CAPITOLO 6

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Michael's pov
Ormai quella bellissima settimana di vacanza era finita, ed eravamo già giunti all'ultimo giorno.
Non pensavo di poterlo mai dire, ma mi ero divertito davvero tanto con i miei amici, e in particolar modo con Victoria.
Chi l'avrebbe mai detto che saremmo riusciti a diventare amici?
Purtroppo per noi, però, dal giorno in cui eravamo tornati alle cinque del mattino alla villa, i nostri amici non ci avevano più permesso di uscire soli.
Infatti uscivamo sempre tutti insieme, il che non mi dispiaceva affatto, perché in fondo erano i miei migliori amici, ma a volte preferivo stare solo con Victoria: sia per conoscerla meglio, sia perché con lei mi trovavo decisamente bene.
Avevamo molte cose in comune, ed ero convinto che lei riuscisse a capirmi.
Lei era come me.
Nonostante tutto, però, ogni tanto riuscivamo a trovare il modo per stare un po' soli, ma soltanto durano il pomeriggio.
Di solito ci allontanavamo con la scusa di andare a prendere un gelato, o qualcosa da bere.
Il che era vero, ma era l'unico modo che avevamo.

"Vicky! Dove cazzo è il mio caricatore?" urlai, mentre preparavo la valigia.
Ero già nervoso all'idea di dover partire e lasciare quel posto.
Avrei voluto restare lì ancora, ma non potevamo.
Dovevamo tornare al college.
La cosa peggiore?
Sapevo che a Sydney tutto sarebbe tornato alla normalità: Luke di cattivo umore a causa di Jenna, Ashton geloso del fatto che io passassi del tempo con Victoria, Calum e Grace con i loro problemi di coppia...ma soprattutto...Victoria ed io saremmo tornati gli stessi di sempre.
Quello stato di equilibrio e di amicizia sarebbe svanito nel nulla e avremmo ricominciato a litigare per cose inutili, ne ero certo.
"Hai provato a guardare nel tuo zaino?" lei mi rispose gridando dal bagno.
Probabilmente aveva già messo a posto alcune delle mie cose prima di andare a farsi una doccia.
E nel frattempo, anche io avevo sistemato alcune cose nella sua valigia.
"Trovato!" la avvertii subito dopo aver controllato nella tasca del mio zaino.
Pochi minuti dopo, lei uscì dal bagno indossando solo i pantaloni e il reggiseno.
Aveva solo un asciugamano con cui cercava di coprirsi il più possibile.
"Mikey? Hai visto la mia maglietta?" per un secondo la guardai, e ci pensai un attimo.
"Ehm...credo di averla appena messa nella tua valigia..." confessai, indicandole la sua valigia già pronta e già chiusa con il lucchetto.
"Cazzo! Michael! C'era un motivo se l'avevo lasciata sul cuscino! Non credi anche tu?!" evidentemente anche lei era parecchio nervosa.
E come darle torto?!
Avevo sbagliato, e ora lei non aveva assolutamente nulla da mettersi.
"Puoi scegliere una delle mie magliette, se vuoi..." la mia valigia era l'unica ancora aperta, e quella sembrava essere l'unica soluzione.
"Mi staranno enormi, ma...non ho altra scelta..." sbuffò lei avvicinandosi alla mia valigia e prendendo la prima maglietta che le capitò sottomano.
Quando la indossò, notai che effettivamente le arrivava quasi alle ginocchia.
"Aspetta..." avevo un'idea.
Così, mi avvicinai a lei, nel tentativo di fare un nodo a lato della maglietta.
"Ma così si rovinerà..." mi disse guardandomi negli occhi.
"Non importa. Di magliette ne ho tante." cosa importava se una maglietta si sarebbe rovinata?
Quella era un'emergenza...
"Allora sappi che non rivedrai più questa maglietta. D'ora in poi appartiene a me." scherzò lei, permettendomi di farle il nodo alla maglietta.
"Ecco! Così è molto meglio!" sorrisi, allontamamdomi da lei.
"Comunque...prendi pure tutte le magliette che vuoi, basta che stai alla larga dalle mie preferite." aggiunsi.
Solitamente mi dava fastidio che qualcuno usasse i miei vestiti, ma non quando lo faceva lei.
A Victoria stavano anche bene i miei vestiti...
"No, Michael. Perché dovrei impossessarmi delle tue magliette? Ho già la tua giacca, il tuo cappello, una tua camicia, e adesso anche una tua maglia. Direi che è abbastanza, tu che dici?" disse ridendo.
Effettivamente, ogni volta che dimenticavo qualcosa da lei andava a finire che gliela regalavo.
Ero troppo pigro per aver voglia di andare a riprendermi le mie cose, e se ci andavo, andava a finire che passavamo ore ed ore insieme e...alla fine mi dimenticavo anche il motivo per cui ero andato da lei.
A volte credevo di avere dei seri problemi di memoria...
"Hey, piccioncini! Sbrigatevi! Stiamo aspettando solo voi!" in quel momento Luke entrò in camera nostra incoraggiandoci a fare in fretta.
Avrei anche potuto dargli ragione, ma il modo in cui ci aveva chiamato...
"Cretino! Ti prendo a pugni se non la smetti di rompere il cazzo! Arriviamo!" lo minacciai.
Dopodiché, senza dire niente, lui scese al piano di sotto.
"Hey...rilassati, okay?" intervenne poi Victoria parlandomi dolcemente e mettendomi le mani sulle spalle nel tentativo di calmarmi.
Ma non avrebbe funzionato: le partenze mi agitavano...
"È meglio se scendiamo anche noi..." sospirai, per poi prendere la mia chitarra e la mia valigia, e uscire dalla stanza.
"Ma che cazzo...perché la mia valigia pesa così tanto? Non era così quando siamo arrivati!" ad un certo punto mi voltai, e vidi Victoria che riusciva a malapena a sollevare la sua valigia, poi la rimetteva giù.
Mi venne da ridere.
"Scusa...ci ho messo dentro alcune delle mie cose che nella mia valigia inspiegabilmente non entravano più. Prova a portare la mia che è più leggera. Alla tua ci penso io." la mia era più un borsone, che una valigia.
Ma la sua...non sapevo nemmeno come definirla: potevo solo affermare che probabilmente si fosse portata dietro tutto ciò che aveva nell'armadio.
E quella valigia non era solo grande...di più!
Speravo solo di riuscire a sollevarla e portarla giù, altrimenti avrei fatto una delle mie solite figure di merda.
Fortunatamente ci riuscii...o quasi.
"Michael? Sicuro di farcela?" rise lei, mentre scendevamo le scale.
"Certo che ce la faccio!" effettivamente ci stavo riuscendo, ma ad ogni passo che facevo, sentivo che sarei caduto a quello dopo.
Mi sentii sollevato quando finalmente arrivai al piano di sotto e raggiunsi i miei amici.
"Finalmente! Ragazzi, dobbiamo andare!" esclamò Luke appena vide me e Victoria.
Evidentemente non ero l'unico ad essere agitato, ma anche gli altri lo erano.
Tranne le ragazze...loro sembravano entrambe piuttosto tranquille in quel momento.
"Qualcuno ha chiamato i taxi?" chiese Victoria, rivolgendosi principalmente a Luke.
"Io no. L'ha fatto Ash." rispose Luke guardando il nostro amico.
"Io? Che cosa? Pensavo dovesse farlo Cal!" a quel punto Ashton si voltò verso Calum, che probabilmente nemmeno stava ascoltando la conversazione: era troppo impegnato a coccolare Grace.
"Cosa c'entro io? Luke! Avevi detto che l'avresti fatto tu!" replicò Calum.
Notai subito l'espressione seccata di Victoria.
Inoltre, mi stupii anche del fatto che per una volta io non c'entrassi nulla.
Solitamente ero io a dimenticarmi le cose.
"Vi odio! Tutti quanti! Luke! Avevi un cazzo di compito! Uno solo! Possibile che tu sia così cretino?!" sbottò Victoria, prendendosela direttamente con Luke, che subito abbassò lo sguardo.
"Vicky. Lascia perdere. C'è stata solo un'incomprensione. Ora risolveremo tutto." mi intromisi, cercando di calmarla, soprattutto per il fatto che mi dispiacesse vedere Luke in quella situazione.
"Già...e chi deve risolvere tutto?! Io, oppure Grace! Sempre! Perché voi siete quattro idioti!" come mi aspettavo, fui tirato in mezzo anche io anche se non avevo fatto assolutamente nulla di sbagliato.
Ma la capivo: aveva solo paura di perdere il volo a causa di una distrazione di Luke.
Così, Victoria si allontanò un attimo da noi, e fu proprio lei a chiamare i taxi e risolvere la situazione.
Quando tornò da noi, sembrava decisamente più tranquilla.
"Mi hanno assicurato che un taxi arriverà entro dieci minuti, mentre l'altro fra un quarto d'ora." ci spiegò velocemente al termine della chiamata.
Dopodiché andò a stendersi comodamente sul divano con il suo cellulare in mano, e senza neanche pensarci, io la raggiunsi.
"Mi fai spazio?" le chiesi sorridendole, ma ricevetti solo un'occhiataccia, e lei non si spostò di un millimetro.
A quel punto le sollevai le gambe, mi sedetti sul divano e lasciai che le sue gambe si appoggiassero sulle mie.
"Cosa vuoi?" mi domandò senza staccare gli occhi dal cellulare.
"Volevo solo sedermi sul divano, e...posso sapere perché cazzo ce l'hai anche con me?! Sono l'unico che non c'entra assolutamente nulla in tutto questo!" le ricordai, sperando di richiamare la sua attenzione.
A causa sua mi sentivo un po' in colpa...
"Mikey...non ce l'ho con te! Scusa..volevo solo stare un po' qua da sola. Sono gli altri a non capire un cazzo." era incredibile che per una volta, Victoria ce l'avesse con tutti, tranne che con me.
"Io invece volevo solo allontanarmi da Ashton che fa l'asociale al telefono, da Calum e Grace che fra poco scoperanno lì davanti a noi, e da Luke che si è chiuso in bagno. Ma se vuoi me ne vado." la situazione tra i nostri amici era quella, e pensavo che Victoria potesse essere l'unica a voler stare con me in quel momento, ma mi sbagliavo.
"No! Stai qua!" beh, forse avevo torto, ma meglio così.
"Mikey? Alla fine non mi hai fatto provare la tua chitarra..." dopo parecchi minuti di silenzio, lei parlò.
Pensandoci bene, non credevo che non avremmo nemmeno trovato il tempo per suonare.
Era cose se mi fossi completamente dimenticato di aver portato la mia chitarra.
L'avremmo suonata il primo giorno che eravamo arrivati...se solo non ci fossimo addormentati entrambi sul divano davanti alla TV.
"Quando arriveremo a Sydney ti accompagnerò al college e resterò un po' lì con te. Almeno potrai provare la mia chitarra." anche se non glielo avessi proposto io, ero certo che mi avrebbe chiesto lei di restare.
"Sì! Non vedo l'ora! Se vuoi puoi restare anche per la notte. Isabelle non c'è." sapevo che me l'avrebbe chiesto: ogni volta che la sua compagna di stanza non c'era, chiamava me o Luke per stare con lei.
"Non avendo un cazzo da fare...accetto l'invito." risposi sorridendole.
"Ragazzi! Non vorrei interrompervi, ma il primo taxi è arrivato. Chi va?" ci interruppe Ashton, avvisandoci dell'arrivo del taxi.
"Andate voi. Michael ed io aspettiamo Luke." rispose Victoria.
Ovviamente ero d'accordo con lei: senza Luke non sarei andato da nessuna parte!
A quel punto, Calum, Grace e Ashton uscirono.
Il nostro taxi sarebbe arrivato a momenti.
"Vicky? A proposito di Luke...sai cosa gli succede?" appena i nostri amici chiusero la porta alle loro spalle, la mia domanda sorse spontanea.
Mi stavo preoccupando per Luke.
Non era da lui comportarsi così, ma ultimamente era strano.
"Non lo so...pensavo lo sapessi tu..." scrollò le spalle con indifferenza, riportando poi lo sguardo sul suo cellulare.
Era come se non gliene importasse nulla.
"Vado da lui!" non ce la facevo più a stare lì ad ignorare la situazione.
Volevo fare qualcosa per il mio migliore amico.
Così mi alzai di scatto, e subito andai verso il bagno.
Quando aprii la porta, vidi Luke seduto in un angolo, con la schiena appoggiata al muro.
"Hey...tutto bene?" gli chiesi sussurrando, e abbassandomi per potergli parlare faccia a faccia.
"Sì! Cioè...no! In realtà...Mike! Non lo so! È tutto strano! Non sto bene, okay?!" sentirlo parlare in quel modo, mi spezzava il cuore.
"Hai voglia di dirmi cosa ti succede?" sapevo che mi avrebbe raccontato tutto: lui era fatto così.
"Ieri era il compleanno di Jessica, e..." iniziò, e subito alzai gli occhi al cielo.
Come poteva stare male per lei in quel modo?!
"Ancora con questa storia? Luke! Dimenticarla! Ti ha solo usato! Dico davvero...tu meriti di meglio, e Jessica non fa per te." lo interruppi.
A volte Luke si affezionava troppo alle persone e poi rimaneva deluso.
Esattamente com'era successo con Jessica.
Odiavo quella ragazza!
La odiavo per come stava facendo sentire il mio migliore amico!
"Il problema è che ultimamente sto pensando molto a Jenna...e mi manca! Vorrei che fosse qui con me e con tutti noi. Invece è a Sydney con quel coglione di Tyler..." beh, quelle sue parole non avevano di certo bisogno di spiegazioni.
Ma mi chiedevo se davvero fosse così stupido da non capire i sentimenti che provava per lei.
"E Jessica cosa c'entra?" non capivo il nesso tra le due.
Luke aveva già introdotto due discorsi diversi, apparentemente scollegati tra loro, e non capivo...
"C'entra più di quanto tu possa credere...perché mi manca molto anche Jess, ma...Mike...non l'ho mai detto a nessuno, neanche a Vicky, perciò...promettimi che se te lo dico, lo terrai per te." ero sempre stato bravo a mantenere i segreti.
Probabilmente perché raramente parlavo con qualcuno.
Non avevo mai avuto molti amici, e...beh, in realtà...non ne avevo mai voluti.
"Sai che puoi fidarti di me." gli ricordai spingendolo a dirmi ciò che voleva dirmi.
"Beh...diciamo che...è da un bel po' di tempo che penso a Jenna. Mi viene in mente anche nei momenti meno opportuni, per esempio...quando baciavo Jessica. So che è sbagliato, e so anche che è da stronzi, ma è successo! Succedeva di continuo! Spesso pensavo a come sarebbe stato se al posto di Jessica ci fosse stata Jenna. Ho sempre cercato di scacciare quei pensieri perché lei è come una sorella per me, ma ora...non ci riesco più. Jenna è costantemente nei miei pensieri! Non riesco a pensare ad altro! E se penso che in questo momento lei è con Tyler...mi viene una tale rabbia..." sorrisi a ciò che avevo appena sentito, ma mi guadagnai anche un'occhiataccia da parte sua.
"Caro Hemmo...se questo non è amore...non so proprio cosa sia..." subito mi guardò male, come se avessi detto qualcosa di tanto sconvolgente.
"Io non sono innamorato di Jenna! Sai che non riuscirei mai ad avere una relazione: mi piace avere avventure di una notte e via. Lo sai. Ma Jenna mi manca! Mi manca come migliore amica! Mi manca come sorella! Ma niente di più..." evidentemente Luke continuava a non capire, e continuava anche a non voler ascoltare il suo cuore.
"Stai mentendo a te stesso! Se fosse come dici tu, non staresti così male!" non ero sicuro al cento per cento di ciò che dicevo, ma forse avevo ragione...o almeno lo speravo.
Aspettavo una sua risposta, ma in quel momento mi arrivò un messaggio sul cellulare.
*10:16 a.m.; mittente: Stronzetta <3;
Hey merde! Il taxi è arrivato, muovetevi.*
Fu una fortuna per Luke non dover rispondere, ma non sarebbe finita lì.
"Il taxi è qua. Andiamo?" sospirai, per poi tendere la mano al mio migliore amico per aiutarlo ad alzarsi.
Una volta usciti dal bagno, vidi Victoria ancora al cellulare, ed era troppo presa per notare che noi fossimo proprio di fronte a lei.
Solo quando le presi la valigia dalle mani, uscì di casa e raggiunse il taxi che ci aspettava davanti alla villa.
Il viaggio verso l'aeroporto iniziò, e nessuno di noi osò parlare.
"Luke, non mi hai ancora risposto." cercai di rompere il ghiaccio tornando al discorso di prima.
"Ti ho già detto come vanno le cose. Jenna mi manca...come amica..." cercò di convincermi, ma non ce l'avrebbe fatta.
"E allora perché ci stai così male? Se fosse solo una semplice amica, la lasceresti sbagliare, la lasceresti andare e basta!" insistetti.
Ero convinto di ciò che dicevo: Jenna era qualcosa di più per lui, ma ancora non se n'era reso conto...o semplicemente si rifiutava di rendersene conto.
"Michael! La conosco da tutta la vita! È sempre stata come una sorella per me! Pensi che sia facile abituarsi ad un distacco così drastico?! Te lo dico io: no! Non lo è! La rivoglio nella mia vita! Voglio che tutto torni com'è sempre stato, ma si è fatta condizionare da Tyler! E che cazzo! Io sono molto meglio di lui!" appena disse quella frase, anche Victoria staccò gli occhi dal suo cellulare per lanciare un'occhiata sbalordita a Luke.
Eravamo entrambi senza parole.
"E te ne sei accorto adesso? Complimenti! Sei anche più stupido di quanto pensassi..." commentò Victoria riportando subito dopo l'attenzione al suo telefono.
"Io...io non intendevo in quel senso! Non volevo dire che..." Luke tentò di giustificarsi inutilmente, ma con Victoria non funzionava.
Infatti, lei non lo lasciò nemmeno finire di parlare.
"Non volevi dirlo, ma l'hai detto. I conti tornano." il tono di voce di Victoria era completamente inespressivo, privo di sentimenti.
Ma aveva ragione come al solito.
Odiavo ammetterlo, ma la maggior parte delle volte aveva ragione lei.
"Per quanto tempo hai intenzione di comportarti in questo modo? Sembri solo un bambino che fa i capricci perché non può ottenere ciò che vuole..." evidentemente neanche Victoria era di buon umore quella mattina.
Nessuno di noi lo era, ma lei stava esagerando con Luke.
"La smetti di fare la mestruata? Dovresti aiutarmi, non andarmi contro!" sbottò Luke, non avendo neanche il coraggio di guardare negli occhi la sua migliore amica.
"Evitiamo l'argomento, per favore." sospirò lei.
Capii subito che qualcosa non andava.
I giorni precedenti sembrava così felice e spensierata, soprattutto nei miei confronti, mentre ora...beh, il suo umore era decisamente cambiato.
"Hai ancora dei ritardi?" intervenni io, abbassando la voce il più possibile.
"Sì, Michael! Di quasi una settimana! Secondo te non dovrei essere nervosa?!" ammise lei, staccando finalmente il suo sguardo dal cellulare, e puntando i suoi occhi nei miei.
"Se sai di non aver fatto cazzate, non hai nulla di cui preoccuparti." le risposi, cercando di tranquillizzarla.
"Ti ricordi chi è stato l'ultimo ragazzo con cui hai fatto sesso?" aggiunse Luke.
Pensai fosse una domanda inopportuna, e probabilmente lei nemmeno avrebbe risposto.
Anche se forse...interessava anche a me sapere la risposta.
O forse no.
Non erano decisamente affari miei.
"Con te Luke! Sei stato tu l'ultimo con cui sono andata a letto!" confessò lei.
Potei sentire Luke irrigidirsi improvvisamente.
E come biasimarlo?!
Non era una cosa da poco.
"Oh cazzo! Ma...Vicky...è successo mesi fa..." Victoria aveva ammesso senza problemi che erano mesi che non si portava a letto nessuno, ed erano anche mesi che non andava alle feste.
Forse solo io potevo confermarlo: uscivamo insieme quasi tutte le sere.
"Esatto...e hai usato anche il preservativo. Se fossi incinta, me ne sarei accorta prima. Non c'è rischio che io possa esserlo, e tanto meno che tu sia il padre. Rilassati, okay?!" Victoria cercava di tenersi tutto il nervosismo e l'ansia dentro di sé, e potei benissimo percepirlo.
"Fai il test!" disse Luke piuttosto ad alta voce.
"Che cosa? Ma Luke..." iniziò Victoria, ma Luke sembrava non volesse cedere.
"Vicky! Ho detto che devi fare il test! Il prima possibile!" era comprensibile un comportamento simile da parte di Luke, ma Victoria sembrava non volesse capire.
"Non se ne parla! So di non essere incinta! E poi...sono una cazzo di cheerleader! Con tutte le cadute e gli esercizi che facciamo, l'avrei già perso." in effetti non ci avevo pensato, ma forse era la verità.
Non ne capivo molto a riguardo.
"Cadute? Ma non ti fai male, vero?" senza neanche rendermene conto, mi preoccupai per lei, ma lei alzò gli occhi al cielo.
"Michael! Non giochiamo a scacchi. Il nostro è uno sport duro! È ovvio che cadiamo e ci facciamo male di continuo." mi spiegò Victoria, con tono piuttosto infastidito.
Non avevo mai capito nulla di sport: l'unico esercizio che facevo era muovere i pollici sul joystick.
"Non mi importa! Smettetela di parlare di cose inutili! Vicky! Farai quel cazzo di test!" sbottò Luke nervosamente interrompendo ciò che stavo per dire a Victoria.
"Luke! Ma capisci che non è possibile che io sia incinta? Abbiamo fatto sesso mesi fa, e ho sempre avuto il ciclo tranne questo mese! Non vedo dove sia il tuo problema! Devi smetterla di essere paranoico. Non è la prima volta che capita che io abbia dei ritardi! È già la terza volta quest'anno che ti allarmi inutilmente e fai casino! Devi smetterla, cazzo!" sapevo che a breve si sarebbero messi a discutere più ad alta voce, e...beh...le occhiatacce da parte del tassista dallo specchietto retrovisore, non potevano mancare.
"E se...chiedessi a mia mamma se tutto questo sia normale? Lei saprà sicuramente cosa dirci." propose Luke.
Era evidentemente spaventato.
"Vuoi dire a tua madre che abbiamo fatto sesso?! Tu sei fuori di testa! E se invece tu ti fidassi di me? Ti sto dicendo che è tutto a posto!" insistette lei.
"In realtà...mia madre sa già tutto. Lo sai che io le dico ogni cosa..." in quel momento mi venne da ridere.
Cercavo solo di trattenermi, altrimenti Victoria mi avrebbe preso a pugni.
Non che avessi paura di lei, ovviamente...
"Merda! Che imbarazzo...! Credo che non mi farò mai più vedere da lei. In ogni caso...finiamo qua questa inutile discussione! Rilassati, e fidati di me. Non c'è nulla di cui preoccuparsi. Ti ho già detto che è impossibile che sia successo." ancora una volta Victoria cercò di convincerlo, e forse Luke sembrava essersi tranquillizzato.
Infatti, per i restanti minuti del viaggio, nessuno parlò.
Ed era decisamente meglio così.
In aeroporto, appena incontrammo il resto del gruppo andammo a fare il check in, dopodiché salimmo sul nostro aereo.
Come per il viaggio di andata, Calum e Grace si misero vicini, ma quella volta c'era Ashton di fianco a Calum.
Victoria mi chiese di poter stare vicino al finestrino, così io mi ritrovai in mezzo tra lei e Luke.
Il viaggio iniziò, e la cosa peggiore fu che sia Luke, sia Victoria, mi stavano completamente ignorando.
Mentre dall'altra parte, Calum, Ashton e Grace sembravano divertirsi: ridevano, scherzavano e...andavano semplicemente d'accordo.
Non c'era più nemmeno un filo di odio tra Ashton e Calum, ed ero felice per loro.
"Dannazione! Mikey? Non c'è un cazzo di modo per avere internet anche qui in aereo?!" mi chiese improvvisamente Victoria.
Da quando sapeva che me la cavavo abbastanza bene con la tecnologia, mi riempiva sempre di domande.
Ma in fondo, era bello sapere che le mie conoscenze servissero a qualcosa.
"No, Vicky...non si potrebbe in ogni caso. Dovresti sapere che le onde elettromagnetiche del cellulare possano alterare..." purtroppo però, quella era una domanda decisamente stupida.
Anche i bambini sapevano certe cose.
"Oh! Stai zitto, Michael!" non mi fece nemmeno finire di parlare, che subito riportò lo sguardo sul suo cellulare.
Non potei fare a meno di leggere quella chat che continuava a fissare nel tentativo di poter usare internet.
"Vicky! Stai scrivendo a Jenna?!" dissi fin troppo ad alta voce.
Fortunatamente Luke aveva le cuffie nelle orecchie, e sembrava proprio che si stesse addormentato.
"I cazzi tuoi, Michael! Fatti i cazzi tuoi!" imprecò, bloccando subito il cellulare e mettendolo nella sua borsa.
"Ho visto cosa le hai scritto! Le hai detto di Luke..." leggendo la loro chat, avevo capito subito di cosa stessero parlando.
Victoria aveva raccontato a Jenna tutto ciò che Luke aveva detto a noi.
Non era affatto giusto.
"Sì! E quindi? Stavo per convincere Jenna ad uscire anche solo una volta con Luke, solo per chiarire. Ma in questo fottuto momento, non posso usare internet!" spiegò lei seccata.
Beh, cosa ci poteva fare?!
Eravamo su un aereo...
"Cosa? Ha accettato? Davvero sei riuscita a convincerla?" le chiesi con stupore.
"Non lo so! Ti ho detto che non ho internet!" alzò un po' la voce, e odiavo quando lo faceva con me.
Ma in effetti non sapevo nemmeno perché le avevo chiesto quelle cose.
Se avesse saputo qualcosa, me lo avrebbe detto.
"Credo che continuerò a ricordarti la nostra promessa: niente più discussioni. Ricordi?" dal nostro secondo giorno di vacanza in poi, ogni volta che uno di noi due iniziava ad alzare la voce, ci ricordavamo della promessa.
Solo così riuscivamo a smettere immediatamente di litigare, ed era un buon metodo.
"Ma non stiamo discutendo! Sono solo in ansia per ciò che potrebbe accadere! Con questa storia potrei aver migliorato le cose a Luke, oppure potrei aver rovinato tutto! È una responsabilità bella grossa..." se lo pensava davvero, poteva evitare di immischiarsi in qualcosa di così grande.
Ma forse, al suo posto anche io l'avrei fatto.
"Stai alzando la voce con me! Come potrei non pensare che stiamo discutendo?! Se mi urli addosso, come posso non credere che tu te la stia prendendo con me?!" era ogni volta la stessa storia: lei che mi urlava contro, ed io pure.
Ma non quella volta.
Ci tenevo a mantenere la calma.
Forse...in fondo...ma molto in fondo...cominciavo a volerle bene.
"Mikey...non ce l'ho con te..." a quel punto fece un piccolo sorriso, e appoggiò la testa sulla mia spalla, mentre con le braccia...era come se mi stesse stringendo in un abbraccio.
"Vicky? Che cosa stai facendo?" risi, guardando la sua espressione quasi tenera sul volto.
"Dormo. Qualcosa in contrario?" mi chiese, chiudendo gli occhi come per dimostrarmi che volesse davvero dormire.
"Allora non ti dispiacerà se faccio lo stesso anche io." dissi, appoggiando la testa sulla sua e abbracciandola a mia volta.
Forse Luke ci stava guardando male, ma non mi importava affatto.
Con lei stavo bene.
"Mike? Vicky? Mi sono perso qualcosa?" in quel momento, sentii qualcuno picchiettarmi sulla spalla: era Luke...come avevo già previsto.
"Luke...stai zitto...stiamo dormendo..." lo zittii senza neanche aprire gli occhi, e senza neanche alzare la testa.
"In quella posizione? Voi avete dei problemi seri..." rise prendendoci in giro.
Pensavo sarebbe stato geloso, o che mi avrebbe detto di allontanarmi da lei, o di tenere giù le mani...ma fortunatamente mi sbagliavo.
"Lo sappiamo!" rispese Victoria.
Dopodiché, nessuno parlò più, o almeno così credevo.
Beh...mi ero addormentato davvero.
Ma dopo un po' sentii di nuovo una voce, sembrava così lontana inizialmente.
"Hey! Mike! Vicky! Svegliatevi! Stiamo atterrando!" ancora una volta era Luke.
Stavamo già atterrando?!
Ma per quanto tempo avevamo dormito?!
"Finalmente vi siete svegliati, piccioncini!" avevo appena aperto gli occhi, e subito mi resi conto che stavo tenendo Victoria per mano, mentre l'altro braccio era sulla sua schiena.
Lei aveva la testa appoggiata sul mio petto, e la sua mano libera era posta sul mio fianco.
Appena ci rendemmo conto della posizione in cui ci trovavamo, entrambi ci staccammo immediatamente.
Non osavamo nemmeno guardarci negli occhi.
"È inutile che vi allontaniate come se nulla fosse. Vi ho visti, e...potete tenervi per mano quanto volete." ci sorrise.
Probabilmente in quel momento arrossii, e guardando Victoria, notai che anche lei fosse arrossita.
Che imbarazzo!
"Luke! Stai zitto! Non abbiamo fatto niente!" ribatté lei, con la voce ancora assonnata e strofinandosi gli occhi.
Fortunatamente non si era truccata.
Aveva messo solo il...beh...quel coso che le ragazze usano per allungare le ciglia.
Notai subito che strofinandosi gli occhi, il colore si fosse trasferito leggermente sotto i suoi occhi.
Così, istintivamente cercai di toglierle quei residui di trucco con le dita.
"Ti eri sporcata con il trucco. Ora sei a posto." le dissi, e lei mi sorrise, per poi appoggiare nuovamente la testa sulla mia spalla.
"Grazie, Mikey." sussurrò, chiudendo ancora gli occhi.
"Tranquilli...fate pure..." Luke ci richiamò ancora una volta mettendosi a ridere.
Victoria lo ignorò totalmente, infatti non alzò nemmeno la testa.
Ma non potè evitare di alzare il dito medio verso di lui.
"Vicky, siamo atterrati. Dobbiamo alzarci." le sussurrai, spostandole una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso.
Victoria annuì, dopodiché tutti ci alzammo.
In aeroporto recuperammo le valigie e poi, usciti da lì, arrivò il momento di salutare Ashton, Calum e Grace, che sarebbero tornati insieme.
Sarebbe stato strano non avere più tra i piedi i miei migliori amici, perché ormai ci avevo fatto l'abitudine.
Io invece, dovevo riaccompagnare Luke e Victoria.
Anche se...con Victoria avrei passato molto altro tempo.
"Quindi...voi cosa farete adesso?" ci chiese Luke pochi minuti prima di arrivare a casa sua.
"Riporto Vicky al college, e poi andrò a poltrire sul divano per il resto della giornata." mentii, scambiandomi un veloce sguardo d'intesa con Victoria.
Sapevo che lei non avrebbe voluto che Luke sapesse la verità, e onestamente, nemmeno io lo volevo.
"Io starò al college a fare...assolutamente niente..." aggiunse lei.
"Anche io non ho nulla da fare. Tra poco esco, e se non troverò nessuna ragazza da portarmi a letto...verrò a farti compagnia al college, oppure puoi venire tu a casa mia." le propose Luke, e anche se non potevo distogliere lo sguardo dalla strada, potei percepire gli occhi di Victoria puntati su di me, come se io potessi rispondere al suo posto.
"No! Cioè...ho...da fare!" cercò di dire lei.
"Ma hai appena detto che non hai un cazzo da fare..." Luke non era poi così cretino come lei pensava.
A volte lo sottovalutava parecchio.
"Io...mi sento stanca! Voglio riposarmi un po'. E poi devo svuotare la valigia." Victoria inventò un'altra scusa, forse un po' più credibile della precedente, ma pur sempre banale.
"Ah! Siamo già arrivati a casa mia?! Bene! Mike, mi aiuti a portare in casa l'altra borsa? Ho già la valigia che pesa." mi chiese lui appena mi fermai davanti a casa sua.
Sapevo che il suo era solo un pretesto per parlarmi, ma lo assecondai...non potevo fare altro.
"Idiota, ti aspetto qua. A domani, Lukey!" ci congedò lei mettendosi immediatamente al cellulare.
Senza aggiungere altro, aiutai Luke con la borsa, ed entrammo in casa.
"Luke, mi devi parlare?" gli chiesi notando che lui non apriva bocca.
Era strano, e dovevo ammettere di essere un po' preoccupato per ciò che aveva da dirmi.
Non avevo la minima idea di cosa potesse trattarsi.
Forse ripensava a Jenna, o a Jessica...o forse...voleva chiedermi qualcosa in particolare.
Avevamo parlato di molte cose quel giorno.
Dovevo solo aspettare una sua risposta, ma lui si limitava a guardarmi, poi ad abbassare lo sguardo, poi di nuovo a guardarmi...ed io non capivo.

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