Have you checked?

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Have you checked?
he said, laughing.
(capter sisxty-two)





*Flash Back*

‘Mamma, sono a casa!’ urlai appena chiusa la porta.


‘Tesoro, è arrivata una lettera per te..è sul tavolo in cucina.’

Chi avrebbe mai potuto scrivermi una lettera?


Ciao, so chi sei e tu mi conosci benissimo, ma non posso dirti il mio nome.
Scappa più lontano che puoi da questa città e non tornare più indietro.
Lascia il tuo moroso.


Qualcuno si stava prendendo gioco di me, e si, ce l’aveva fatta, ma in parte.

Quelle parole mi avevano fatto pensare e mi avevano anche un po’ spaventata, ma non ci dessi molto peso, quindi buttai la lettera nel cestino, dopo averla frantumata in mille pezzi.



*Fine flash back*
 
 
 

 

 


 
 
‘Dobbiamo chiamare la polizia?’ chiese Zayn.

‘No, no secondo te..’ risposi io mentre continuavo ad andare avanti e indietro.

‘Hai idea di dove possa essere?’

‘No, se lo sapessi ora sarei già sulla strada no?’ risposi con tono arrabbiato.

‘Scusa..’ disse Zayn abbassando lo sguardo.

‘No, scusatemi voi..’ dissi sedendomi sul divano ‘vi ho ancora messi in mezzo ad una cosa in cui non c’entrate niente, quindi..’ dissi io sbuffando.


‘Ma se lo vuoi veramente, noi possiamo fare di tutto per trovarlo..’ disse Louis serio.

‘No, no davvero non serve..ho vissuto tre anni senza di lui, posso continuare ad andare avanti facendo finta di non avere un fratello..’ dissi io alzandomi e andando in camera.


Mi misi i pantaloni della tuta, e una canottiera bianca, con un felpa con la cerniera, dopo di che tornai da loro.


‘Ti ricordi la sigaretta che ti avevo chiesto, senza poi prenderla?’ chiesi a Zayn ‘ecco, ora ne ho bisogno..’ dissi avviandomi verso il suo pacchetto ‘posso?’ chiesi dolcemente.

‘Se- -‘ lo fermai subito con la mano.

Presi la sigaretta me la misi in bocca, e recuperando l’accendino mi avviai al balcone.

‘Amore non devi per forza farlo..’ disse Harry, non preoccupato del fatto che stavo fumando, ma preoccupato del fatto che avevo smesso, e che stavo fumando per colpa di James.

‘Ascolta, non sarà questa sigaretta a farmi tornare a fumare..’ dissi accennandogli solo uno sguardo.


Poi andai sul balcone, nessuno mi seguì, nemmeno Zayn.



Mi misi il cappuccio, tirava il vento, e a dir il vero c’era molto freddo, così mi allacciai anche tutta la cerniera.

Era arrivato il momento. Misi la sigaretta proprio al centro delle labbra, allungai la mano che teneva l’accendino e rivolsi la mia schiena contro vento, per coprire la fiamma, ma non bastò quindi mi aiutai anche con l’altra mano. Ero pronta, ma ci vollero prima un po’ di secondi per riuscire a far coincidere la punta della sigaretta, con la fiamma ormai accesa da molto.

Ce l’avevo fatta.

Potevo sentire il sapore del tabacco che girava dentro la mia bocca, il fumo che scendeva giù lungo la mia gola, e poi eccolo lì che tornava su.

Con un sospiro lo feci uscire tutto.

Misi l’accendino in tasca e poi mi voltai verso la finestra. Mi stavano guardando, chi con faccia stupita, chi con faccia delusa, poi eccolo lì il mio riflesso nel vetro.


Che cosa stavo facendo..voglio dire Guardati Charlotte, che cosa stai facendo?


Hai iniziato a fumare pensando che il fumo potesse distruggere il dolore che provavi dentro, e poi hai smesso sapendo che stavi solo sputtanando soldi e ti stavi facendo del male e ti eri ripromessa di non farlo più e ora eccoti qui..cerchi di scappare dal dolore con una sigaretta..dovresti vergognarti.


Mentre la vocina del cazzo, che aveva ragione, stava parlando dentro la mia testa, io continuavo a fissare il mio riflesso dentro vetro, e continuavo ad inalare la nicotina che quella sigaretta mi stava regalando.

Distolsi lo sguardo e mi appoggiai alla ringhiera.

Guardai giù, guardai tutti i passanti, che camminavano tranquillamente senza sapere che io li stavo guardando.
Coppiette felici che giravano mano nella mano, famiglie contente con i propri bambini, mamme single che si vestivano peggio delle zoccole, bambini che giocavano, correvano e davano calci ad una palla, genitori che sgridavano la propria figlia adolescente..insomma cose normali.

Cose che io non avrei potuto più fare..

Stufa della sigaretta, la spensi e la buttai giù. Non ne avevo fumata neanche metà, e sinceramente il gusto che mi aveva lasciato in bocca mi dava il volta stomaco.


Quando entrai, tutti stettero zitti.

Puzzavo di fumo in una maniera assurda, e decisi di appoggiare la felpa, anzi di buttare la felpa, per terra.. ed eccola lì.

Mi accasciai a terra dal dolore, questa era fortissima, e proveniva sia dallo stomaco che dalla testa.

Cominciarono le mie urla di disperazione, e io iniziai a menarmi come una matta.

Zayn e Harry mi vennero vicino e cercarono di farmi stare ferma. Niall e Liam corsero fuori a chiamare aiuto, anzi a dire il vero a chiamare Bruce, che sicuramente avrebbe saputo cosa fare, dato che era l’unico a sapere di queste fitte che mi venivano e che ormai erano cessate da giorni, ma invece…eccole di nuovo qui.


Louis mi teneva la testa.


Le lacrime cominciarono a scendere dai miei occhi per poi cadere sul pavimento.

Nessuno sapeva cosa fare, e sinceramente nemmeno io.

Tutta quella sofferenza durò in totale solo sei minuti. Sei minuti che per me furono come delle ore.

Persi i sensi, per la prima volta.





                                                 ****




‘Si sveglierà vero?’

‘Deve farlo..’

‘È  stata colpa tua Zayn, non dovevi permetterle di prendere la sigaretta!’

‘Non è stata una mia idea Harry, ha 18 anni cazzo, fa le sue scelte!’

‘Ragazzi calmatevi!’

‘Bruce, cosa pensi che le stia capitando?’

‘Non lo so, ma forse dobbiamo portarla in ospedale..’


A quella parola aprii subito gli occhi, e mi alzai di scatto, provocando solo un dolore assurdo allo stomaco quindi tornai giù con la schiena e feci un respiro profondo.


‘Niente ospedali..’ riuscii a dire ‘ sto bene..’ continuai.

‘Oh grazie al cielo!’ esclamò Niall venendomi incontro.

Dopo di che tutti lo fecero.

‘Eravamo in pensiero..’ disse Harry  con gli occhi lucidi.

‘Lo so, scusate..’ risposi io anche se alla fine non era stata colpa mia.

‘È stata colpa della sigaretta, cioè colpa mia..’ disse Zayn sedendosi vicino a me.

‘No, no cosa? Colpa della sigaretta?’ chiesi incredula, guardai tutti ‘è stata una mia scelta, e a dire il vero mi ha solo disgustato non è stata colpa della sigaretta, è solo colpa di queste dannate fitte del cazzo!’ sbottai alzandomi dal divano.


‘Forse è meglio che ti riposi..’ disse Bruce avvicinandomi a me, vedendo che non riuscivo a reggermi in piedi.

‘Bruce, no sto bene, devo solo mangiare.. riprendere le forze!’ dissi io sorridendo.

‘Allora si va a mangiare?’ si intromise Niall con un sorriso a 40 denti.

Niall..’ dicemmo in coro tutti.

‘Che c’è?’ disse lui prolungando la è.

‘Allora affare fatto, cambiatevi, vi aspetto giù nella hole’ disse Bruce, dandomi un bacio sulla fronte.

Ci teneva a me, come se io fossi la sua piccolina. Bruce era davvero protettivo nei miei confronti..




 
 
 
Bruce ci portò da Nando’s ma non potevamo starci a lungo, quindi tornammo a casa praticamente subito.

Non avevo sentito Justin, e di solito, lui mi scriveva sempre. Simon e Usher non si erano fatti vivi, nessuno di noi aveva un appuntamento, il che significava giornata tutta per noi.


‘Avete sentito qualcuno?’ chiesi una volta che ci sedemmo tutti in cucina.

‘El oggi non può stare con noi..’ disse Louis sbuffando.

‘Danielle ha delle prove..’ disse Liam.

‘Perrie, bhe Perrie vorrebbe parlare..’ disse Zayn guardandomi.

‘E tu le parlerai giusto? Falla venire qua se ti senti più a tuo agio.. comunque io intendevo qualcuno come Simon o Usher.. o Justin..’ dissi schiarendomi la voce dopo aver detto il nome di Justin.

‘No..’ rispose Harry.

Io feci una smorfia con la faccia, e decisi di non farne più parola.

Liam e Zayn si misero a giocare alla play, come al solito. Niall e Louis parlavano di calcio, come al solito.

Harry rideva guardando come Liam giocava, come al solito, e io ero persa nei miei pensieri, come al solito.

Tutto era normale.

Mi venne un brivido, che partì dal fondo schiena e arrivò fino alla testa. Mi mossi leggermente.

‘Hai freddo?’ mi chiese Harry accorgendosene.

‘No, solo un brivido, non so perché..’ dissi io sorridendo leggermente.

 ‘È perché ti stavo pensando..’ disse Harry ridendo.


Eccole lì, le sue fossette da farti togliere il respiro. Ridendo lo spinsi via con la mano e poi mi alzai per andare in cucina, per prendere un po’ d’acqua.


Presi un lungo respiro e poi mi appoggiai al bancone. Bevetti un goccio d’acqua a poi appoggiai il bicchiere dentro il lavandino.

Mi squillò il telefono.


‘Pronto?’
‘Mi dispiace essermene andato via così..’
‘James..’ dissi quasi con tono schifato.
‘Mi dispiace, dovevo andarmene Charlotte, devi capirmi!’
‘Devo capire cosa James? Sei un pazzo! Ecco cos’ho capito!’ risposi io furiosa.

Mi avviai verso il salotto.

‘Dove sei ora?’

‘Son—sono..’

Feci zittire i ragazzi.

‘Sei dove?’ ripetei io.

‘Sono nella stanza di Louis, credo..’

Mi cadde il telefono dalla mano e mi portai la stessa mano sulla bocca.


‘Ehi che succede?’ mi chiese Harry.

‘James è, James si trova in camera di Louis..’ dissi per poi incamminarmi verso la stanza.


Presi la maniglia, e pian piano la girai. Aprii di scatto la porta.


Era vuota la stanza. Cos’è si stava prendendo gioco di me?


I ragazzi mi raggiunsero.

‘Qui non c’è nessuno..’ disse Louis.

Sentimmo l’acqua della doccia iniziare a scendere.


James?’ chiesi mentre mi avvicinai alla porta.

Nessuna risposta, quindi decisi di entrare.

Stetti ferma per un momento, prima di tirare la tenda.


Vuota. La doccia era vuota e l’acqua stava andando a vuoto.


La chiusi subito e tornai dov’erano i ragazzi.


‘Allora?’ chiese Zayn.

‘Mi ha preso per il culo’ dissi incazzata correndo verso il telefono.

Lo presi in mano e lui era ancora in linea.


‘Hai controllato?’ disse ridendo.
‘Sei uno stronzo.’ Risposi io buttandogli giù.

Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora