She didn't move..
(capter thirty-four)
PERRIE’S POV
‘Ascolta ci devi portare subito in hotel! Prendi quella cazzo di macchina e portaci là ti prego!’ cercai di essere graziosa e arrabbiata nello stesso momento, e ci riuscii, dal momento in cui Dan, uno dei bodyguard dei ragazzi, prese il SUV e ci portò lì.
‘Qua non c’è’ disse Danielle ‘andiamo a..’ fece una pausa per pensare ‘a casa di Niall, sarà sicuramente lì’
Senza pensarci su due volte, entrammo subito in macchina e riferii a Dan l’indirizzo.
‘Forza forza forza, cercate in tutte le stanze!’ urlai mentre stavamo entrando in casa come delle ladre. Si la porta era aperta per nostra fortuna.
‘Qua è vuoto!’ urlò Danielle dal salotto.
‘Anche qui’ disse El dalla cucina.
Corsi subito in camera da letto, non era nemmeno lì. Sentii il rumore dell’acqua che proveniva dal bagno, la porta era chiusa e io prima di entrare bussai.
‘Lottie, Lottie sei lì dentro?’ chiesi continuando a bussare pesantemente.
Cercai di aprire la porta ma era chiusa dall’interno. ‘Ragazze venite, è qua dentro ma la porta è chiusa!’
Arrivarono subito, ansimando, come se avessero fatto la corsa campestre.
‘Buttiamo giù la porta! Perrie tirati una spallata!’ disse El
‘Ma sei matta? Me la spacco!’ gli dissi guardandola malissimo
‘Ragazze, cercate qualsiasi cosa da poter buttarla giù e smettetela di parlare!’ disse Danielle incominciando a girare per la stanza per trovare qualcosa ‘Ah ah! Ecco una mazza, usiamo questa, almeno proviamo!’
Presi la mazza subito, e prima di tirare il colpo, contai fino a tre. ‘BAM’. Non aveva funzionato, cazzo dovevo metterci più forza. ‘BAM’. Ed ecco che la porta si ruppe, corsi subito per infilare la mano per cercare la maniglia, anzi la chiave, per poterla girare, così facendo aprii la porta.
‘Lottie stai bene?!’ urlò El dietro di me.
C’era la tenda tirata, e si poteva vedere un’ombra dietro di essa. Non esitai per tirarla tutto d’un colpo, sperando di non vedere nessuna scena di cui mi sarei pentita.
Ed eccola lì. Seduta, con le braccia intorno alle gambe, strette strette al petto. L’acqua cadeva addosso a lei, e lei stava in mobile. Ero pietrificata, non riuscivo a dire nessuna parole e nemmeno a fare qualcosa. A farmi ritornare nella realtà, fu la spallata di Danielle che corse subito a spegnere l’acqua cercando di far alzare Charlotte, la quale non rispondeva, e continuava a fissare il vuoto. Danielle gli tirava degli schiaffi in faccia, ma lei non reagiva. Guardai El e le feci segno di aiutare Danielle. Dovevamo portarla fuori da quel bagno, e dovevamo asciugarla, e soprattutto dovevamo farla tornare nella vita reale.
Senza fatica, riuscimmo a trasportarla sul letto, e cominciammo a coprirla con asciugami e panni, era pallida e tutta bagnata. Io tremavo, ma cercavo di tenere la calma, aveva bisogno di noi ora.
‘Danielle, credi che dobbiamo chiamare un dottore?’ chiesi guardandola dritta negli occhi.
‘Si, no, non lo so, Simon non ne sarebbe molto contento, d'altronde, lei comunque respira, dobbiamo asciugarla e farla calmare e basta!’ disse balbettando
‘Dovremmo chiamare i ragazzi secondo me’ disse El.
‘Non credo sia una buona idea..’ risposi io.
Mentre stavamo discutendo su quello che avremmo o non avremmo dovuto fare, Charlotte disse qualcosa.
‘Sto bene ragazze, non dovete chiamare nessuno’
Tutte ci voltammo verso di lei, io la abbracciai subito, e le altre lo fecero subito dopo di me.
‘Stai bene? Eravamo tanto in pensiero per te!’ dissi piangendo
CHARLOTTE’S POV
Ero tuta bagnata, e mi sentivo stanca e triste, allo stesso momento.
‘Cos’è successo?’ chiesi ignorando la domanda di Perrie. ‘Voglio dire..Harry mi ha tirato della puttana, ho fatto qualcosa di sbagliato?’ chiesi prendendo uno straccio e iniziando a tamponarlo sui capelli.
‘Non hai fatto niente, lui ha fatto lo stronzo..’ disse El.
‘Comunque io sto bene, mi sono messa sotto la doccia, dovevo togliermi tutte la rabbia misto tristezza che avevo addosso..’ dissi cercando di spiegare il perché mi avevano trovato in quello stato.
‘Pensavamo ti volessi suici-suicidare Lottie’ disse Danielle ‘eravamo in pensiero per te’ aggiunse
‘Ragazze, un ragazzo mi ha dato della puttana okay? Non è successo niente di grave! Di sicuro non mi ammazzo per questo, comunque grazie per essere venute!’ risposi abbracciandole tutte ‘ e ora mi devo cambiare, sono tutta bagnata’ conclusi cercando di ridere.
‘Va bene tesoro, ti aspettiamo qui!’ disse El ridendo.
Andai in bagno, appoggiando la porta, senza chiuderla, per non farle preoccupare, mi tolsi i vestiti bagnati e li buttai nel cesto dei panni sporchi. Mi legai i capelli in un cipollotto alto, e mi asciugai la faccia, togliendo il trucco che ormai mi era colato su tutte le guance. Dopo di che misi su il ‘pigiama’, cioè la solita maglietta larga di Niall, insieme ai suoi pantaloncini, e facendo un respiro profondo uscii dal bagno.
‘Dai ragazze andiamo in salotto..’ dissi e loro mi seguirono. ‘avete già detto qualcosa ai ragazzi?’ chiesi sperando che non abbiano detto niente.
‘Ahm, io ho scritto a Zayn, era preoccupato davvero tanto per te e anche Niall, dovevano saperlo..’ cercò di scusarsi.
Io annuii, aveva fatto la cosa giusta, d'altronde Niall doveva sapere che io stavo bene..non ero arrabbiata con Perrie, assolutamente.
‘Harry ha esagerato stavolta..’ disse El, abbassando lo sguardo.
‘Ragazze, non mi va di parlarne, lui si comporta sempre così, deve sempre fare il bambino, ma forse non ha ancora capito che con me non funziona. Non ho fatto niente, mi ha tirato della puttana per niente, sono arrabbiata si, sono triste si, ma non mi va di parlarne, nessuno deve darmi spiegazioni..tanto meno voi..’ dissi tutto d’un fiato alzando la voce. Quando mi accorsi che avevo fatto una cazzata, chiesi scusa.
‘Ti capiamo amore, cioè sappiamo come ti senti, siamo qui apposta per stare con te..’ disse Danielle.
‘Ascoltate ragazze, ora potete tornare alla festa, dire ai ragazzi che sto bene, che mi avete trovata nel letto che dormivo e bon , continuare la vostra serata..’ non volevo piangere davanti a loro.
‘Ma se vuoi rimaniamo qua!’ disse subito Perrie.
‘Ragazze, davvero mi avete aiutata già moltissimo, i vostri ragazzi vi aspettano!’
‘Se hai bisogno di qualcosa, di qualsiasi cosa, chiama!’ disse El.
Io risposi di ‘si’, e dopo di che abbracciai e diedi un bacio sulla guancia a tutte e tre, e prima di chiudere la porta chiesi un’ultima cosa.
‘Ehi ragazze, perché deve trattarmi come una qualunque? Cioè io sono qui per rimanere, non per andarmene..credete che lui lo sappia?’ finii la frase sottigliando la voce.
‘Ehi, ehi, Harry sa che sei fantastica, e se ne accorgerà..’ disse Perrie.
‘Mi raccomando, chiama!’ disse El.
Chiusi la porta, trascinandomi a terra con la schiena appoggiata ad essa.
Rimasi a terra per..pff non lo so per quanto tempo, forse anche un’ora, dopo di che decisi di alzarmi e andare a letto, dimenticandomi di quello che era successo. Entrando nel letto, presi in mano il telefono, cercando le cuffie dentro il cassetto, per ascoltare un po’ di musica, per addormentarmi meglio e al più presto.
Notai due notifiche. Un messaggio e una chiamata persa.
Harry mi aveva chiamato.
Justin mi aveva lasciato un messaggio con scritto:*Scusa, non volevo fare arrabbiare il tuo fidanzato! Justin xx*
Io non sapevo se rispondergli o no, ma cercai di essere gentile d'altronde non mi aveva fatto niente lui, quindi gli risposi:*Tranquillo, certe volte è un po’ stronzo, ma tu non c’entri niente! Buonanotte xx*
Non volevo richiamare Harry, non volevo sentirlo, non volevo sentire le sue solite scuse, quindi, ignorai la chiamata persa e misi su un po’ di musica.
Non ci volle molto, la melodia di Nuvole Bianche di Ludovico Einaudi era rilassante e mi fece addormentare subito.
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Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- Trilogy
Fiksi PenggemarStoria di Carlotta Corvi Trilogia: "Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena" "Sono un vampiro e questa è la mia storia" "Tilbury's Fate"