'Ascoltate, prima che voi possiate dire una qualsiasi stronzata sul fatto di essere felici per avermi riportato indietro o una qualsiasi cosa su qualsiasi persona che io ho ucciso spudoratamente senza nemmeno preoccuparmi di nulla, ho bisogno di un numero di cellulare..' dissi, cercando di tenere le lacrime dentro i miei occhi. Non volevo farmi vedere indifesa, non solo neanche dopo ventiquattro ore che io ero tornata indietro dal posto più buio che io abbia mai visto. Il mio subconscio.
'E' gia' inserito, devi solo schiacciare il verde..' puntualmente Niall mi porse il telefono con un sorrisone. Era felice, potevo vedere quella piccola luce nelle sue pupille, che non mi ricordavo di aver visto quando mi aveva detto di Zayn. Era felice di avere me indietro? Ero il motivo della sua felicità? oppure era solo speranza che io riuscissi a far considerare a Zayn di una piccola possibilità di ritorno nel gruppo. Rimasi con la mano che toccata quella del mio migliore amico, mentre posavo lo sguardo sull'oggetto che mi stava dando. Accennai un sorriso.
Mi allontanai un attimo. Non volevo che la nostra chiamata fosse pubblica. Non volevo, in realtà, che le persone che stavano confidando in me in quel momento, dentro quella casa, scoprissero che io realmente non volevo aiutarli. Ma volevo aiutare me stessa.
Pronto? – mi bloccai, le parole non uscivano e quindi entrai in panico. – Niall, ti ho già detto di smetterla di chiamarmi, potresti andare nei guai, ci sentiamo fra qualche giorno, quando le acque sono- -
Zayn.. – mi lasciai scappare lievemente. Silenzio. Nessuno dei due parlava e forse quel silenzio era proprio pieno di parole. Parole di cui avevamo bisogno di sentire, ma che nessuno aveva mai il coraggio di dirle.
Charlotte.. ciao c-come va? – mi chiese. Notai il suo disturbo. Era stressato? Forse era per il fatto che non mi sentiva da molto, troppo tempo.
Ehi piccolo Zayn, io-io me la cavo, i tuoi amichetti sono passati per di qua.. le voci circolano..
Già molti non si fanno i cazzi propri, ma non ti preoccupare sono abituato!
Tranquillo, non ti ho chiamato per questo. Ho bisogno di vederti. Da solo, dove vuoi tu, ma.. nessuno deve venirlo a sapere. Posso fidarmi? – chiesi, un po' titubante. Non ero proprio sicura di potermi fidare di lui, d'altronde non mi doveva niente. Passò qualche secondo prima di una risposta.
Certo, mi faccio vedere io! Avrai mie notizie in qualche giorno! – disse, abbassando la voce. –Ah, Charlotte?
Dimmi Zayn?
Grazie. Risentirti mi ha fatto tornare speranza in un qualcosa che non pensavo fosse più aggiustabile.
Sorrisi e poi spensi la chiamata. Sospirai guardando il cielo pieno di stelle. Se solo potessi capire qual è in realtà il mio destino. Lascio sempre i fatti a scegliere per me. Ovunque io cerco di decidere, finisce sempre che non riesco a far a meno di aiutare la gente a me cara. Forse è inutile che io ci gira attorno. Ho bisogno di loro, ho bisogno di tornare alla mia vita e ho bisogno di staccare. Ma non per una vacanza. Per un periodo di tempo indeterminato. Uscire, godermi la vita e non preoccuparmi per mostri che vogliono uccidere me e i miei amici, svegliarmi la mattina con nessuna strega dento la mia testa che cerca di manipolarmi. Odio quello che sono diventata, ma è una cosa che amo allo stesso modo. Amo poter salvare vite. Amo sgridare Damon anche se scherzosamente. Amo poter contare su Stephan. Amo la piccola Annabelle e i suoi genitori, per non parlare poi di Matt, Tyler e Jeremy. Ma amo anche papà Simon e papà Usher. Il mio bodyguard, la mia stanza d'hotel. L'ansia nell'aspettare i miei amori per vedere se tutto è andato bene al concerto, se sono riusciti a far felici le loro fans. Vedere Niall ed Harry litigare perché' entrambi vogliono le coccole. Zayn mi aiuterà. Lo so.
STAI LEGGENDO
Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
Fiksi PenggemarStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"