Why you're there?

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Why you're there?

(capter twenty-two)

Ritornata a Londra, l’unica cosa che volevo fare era dormire. Non potei  farlo però, perché appena scesa dal Jet di Usher, i paparazzi e i giornalisti incominciarono a fare domande e foto, e in quel momento mi venne in mente la voce di Simon ‘Le prime volte devi essere gentile..ricordatelo!’ , e quindi cosi feci. Risposi a tutte le domande che mi fecero, con il sorriso stampato in faccia, finchè una in particolare e inappropriata, prese la mia attenzione.

*Potrebbe spiegarci meglio la storia con il suo amico Scott?*

Davvero? Aveva davvero chiesto quello? Cioè io dico, con tutte le domande che poteva farmi, aveva scelto proprio quella? Io ero scandalizzata, ero così stanca che non riuscivo nemmeno a inventarmi una scusa plausibile, e Ush se ne accorse.

‘Scusate ragazzi, ma la signorina è molto stanca! Per oggi basta!’ disse, mentre mi allontanava dalla folla. La security ci aiutò ad uscire in pochi minuti, dopo di che mi ritrovai davanti a casa mia, o almeno a casa mia e di Niall.

‘Grazie Ush, è stato divertente e grazie anche per avermi salvato da quella domanda!’ dissi abbracciandolo

‘Simon e i ragazzi mi hanno spiegato un po’ di cose su Scott, quindi l’ho fatto per te! Non c’è problema! Ci si vede allora, riposati ragazza!’ mi rispose, dopo di che scesi dalla macchina e entrando in casa, corsi subito sul letto senza cambiarmi. Dimenticandomi così, che i ragazzi la mattina dopo sarebbero arrivati.

                                                                          ****

Mi svegliai di colpo, perché il mio stupido telefono continuava a squillare. Diamine se non rispondo ci sarà un perché no? Arrabbiata, risposi e con voce roca dissi ‘Pronto?’

‘Dove sei baby? Siamo all’aereoporto e ti stiamo aspettando!’

‘Cazzo..’ dissi cadendo dal letto ‘Arrivo subito! Scusatemi!’ dopo di che buttai giù e lanciai il telefono sul letto, corsi in bagno mi sciacquai la faccia, mi lavai i denti, mi vestii con una felpa e dei pantaloncini qualunque, buttando i vestiti dei giorni precedenti dentro il cestino dei panni da lavare e prendendo cellulare e le chiavi della macchina in pochi minuti mi trovavo sulla strada dell’aereoporto.

Dopo mezz’ora ero già lì e mandai un messaggio a Niall dicendogli dove mi trovavo di preciso. Eccoli lì, erano tornati i miei ragazzi! Ero al settimo cielo, anche se in realtà dimostravo solo un’espressione da dormigliona che si era alzata dal letto poco prima. Di fatti così era, ero in piedi solo da mezz’ora io!

La security cercando di non dare nell’occhio li accompagnò tutti alla macchina, e tutti salirono sulla mia.

‘Ciao amori della mia vita! Com’è andata? Vi siete divertiti?’ chiesi sorridendo appena entrarono in macchina.

‘Molto bene, ora però sono stanchissimo..’  disse Zayn sbadigliando.

‘A proposito non sapevo che anche tu ti trovavi in America, e nemmeno che avessi un appuntamento con la radio di Los Angeles!’ disse Niall dopo avermi dato un bacio sulla guancia.

Io mi voltai per guardare il resto del gruppo che sedeva nei posti dietro, per poi tornare sullo sguardo di Niall che era proprio davanti a me, e mentre accesi il motore dissi ‘Non lo sapevo nemmeno io! Ush me l’ha riferito solo la sera prima, dove la mattina successiva dovevo trovarmi già sul suo Jet. Non ve l’ho detto perché quella sera sono crollata dal sonno, Claire mi ha praticamente disfatto. Non riuscivo più a parlare..’ mi fermai prendendo un respiro ‘ ma..voi come lo sapete?’

‘Ti abbiamo vista..almeno Ellen ha messo il programma della radio, mentre noi eravamo ospiti..’ rispose Louis ‘diciamo che non ti hanno fatto delle belle domande, soprattutto l’ultima!’

Io stavo pensando all’intervista e mi ricordai che l’ultima domanda era su Scott. Quindi annuii.

‘Comunque, in così pochi minuti hai inventato delle scuse plausibili, dio sei un genio!’ esclamò Liam.

Io risii, arrossendo, e ringraziai Liam per il ‘complimento’ e aggiunsi ‘quella della foto di Harry non era una scusa..è successo veramente così..gli avevo messo il broncio..e lui mi ha abbracciata per non ridermi in faccia..’

Harry non diceva niente, e io non avevo intenzione di dirgli niente. Si era comportato come un bambino, e a me queste cose fanno girare le palle.

Portai ognuno a casa propria. Zayn doveva vedersi con Perrie, e Liam con Danielle, e credo che Louis si era dato appuntamento con El, insomma le coppiette si sarebbe unite. Arrivati davanti a casa di Harry lui scese, salutando solo Niall, e io persi la testa, scesi dalla macchina sbattendo la porta, e mi avvicinai ad Harry con passo svelto.

‘Per quanto andrai avanti?’ chiesi con tono sottile

‘Fin quando tu non mi chiederai scusa!’ rispose con tono deciso

‘Io non devo chiedere scusa per niente Harry, hai reagito come un bambino! Non mi hai fatto spiegare niente! Io e Mike siamo solo amici ok? Avevo voglia di distrarmi, per non pensare al fatto che avrei passato i giorni successivi senza di voi! Non è successo niente!’ dissi alzando le braccia e cercando di stare calma ‘ti devi fidare di me Harry..’ conclusi avvicinandomi a lui. Lui si allontanò. L’aveva davvero fatto? Si era davvero allontanato da me?

‘Io mi fido di te..’ disse mentre il suo respiro si faceva sempre più intenso ‘non mi fido di lui.’

Ero incredula. Mike non mi avrebbe mai toccata, non mi avrebbe mai baciata, sa benissimo che a me piace Harry, non avrebbe mai avuto il coraggio, è un ragazzo per bene. Scioccata da quella risposta, mi allontanai. ‘Va bene Harry.. quando cresci, fammi uno squillo!’ dopo di che tornai in macchina.

L’unica cosa che volevo fare era passare del tempo con il mio migliore amico, a fare cazzate o a farci le coccole qualsiasi cosa, avevo bisogno di Niall.

Arrivati a casa, aspettai lui che fece una doccia per pulirsi, era stanco lo so, e quindi gli avrei fatto le coccole per farlo addormentare, dopo di che lo avrei lasciato in pace, rimandando così il nostro discorso, magari nel pomeriggio. Lui si mise sul letto accanto a me e mi diede un altro bacio sulla guancia e mi abbracciò forte.

‘Mi sei mancata..’ accennò.

‘Mi sei mancato tanto pure tu baby! Non andartene mai più..credo che impazzirei!’ gli dissi nell’orecchio, come se fosse un segreto. Lui rise e mi baciò sulla fronte, per poi cadere in un sonno profondo.

Cercando di non far troppo rumore scesi dal letto e andai in salotto. Guardavo ogni due minuti il telefono sperando in un messaggio di qualcuno o in una chiamata, e con quel ‘qualcuno’ intendevo Harry.

Ero a pezzi, alla fine, cazzo non mi aveva visto per cinque giorni e non mi aveva degnato neanche di un ‘ciao’ o di un semplice sguardo, aveva ancora in mente la storia di Mike, seriamente? Cazzo pensavo non fosse così testardo o bambino, anche perché qui la testarda ero solo io. Era partito tutto nel modo migliore, e sono bastati cinque giorni lontani per avere la prima discussione.

Non avevo fatto niente di male..niente! Ero solo uscita con un amico, insieme ai suoi amici, per divertirmi e per distrarmi, solo questo. Ero infuriata. Non mi stava cagando, non aveva intenzione di chiamarmi?

Dio.

Sul serio?

Mi stavo uccidendo, pensando a tutto questo, e decisi di scusarmi con lui..non volevo perderlo, e se scusarmi per qualcosa per cui non dovevo farlo, solo per non perderlo, sarebbe servito a qualcosa, allora l’avrei fatto. Presi il telefono in mano e lo chiamai.

Dieci squilli, dieci fottutissimo squilli prima che qualcuno dall’altra parte mi rispose.

‘Harry..’ presi un respiro profondo ‘perdonami!’. Silenzio.

‘Scusami, ma Harry ora è sotto la doccia..comunque ciao Charlotte!’

Il cuore mi si fermò. Non riuscivo più a respirare.

‘Tu che ci fai lì?’ le uniche parole che uscirono dalla mia bocca.

Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto dicendo che ne varrà la pena- TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora