sulla sinistra.*



Poggiai il telefono sul mobile che c'era all'entrata, e aprendo una valigia a casa, recuperai la biancheria, dei pantaloncini corti a meta coscia ma morbidi come quelli della tuta e una canottiera bianca.

Seguendo le indicazioni di Stephan, mi ritrovai in un bagno enorme, nel quale c'era situata non proprio al centro una vasca, mentre al muro, c'era la doccia con davanti un semplice vetro, poi un lavandino normale.

Un bagno semplice, spazioso..e stranamente pulito.

Decisi di chiudere la porta nel caso qualcuno dovesse entrare senza sapere che c'ero dentro io e dare un spettacolo.




Dopo pochi minuti uscii, tutta pulita. Asciugandomi il corpo e legandomi i capelli, mi vestii in fretta, per poi mettere a posto tutto per lasciare il bagno com'era prima.

Dopo essermi accertata di aver messo tutto a posto, preci i vestiti e li misi dentro un sacchetto che una volta scese le scale lo misi nella valigia aperta, dopo di che la richiusi e la misi di nuovo in piedi.


Il mio povero stomaco necessitava di cibo, anzi il mio corpo necessitava di energie, il che portava solo ad una cosa: sangue.


Non avendo intenzione di ascoltarlo, tornai sul divano e presi il libro che avevo appoggiato sul tavolo e me lo misi sulle gambe e ripresi da dove avevo lasciato.


*Alexia Guttenberg la vampira più temuta in quel secolo- - se si conosce sembra una normale ragazza, se si abbassa la guardia lei ti uccide- - magia nera - - mondo delle tenebre- - morte- -vampiro killer*


chiusi il libro di colpo e corsi a rimetterlo al suo posto. Dopo aver preso un lungo respiro, cominciai a pensare.


La faccia di Alexia, la morosa di mio fratello, mi era famiglliare.


Avevo già letto qualcosa sulla famiglia Guttenberg e proprio lì avevo visto una foto che ritraeva Alexia Guttenberg e, dannazione c'era qualcosa che mi portava a pensare che erano la stessa persona.



Lei aveva detto che era vampiro da un anno, cosa che poteva essere vera, ma, se così non fosse?



Non potevo parlare di questa cosa con James, forse con Bonnie si, o con Elena oppure Caroline, o meglio ancora con tutte e tre!


Se mi sbagliavo e quella Alexia che conoscevo io, la ragazza bionda dagli occhi azzurri con i capelli mossi, era il vampiro killer, allora dovevo allontanarla da mio fratello.


Mi squillò il telefono, e quel suono mi fece uscire dai miei pensieri e dopo essermi ripresa andai a vedere chi era.


Un messaggio da parte di Justin.

*Ho saputo che sei sparita. Dove sei? Siamo tutti preoccupati per te. Ti ho visto l'ultima volta che stavi malissimo e non ho potuto dirti un 'ti voglio bene' per l'ultima volta, abbracciarti per un'ultima volta, non ho potuto dirti quanto eri, e sei, importante per me..mi hai lasciato così. Charlotte, ti prego..torna..*

Io e quando avevo aperto quel cazzo di messaggio!


'Dannazione' sbottai lanciando il telefono nella borsa.




Caddi a terra, le mie gambe avevano ceduto e le lacrime iniziarono ad uscire. Tutto mi tornò in mente. Tutte le giornate insieme a loro mi tornarono in mente. I loro sorrisi, le loro risate, i litigi per scherzo..i loro abbracci, le serate passate insieme..tutto quello che mi era successo..ed infine caddi in un pianto profondo.



Ero solo io, i muri della casa e il pavimento.




Rimasi a terra per momenti interminabili, dop di che cercai di reagire e così, dopo essermi asciugata le lacrime, mi alzai con fatica e presi il telefono.


'Sei con Elena?' dissi appena sentii che aveva risposto.

'Si, hai bisogno di lei? Tutto bene?'

'Me la passi?' chiesi senza dar peso alle sue domande.

'Pronto?'

'Elena?'

'Si sono io Charlotte, che succede?' chiese cambiando tono di voce.


'Ho bisogno di sapere cosa devo fare per cacciare..sai ho bisogno di sangue..ma animale..'


Dovevo nutrirmi, non ce la facevo più.


'Non credo sia una buona idea' fece una pausa 'ascolta è successo anche a me, ma ti serve sangue umano..'


'Ascolta stamattina mi sono bruciata e ho appena smesso di piangere come una fontana, ho bisogno di sangue' presi un lungo respiro 'ma non toccherò mai una di quelle sacche!'


'Vengo da te' disse per poi buttarmi giù.


Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora