Three Months Later...

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'Three months later...'
(capter seven)


'Bad day,
Bad century.'



Damon Salvatore



tre mesi dopo.








'Dai Damon basta, sono stanca, sono pronta okay?!' urlai così per farmi sentire dal vampiro che era lontano da me.


Ad un certo punto qualcuno mi prese da dietro, mettendo il braccio intorno al mio corpo, per poi avvicinare la bocca al mio orecchio.

'Tac, sei morta.'


Dopo di che mi lasciò e io potei mettermi una mano sul collo per massaggiarlo e poi girarmi verso di lui.


'Sono morta, si che lo sono, sono STANCA morta Damon..è da due mesi che mi state allenando per Klaus, non è detto che devo lottare contro di lui, non è detto che mi sta ancora cercando, non è detto niente..' risposi io incrociando le braccia sul petto.


Lui teneva il suo sguardo fisso sulla mia faccia. I suoi occhi ghiaccio continuavano a guardare i miei azzurri.



Dopo qualche minuti di silenzio, sbuffando, raccolse lo zainetto che avevamo portato con dentro delle armi, dopo di che con una spallata mi superò e iniziò a tornare verso casa. Io dopo aver fatto un sorrisetto per la vittoria appena avuta, mi voltai e con la mia velocità vampiresca andai al suo fianco.



Erano già passati tre mesi dall'addio con i miei ragazzi, erano passati in fretta, e avevo passato delle giornate stupende insieme ai miei nuovi amici, anzi alla mia nuova famiglia, e a dire il vero mi ero ripresa, si certo pensavo sempre a loro, li seguivo sempre su youtube, prima di andare a dormire pensavo sempre a loro e mi mettevo a parlare da sola, però, non posso dire di non amare la mia nuova vita.



Elena e Stephan si erano lasciati definitivamente, ma erano rimasti comunque amici. Damon ci ha provato molto con Elena, ma poi avendo litigato con Stephan hanno deciso di rimanere anche loro amici. Tyler e Caroline erano ancora insieme, e dannazione, erano una coppia stupenda. Jeremy stava diventando sempre di più un cacciatore di vampiri, ma non avrebbe mai toccato noi, cioè i suoi amici, mentre Matt, stava sempre con noi. Odiavo il fatto di stare insieme ad umani, cioè mi faceva stare molto male, mi faceva ripensare a tutti, a tutto quello che avevo passato quando il mio cuore batteva.



Bonnie stava diventando sempre più forte, non sempre riusciva a trattenere i suoi poteri e certe volte ci ritrovavamo a dover raccogliere i vetri da terra, i vetri che lei aveva rotto col pensiero. Era davvero una strega potente, voglio dire non che io ne avessi mai incontrata una però, lei era davvero forte.



Alla fine non avevo comprato la casa, i Salvatore mi avevano vietato di avere una casa mia, quindi alloggiavo in una delle stanza che avevano nella loro enorme casa, e io accettai, sapete, la libreria era enorme, quindi, avrei avuto tutto il tempo che volevo per leggere tutti i libri!



Per quanto riguarda James, non l'avevo più sentito, non dopo quando gli avevo detto che poteva andarsene perché io non avevo bisogno di lui. Credo che però stesse ancora con Alexia, senza nemmeno sapere che in realtà lei era un mostro, ma non perché era un vampiro, perché sarei stata un mostro anch'io, cioè lo sono, ma in tutti i casi il suo soprannome era, ed è, 'Vampiro Killer', quindi QUI il mostro era lei, punto.
E sinceramente, dal momento che io sono molto testarda e orgogliosa, non mi interessava niente. Aveva fatto la sua scelta, il che comprendeva anche spezzare il cuore di sua sorella per la seconda volta.





'Se hai fame sai dove andare.' Mi informò Damon per poi prendere il suo solito bicchiere di Bourbon e sedersi al suo posto.



Non ero affamata, e nelle ultime settimane avevo avuto problemi con il sangue umano; ma tutti mi hanno detto che era normale, il punto è che io mi odiavo per quello che avevo fatto. Avevo ucciso cinque persone per -pura- sete di sangue.



Ed è proprio per questo. Stavo assomigliando sempre di più a Stephan quando aveva il suo periodo da squartatore, ma con l'aiuto dei fratelli Salvatore e di tutto il resto del gruppo, stava passando, la voglia di sangue stava passando.


Occupavo il mio tempo, non rimanevo mai ferma, nel senso che avevo sempre qualcosa da fare, anche solamente parlare con qualcuno era importante per me. In tutti i casi non rimanevo mai da sola e mai senza far niente.
Decisi di andare a fare una doccia. Ero tutta sudata per colpa dello stupido e inutile allenamento che mi stava facendo fare Damon.
Aperta l'acqua calda, aspettai che il bagno fosse pieno di vapore, dopo di che mi tolsi i vestiti e li buttai nel cestino dei panni sporchi, ed entrai in doccia.
Mi piace il tocco che l'acqua bollente ha sulla mia palle, adoro quando alle prime gocce, il mio corpo viene invasi da brividi, amo stare sotto la doccia a riflettere.



*A te piace parlare da sola, come una pazza*


'Sta zitta, non parlo da sola!'


*A me sembra di si*


Feci una smorfia e iniziai ad insaponarmi tutta per bene.


Una volta risciacquata, spensi l'acqua e mi volsi il corpo con l'asciugamano che avevo preparato.




Infilando la biancheria, iniziai a canticchiare qualcosa, e non qualcosa alla caso, iniziai a cantare una canzone dei miei ragazzi.


*Close the door
Throw the key
Don't wanna be reminded
Don't wanna be seen
Don't wanna be without you
My judgement is clouded
Like tonight's sky*




Quando ero tutta pronta, indossando una cannotiera con dei pantaloni della tuta lunghi e larghi, legandomi I capelli ancora un po' bagnati e continuando a canticchiare mi recai giù in salotto per passare del tempo con Damon, anche se non era la miglior compagnia del mondo, e bere il suo prezioso Bourbon.



'Ora non puzzi più, bene..' disse appena scesi l'ultimo scalino.



'Non dovrei farmi cinquanta docce al giorno se non mi facessi correre ogni volta come una scema' risposi porgendogli un sorriso malizioso per poi versarmi in un bicchiere un po' del suo alcool preferito, dopo di che mi sedetti davanti a lui.



'Allora..' dissi per poi prendere un sorso.


'Sei veloce, sei forte, facevi box..' prese un sorso 'ma non hai i riflessi pronti. Klaus ti può uccidere in cinque secondi.'



'Non ho paura di Klaus, non ho paura di morire o di soffrire o quant'altro. Sono già morta Damon.'


'La vita ti è stata offerta..sei tu che devi decidere il meglio per te. Se pensi che il meglio sia odiare il fatto di essere un vampiro, allora mettiti un paletto nel cuore, ma non mancarlo al primo tentativo, il secondo fa male il doppio.'



'N-non ho il coraggio. Vivo la vita che mi è stata data. Accetto la realtà e vado avanti.' Risposi per poi bere tutto il Bourbon che mi era rimasto nel bicchiere.



'Non ho mai visto, conosciuto, incontrato un vampiro così testardo e sicuro di sé.'


'Forse se aggiungi anche orgoglioso, TADA', ecco a voi Damon Salvatore!' risposi io facendo un piccolo spettacolino.



Lui sbuffò e dopo avermi regalato uno dei suoi soliti sorrisi che ti fanno salire la voglia di sesso, mise lo sguardo sulla porta, che dopo pochi secondi si aprì.


'Ciao fratellino' disse ridendo.


'Ciao ragazzi, com'è andata?' chiese Stephan entrando e chiudendo la porta dietro di sé.


'La ragazza impara..' si limitò a rispondere Damon.


'Bene, bene..' rispose lui.


'Che è successo?' chiesi io capendo che c'era qualcosa che non andava.


'Avrà litigato con la morosa..anzi amica..' disse Damon con il suo solito sarcasmo.


Io lo fulminai con lo sguardo, dopo di che mi rivolsi a Stephan.


'Se vuoi parlare sono qui, come sempre' gli sorrisi 'Btw, preferisco avere te come maestro. Damon mi manda allo sfinimento tutti i giorni!'


'Lo farei, se non dovessi andare a scuola..' mi rispose sedendosi.


'se non dovessi controllare Elena..' dissi a bassa voce.


'Ben detto!' esclamò Damon ridendo.


'Oh io, oh meen. Non volevo- -'


'Tranquilla' disse Stephan ridendo insieme al fratello. ' Comunque sono passati tre mesi. Siamo già a Febbraio, come va veloce il tempo..' continuò.



'No aspetta cosa? Siamo già a Febbraio?' chiesi alzandomi di scatto.

'Si..perchè?' chiese Stephan preoccupato.

Sono una testa di cazzo. Non ho scritto ne fatto nessun regalo ai miei ragazzi, né di compleanno né per le varie feste, come anno nuovo e Natale. Ah.


Mi risedetti, sprofondando nel divano di pelle nero.


'Che succede? ' chiese Damon.


'Un vuoto di memoria, niente..' dissi in imbarazzo.


'Li hai più sentiti?' chiese ancora Damon.


Come se la cosa gli interessasse.



'No' mi limitai a rispondere.


Tra poco avrei compiuto diciannove anni, compiuto si fa per dire. Un anno è passato. Avrei dovuto incidere il mio primo disco, avrei dovuto rendere felice Simon e Usher che avevano dato il tutto per me. Avrei dovuto fare una mega festa insieme alle persone che amavo più di me stessa.



Invece, non mi aspettava nessun album, nessuna festa e nemmeno la loro compagnia.


Un anno. In un anno la mia vita si è capovoltata. Avevo deciso di prendere la mia strada, di avere una mia vita, e guarda dove sono arrivata. Sono in una cittadina del cazzo, sono un vampiro e mi alleno tutti i giorni per un fottuto scontro che a mio parere non arriverà mai.


'Sei così strana oggi' Stephan con questa esclamazione fece ridere il fratello e far tornare nella realtà me, che ero persa nei miei pensieri.


'Scusate..'


'Non hai mai cantato niente per noi..voglio sentire se eri famosa per qualcosa o solo per il tuo bel culetto' sbottò Damon.


'Damon!' urlai io guardandolo malissimo.


Stephan rise insieme a lui e poi aggiunse. 'No, ha ragione. Andiamo al Grill. Ci sono gli strumenti, e tutti gli altri.'


Mi prese sottobraccio e 'per colpa' della nostra velocità vampiresca, mi trovavo in macchina, dopo pochi secondi, nei sedili posteriori e davanti a me c'erano Damon e Stephan che continuavano a ridere.


Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora