'Unexpected things'
Tilbury's Fate.
'Pensi sia una cosa vera? Cosa sono i viaggiatori?' mi chiese Caroline il giorno seguente. Negai in segno che non sapevo se era una cosa vera o no. Ero ancora shockata perché la notte avevo sognato altre immagini che c'entravano con Stephan, ma non era Stephan Salvatore. Era un certo Tom Avery. Un medico o paramedico di Atlanta. Non dissi niente riguardo al sogno però.
'I Viaggiatori sono delle persone che hanno dei poteri. Sono un misterioso gruppo di streghe che fedeli al loro nome sono un popolo nomade. Sono costantemente in movimento. Però non rispettano la magia della natura.' Rispose Bonnie al posto mio.
'E perché stanno arrivando qui? A Mystic Falls?' chiese di nuovo Caroline. Io alzai le spalle e sbuffai, sbattendo poi le mani sulle gambe. In casa c'eravamo solo noi ragazze. Strano che siano comunque venute, nonostante il mio sclero del giorno prima contro tutti loro.
'Questo non lo so.' Rispose Bonnie. 'Però tu potresti saperlo, hai visto qualcosa oltre loro?' chiese rivolgendosi a me. Negai.
'A dire il vero ho visto un gruppo di persone. Non ne conosco neanche una, che parlavano di Doppelgänger, ho visto il cartello di Mystic Falls e poi hanno detto la parola Travels, Viaggiatori.' Risposi, per poi scaldarmi le mani. Calò il silenzio e Bonnie iniziò a guardare in un libro che si era portato dietro. Mentre Elena guardava in giro e così anche Caroline. 'Ragazze ascoltate.. riguardo a quello che ho det- -'
'Non ti preoccupare Charlotte, noi non ce l'abbiamo con te. Sappiamo quanto sei sotto pressione per i ragazzi e per altre cose a noi sconosciute e- -' Caroline mi interruppe.
'E hai ragione. Bonnie, Caroline, tutti gli altri e compresa me, abbiamo perso gente a noi cara solo per colpa mia. Cioè è inutile negare, voi cercate sempre di salvarmi anche se poi si finisce col salvare sempre me e perdere una persona cara- -' Bonnie cercò di interrompere Elena, ma non ce la fece. 'No Bonnie, è così. E io mi sento in colpa da dio.' Concluse Elena.
'Elena non è questo il punto. Perché non è giusto che tu ti senta in colpa perché non fai tu questa scelta, ma la facciamo noi.' Cercai di spiegargli.
'Quale scelta?' chiese una voce maschile. Tutte ci voltammo verso la porta.
'Nessuna scelta Damon..' disse Caroline. 'O almeno niente che ti interessi. Cosa tra ragazze.' Aggiunse, facendo una smorfia. Lui alzò le spalle e venne verso di noi. Si versò il suo Bourbon e si mise di fianco al divano, guardandoci tutti. Guardai verso le ragazze e lo fecero anche loro.
'Dunque quand'è che vi devono venire quindi?' chiese Elena verso di noi.
'Non lo so, questo mese mi stanno ritardando..' rispose Caroline.
'Occhio al sesso con Tyler, Caroline!' urlò Bonnie. Ridemmo tutti insieme e Damon fece una faccia schifata. E con un Ok ho capito se ne andò insieme al suo bicchierino. Noi tutte ridemmo ancora di più e poi tornammo serie. 'Il resto dei ragazzi dov'è?' chiese ancora Bonnie.
'Non lo so. Non ne ho proprio idea..' dissi io, mettendomi più comoda sul divano. 'Tornando al discorso di prima, in tutti i casi non possiamo dedurre niente da quello che ho visto. Non ci sono poi molti dettagli.' Dissi. Annuirono tutte e poi tornò di nuovo il silenzio. 'L'unica cosa è smettere di pensarci e bon. Almeno finchè non avrò un'altra visione o chiamatela come volete!' dissi. Annuirono ancora.
'Si hai ragione. Io ora devo andare da Annabelle.. ci sentiamo il prima possibile comunque!' disse Bonnie alzandosi, recuperando la borsa e salutandoci tutte con un dolce ciao. Caroline si alzò e sorridendo se ne andò. Okay, sarebbe andata da Tyler per.. farsi le coccole. Mentre Elena rimase seduta. Mi sentivo in imbarazzo e anche molto, ma lei sembrava tranquilla. Mi fece segno di guardarla, e poi mise un dito verso l'orecchio e poi lo mosse circolarmente verso l'alto. Ahm, Damon sicuramente ora ci avrebbe ascoltato.
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
FanfictionStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"